Diritti tv, scommesse, stadi e vivai: i 20 punti della riforma del calcio in mano al Governo | OneFootball

Diritti tv, scommesse, stadi e vivai: i 20 punti della riforma del calcio in mano al Governo | OneFootball

Icon: Calcio e Finanza

Calcio e Finanza

·5. März 2025

Diritti tv, scommesse, stadi e vivai: i 20 punti della riforma del calcio in mano al Governo

Artikelbild:Diritti tv, scommesse, stadi e vivai: i 20 punti della riforma del calcio in mano al Governo

La 7a Commissione permanente del Senato ha votato nella giornata odierna una risoluzione con i 20 punti chiave della riforma del calcio italiano. Come appreso da Calcio e Finanza, nel testo del documento le proposte di riforma consegnate al Governo vanno dalle misure necessarie (tra fondi pubblici e capitali privati) per l’ammodernamento degli stadi e la realizzazione di nuovi impianti, alla riforma della Legge Melandri sulla ripartizione dei diritti televisivi.

E ancora, norme di contrasto alla ludopatia (con revisione del Decreto Dignità del 2018) e alla pirateria, fenomeno criminale che drena milioni di risorse al calcio italiano. Tra i punti anche la disciplina del lavoro degli agenti sportivi, la possibilità di valutare l’introduzione di contratti diversi per i calciatori (rispetto a quello di lavoro subordinato), la riforma della giustizia sportiva, lo sviluppo del calcio femminile e il potenziamento di vivai e settori giovanili.


OneFootball Videos


Riforma calcio come funziona – I 20 punti del documento

Nel dettaglio, la Commissione nel testo ufficiale ha così impegnato il Governo nel documento:

