Social Media Soccer
·14. April 2025
Dalla B alla A in un lampo: le ultime 10 squadre a tornare subito nella massima serie

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·14. April 2025
Tornare in Serie A dopo una retrocessione è sempre un’impresa difficile. Farlo in appena un anno è segno di forza, programmazione e capacità di reagire al colpo. Il Sassuolo è l’ultima squadra ad aver centrato questo obiettivo, conquistando la promozione con cinque giornate d’anticipo e riportandosi nella massima serie dopo appena una stagione in cadetteria.
La promozione è stata celebrata in grande stile anche fuori dal campo e online.
I numeri raccontano di un dominio netto: 75 punti in 33 partite, 73 gol segnati e un attacco travolgente. Fondamentale l’impatto del tecnico Fabio Grosso, alla sua seconda promozione in carriera, e la permanenza in rosa di elementi chiave come Domenico Berardi, protagonista con 12 assist, e Armand Laurienté, miglior marcatore stagionale.
L’amministratore delegato Giovanni Carnevali, a promozione conquistata, ha sottolineato il lavoro fatto dal club:
“Essere tornati in A è una grande soddisfazione. La promozione parte da mister Grosso, è stato una pedina fondamentale. Abbiamo iniziato a lavorare il giorno dopo la retrocessione con l’obiettivo di tornare subito in Serie A.”
“Berardi ha dimostrato cosa vuol dire essere un campione, partendo dall'infortunio fino a quello che ha portato alla squadra.”
Il Sassuolo entra così in una lista ristretta di club che, dopo la retrocessione, sono riusciti a riconquistare la Serie A già l’anno successivo. Ecco un approfondimento sulle ultime 10 squadre a riuscirci.
Una situazione unica. La Juve fu retrocessa in Serie B nel 2006 non per motivi sportivi ma per lo scandalo Calciopoli. In quella stagione dominò il campionato con una rosa ancora composta da grandi nomi come Buffon, Del Piero, Trezeguet e Nedved. 85 punti e ritorno immediato in A, come previsto.
Dopo la retrocessione del 2007, il Chievo allestì una rosa solida e concreta. Trascinato dai gol di Pellissier e dalla guida di Iachini, il club clivense vinse il campionato di B e tornò in A senza troppi patemi.
I salentini, retrocessi nel 2008/09, ripartirono subito forte con Gigi De Canio in panchina. La squadra ottenne la promozione con 75 punti, grazie anche alle reti di Tiribocchi e alla regia di Giacomazzi.
Nonostante la retrocessione del 2010, i bergamaschi si rivelarono troppo forti per la categoria. Con Colantuono in panchina e un mix di esperienza e qualità, chiusero primi con 79 punti. Sarebbe stato solo il preludio a un ciclo ben più importante.
Un anno dopo l’amara retrocessione, i rosanero ritrovarono la A grazie a un campionato dominato (86 punti), reso possibile dalla guida di Beppe Iachini e da una rosa piena di talento, tra cui Dybala, Vazquez e Belotti.
Retrocesso nel 2014/15, il Cagliari rispose con una squadra fortissima per la categoria, guidata da Massimo Rastelli. Sau, Joao Pedro e Farias fecero la differenza e i sardi vinsero il campionato davanti al Crotone.
L’Hellas tornò subito in A con Fabio Pecchia in panchina. Una squadra costruita per vincere e ben assortita tra giovani (come Romulo) ed esperti (Pazzini, capocannoniere del torneo con 23 gol), chiuse seconda dietro alla Spal.
Dopo la retrocessione del 2017, il club toscano ripartì forte con Andreazzoli in panchina, subentrato a Vivarini a metà stagione. La squadra chiuse il campionato con 85 punti, segnando ben 88 gol. Caputo e Donnarumma formarono una delle coppie d’attacco più prolifiche della storia recente della B.
Il Grifone ritrovò subito la Serie A grazie a una seconda parte di stagione perfetta sotto la guida di Alberto Gilardino. Una difesa solida, il carisma di Badelj e i gol di Gudmundsson furono gli ingredienti del successo.
L’ultima della lista. Dopo la retrocessione del 2023/24, il club emiliano ha costruito una macchina da guerra per la B. Dominio totale, promozione con cinque turni d’anticipo, e la conferma che a Sassuolo si lavora con metodo e continuità.
Su e giù, ma senza restare troppo a lungo nel limbo. Le squadre che riescono a risalire subito sono l’eccezione, non la regola. Serve una struttura solida, un progetto credibile e la capacità di reagire immediatamente a una delusione. Dieci club negli ultimi vent’anni ci sono riusciti. Il Sassuolo, oggi, è l’ultimo esempio virtuoso.