Bologna troppo spento e incerottato per brillare come al solito, l’Atalanta ne approfitta: Retegui-Pasalic, 2-0 senza storia a Bergamo | OneFootball

Bologna troppo spento e incerottato per brillare come al solito, l’Atalanta ne approfitta: Retegui-Pasalic, 2-0 senza storia a Bergamo | OneFootball

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Zerocinquantuno

·13. April 2025

Bologna troppo spento e incerottato per brillare come al solito, l’Atalanta ne approfitta: Retegui-Pasalic, 2-0 senza storia a Bergamo

Artikelbild:Bologna troppo spento e incerottato per brillare come al solito, l’Atalanta ne approfitta: Retegui-Pasalic, 2-0 senza storia a Bergamo

La corsa europea di un Bologna sempre più sorprendente e convincente passa da Bergamo e da un altro big match con vista sulla Champions League, quello contro un’Atalanta in crisi di risultati ma sempre terribilmente fastidiosa, specie quando il gioco cominci a farsi duro. C’è da rispondere alla vittoria della Juventus, che ieri sera ha battuto 2-1 il Lecce, ma Italiano deve fare i conti con diverse defezioni importanti: out Calabria, Ferguson e Skorupski, acciaccati e solo in panchina Castro, Holm e Odgaard, nel consueto 4-2-3-1 ci sono allora Ravaglia tra i pali, capitan De Silvestri a destra in difesa, Pobega nel mezzo a fianco di Freuler, Fabbian sulla trequarti e Dallinga di punta. Gasperini, orfano di De Ketelaere, Palestra, Posch, Scalvini e Scamacca, disegna invece un 3-4-2-1 sorretto in mediana da De Roon ed Ederson e completato in avanti dal capocannoniere del campionato Retegui, con Pasalic e Lookman a ridosso. L’avvio di partita fa capire che non sarà un pomeriggio facile per i rossoblù: al 3’ Bellanova sfugge via alle spalle di Miranda, si invola sulla fascia e crossa in area piccola per l’accorrente Retegui, che brucia sul tempo Beukema e Lucumí e trafigge Ravaglia da sottomisura. Il BFC reagisce al 7’ tramite una velenosa traiettoria su punizione di Miranda che sfiora il palo a Carnesecchi immobile, poi al 10’ lo stesso spagnolo salva i suoi con un tempestivo anticipo su Retegui, cercato da Lookman. Sul campo sembra essersi assestato un certo equilibrio, ma al 21’ la Dea passa ancora: un indemoniato Retegui vince un duello di fisico con un imbambolato Lucumí e dalla linea di fondo piazza la sfera sul dischetto per Pasalic, che viene perso completamente dalla retroguardia ospite ed è libero di insaccare il raddoppio. I padroni di casa, ora in totale controllo della situazione, rischiano qualcosa al 26’ su una torre di De Silvestri raccolta da Orsolini, il cui sinistro volante viene murato da Zappacosta, ma al 29’ sfruttano un’altra leggerezza di Lucumí (assurdo colpo di tacco in disimpegno) e accarezzano il tris con un tiro alto da posizione favorevole di Ederson. L’unica azione davvero pericolosa dei felsinei va in scena al 35’, quando uno schema su calcio piazzato libera al tiro dai venti metri Ndoye, ma Carnesecchi è bravissimo a smanacciare il pallone sul palo dopo averlo visto spuntare fuori da un groviglio di gambe. Al 42’ Orsolini ci prova con uno spunto sulla linea di fondo ma il suo traversone basso non viene letto dai compagni, e nella circostanza l’Atalanta perde Kolasinac per un infortunio al ginocchio che sembra serio. Quattro minuti di recupero, poi si va al riposo coi nerazzurri giustamente avanti 2-0. Il secondo tempo si apre con Casale, Cambiaghi e Dominguez per Lucumí, Orsolini e Fabbian, sintomo di un Italiano molto insoddisfatto per quanto visto nella prima frazione. Al 3’ l’argentino, schierato in posizione centrale dietro a Dallinga, impegna Carnesecchi con un potente diagonale su assist di Ndoye, mentre al 13’ un suo piattone dal limite è troppo debole per creare grattacapi al portiere avversario. Adesso se non altro i rossoblù sono un po’ più vivaci (non che ci volesse tanto, ad essere onesti), ma Miranda con un tiro-cross al 14’ e Casale di testa al 22’ non riescono a trovare il pertugio giusto. Gasperini attende la fase conclusiva del match per gettare nella mischia forze fresche, invece Italiano sostituisce De Silvestri con Holm e manda a scaldare Castro, ma attorno alla mezzora Casale si infortuna alla spalla e così l’ultimo cambio viene utilizzato per far entrare Erlic. Gli orobici vedono comparire lo striscione del traguardo, controllano senza grossi affanni le ultime avanzate di Ndoye e compagni e non appena possibile ripartono sfruttando le corsie laterali. Al 37’ il grande ex di turno Freuler non va distante dalla traversa con una botta dalla distanza, ed è di fatto quella la giocata che fa scendere i titoli di coda su una gara che l’Atalanta vince con pieno merito, consolidando il proprio terzo posto con annesso contro-sorpasso sulla Juventus e allontanando il Bologna a 4 punti di distanza. Un Bologna che non è apparso quello a cui ormai ci siamo abituati, quello che spesso e volentieri ci ha fatto stropicciare gli occhi per la meraviglia e spellare le mani a forza di applausi: squadra senza buona parte della propria spina dorsale (nessuna scusa, ma Skorupski, Ferguson, Odgaard e Castro sono assenze pesantissime), poco attenta, poco intensa e poco determinata, tutte lacune che vanno a cozzare con quanto caratterizza il calcio di Italiano, fatto di coraggio, aggressività, ritmi alti e furore agonistico. In parole povere: o si va a mille o si fa fatica, specialmente a Bergamo. Resettare, recuperare, lavorare e ritrovarsi subito, non c’è altra via e non c’è spazio per i piagnistei: domenica prossima al Dall’Ara arriva l’Inter.

ATALANTA-BOLOGNA 2-0


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ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Kolasinac (45’ pt Toloi); Bellanova (36’ st Cuadrado), De Roon, Ederson, Zappacosta (40’ st Ruggeri); Pasalic, Lookman (36’ st Brescianini); Retegui (35’ st Maldini). A disp.: Rossi, R. Patricio, Kossounou, Samardzic, Sulemana, Maldini. All.: Gasperini

BOLOGNA (4-2-3-1): Ravaglia; De Silvestri (25’ st Holm), Beukema, Lucumí (1’ st Casale, 31’ st Erlic), Miranda; Freuler, Pobega; Orsolini (1’ st Cambiaghi), Fabbian (1’ st Dominguez), Ndoye; Dallinga. A disp.: Bagnolini, Pessina, Lykogiannis, Aebischer, El Azzouzi, Moro, Castro, Odgaard, Pedrola. All.: Italiano

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