  • a favorire investimenti pubblici e misure di attrazione di capitali privati per l’ammodernamento di strutture sportive obsolete e la realizzazione di nuovi impianti, anche attraverso misure di semplificazione normativa, che consentano ai privati, laddove sussistano le condizioni di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, nel pieno rispetto della normativa anticorruzione e in conformità a principi di trasparenza e pubblicità, di ottenere in tempi certi le autorizzazioni e le licenze necessarie a realizzare i loro investimenti. A tal fine, si suggerisce di valutare l’opportunità di attivare una cabina di regia presieduta dal Ministro lo sport e i giovani, con la partecipazione attiva del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell’Economia e delle finanze e con il coinvolgimento dei rappresentanti degli enti locali, in grado di assumere determinazioni conclusive di procedimenti amministrativi in caso di inerzia da parte delle amministrazioni procedenti o di situazioni di impasse amministrativo;
  • a valutare l’opportunità di introdurre sgravi fiscali (ad esempio in termini di tax credit) in relazione agli investimenti in infrastrutture sportive dedicati, in particolare, al settore giovanile, dilettantistico, amatoriale e femminile;
  • prevedere, fra i criteri per la partecipazione ai bandi di concessione di impianti di proprietà pubblica, il rispetto dei principi di parità di genere e pari opportunità di accesso alle discipline sportive che si svolgono al loro interno, nonché di sostenibilità ambientale, di gratuità per i giovani appartenenti a fasce economicamente disagiate e l’impegno a riqualificare le strutture sportive nei territori più vulnerabili al fine di incoraggiare la pratica sportiva per il superamento dei disagi sociali;
  • a favorire, nell’ambito delle proprie competenze, la cessione degli impianti pubblici, in particolar modo quelli di proprietà dei comuni, nei casi in cui l’ente locale non sia in grado di effettuare interventi manutentivi, di ammodernamento e di valorizzazione, garantendo condizioni di effettiva sostenibilità economica e finanziaria tali che dall’affidamento dell’impianto in concessione non derivino ulteriori oneri a carico dei comuni;
  • a favorire il processo di rinnovo delle concessioni degli impianti sportivi ubicati su terreni demaniali o comunali alle società e alle associazioni sportive dilettantistiche senza scopo di lucro che abbiano dimostrato una gestione virtuosa delle risorse pubbliche e non abbiano pendenze con le amministrazioni concessionarie;
  • a monitorare affinché, in relazione allo svolgimento della competizione calcistica “Euro 2032”, che si svolgerà in Italia e Turchia, si proceda sollecitamente a completare l’individuazione degli stadi italiani che ospiteranno eventi sportivi, anche sulla base di un’equa ripartizione territoriale, ad assicurare che gli interventi di ammodernamento, ove necessari, siano effettuati, anche con idonei stanziamenti, con tempestività, avvalendosi della cabina di regia di cui alla lettera a), e sottoponendo all’indirizzo e vigilanza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti le società affidatarie della realizzazione degli interventi infrastrutturali;
  • a promuovere iniziative, previo coinvolgimento di tutte le componenti del sistema calcio, volte alla rivisitazione del decreto legislativo n. 9 del 2008 (cosiddetto “decreto Melandri”), al fine di aggiornare la disciplina sulla commercializzazione dei diritti audiovisivi all’attuale contesto, notevolmente mutato rispetto al momento della sua adozione, anche nel senso di favorire la libera concorrenza tra i broadcaster e prevedere un meccanismo premiale per le società di calcio che raggiungano risultati di bilancio virtuosi e che impieghino in prima squadra gli atleti e le atlete che hanno prestato attività nei propri vivai da almeno cinque anni;
  • a favorire lo sviluppo del settore calcistisco femminile attraverso finanziamenti di carattere permanente, nonché a valutare l’opportunità di introdurre incentivi fiscali che riducano il costo dei contratti di lavoro stipulati con le lavoratrici sportive professioniste;
  • ad assumere iniziative indirizzate a promuovere le condizioni per l’istituzione di una Lega per il calcio femminile, dotata di autonomia gestionale, amministrativa e finanziaria, anche nell’ottica del completamento del processo avviato con il recente passaggio dal dilettantismo al professionismo, sulla base di uno studio di fattibilità;
  • a valutare la modifica dell’articolo legato al divieto di sponsorizzazione ai club sportivi da parte di agenzie e società di scommesse, considerando che si è evidenziato come ci sia stato un aumento, soprattutto online, del gioco di azzardo anche nelle fasce dei più giovani e un aumento del gioco illegale nel settore delle scommesse; e che la misura ha ampiamente disatteso le aspettative del legislatore non risultando affatto efficace al contenimento dei fenomeni di ludopatia a fronte, invece, di una riduzione delle entrate per le società sportive che ha penalizzato il sistema calcio italiano rispetto al contesto europeo;
  • a valutare l’opportunità di destinare una quota annuale dei proventi derivanti da giochi sullo sport e scommesse sportive agli organizzatori degli eventi sui quali si scommette. Si ravvede, infatti, l’opportunità sia di destinare almeno l’1 per cento del valore complessivo ad un fondo destinato alla costruzione di nuovi stadi e per l’ammodernamento di quelli vecchi, sia di riconoscere un’ulteriore quota anche al sistema calcistico per il perseguimento dei propri scopi istituzionali e per il finanziamento di specifici progetti sociali e sportivi e di formazione dei giovani all’interno delle società sportive – secondo una ratio per molti versi simile a quella che aveva ispirato il concorso pronostici sui risultati delle partite di calcio, denominato “Totocalcio”-, a condizione che la stessa sia vincolata al finanziamento di interventi in favore dei settori giovanili, dell’impiantistica sportiva, nonché del calcio femminile. In particolare, si fa riferimento a progetti di contrasto alla ludopatia, a progetti volti ad agevolare la frequenza dei corsi di formazione e la preparazione agli esami degli atleti e delle atlete, dei tecnici e dei dirigenti, a progetti di responsabilità sociale e per la prevenzione, il contrasto e l’assistenza in caso dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione nei confronti di atlete ed atleti, a progetti volti a contrastare ogni forma di discriminazione, razzismo e antisemitismo all’interno degli stadi e della tifoseria nonché all’assegnazione di borse di studio per gli studenti atleti più meritevoli in collaborazione con il Ministero per l’istruzione e il merito e il Ministero per l’Università;
  • a considerare l’opportunità di ridefinire la disciplina sugli agenti e procuratori, anche nel senso di regolamentare le commissioni loro riconosciute;
  • a valutare l’adozione di iniziative, per quanto di competenza, volte a rafforzare la credibilità del sistema tramite una rivisitazione della disciplina in materia di giustizia sportiva, al fine di assicurare la piena indipendenza della Procura rispetto agli organi federali, nel rispetto del principio di specificità ed autonomia dell’ordinamento sportivo;
  • a valutare l’assunzione di iniziative dirette ad assicurare al settore arbitrale piena autonomia e indipendenza, nella direzione di un pieno riconoscimento giuridico e contrattuale del professionismo arbitrale, nel rispetto dell’autonomia gestionale e amministrativa dell’organismo di rappresentanza degli arbitri (Associazione italiana arbitri – AIA);
  • a considerare l’inserimento nella disciplina del lavoro sportivo prevista dal decreto legislativo n. 36/2021, limitatamente ai contratti dei calciatori di Serie A, anche contratti diversi dal contratto di lavoro subordinato;
  • a impegnare la federazione e le leghe, ferma restando l’autonomia di ciascuna, a promuovere l’equilibrio di genere, investire nella formazione dei dirigenti sportivi e dei tecnici, nonché definire i requisiti di idoneità per ciascun profilo;
  • a impegnare la federazione e le leghe a definire i criteri per individuare le scuole calcio del settore dilettantistico di “elite”;
  • impegnare la federazione e le leghe ad una verifica più scrupolosa degli adempimenti previsti dalle licenze nazionali per l’ammissione ai campionati professionistici nonché verificare la solidità e affidabilità dei soggetti che intendano acquisire partecipazioni rilevanti delle società di calcio professioniste;
  • a vigilare affinché alle società dilettantistiche che hanno formato un atleta successivamente impegnato in una società professionistica venga corrisposto il premio di formazione previsto dalle Norme organizzative interne federali;
  • valutare l’opportunità di elevare il minimo edittale della sanzione amministrativa prevista dalla normativa sul diritto d’autore nel caso di abusivo utilizzo o riproduzione delle opere protette e ogni altra modifica normativa finalizzata a rendere la Legge n. 93/2023 maggiormente efficace;

Infine, la Commissione permanente del Senato impegna il Governo a trasmettere alle Commissioni parlamentari di merito una relazione che dia conto delle iniziative intraprese con riguardo agli indirizzi contenuti nel presente atto entro sei mesi dalla relativa approvazione.

Impressum des Publishers ansehen