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·30. Mai 2025

Gasperini-Roma, fumata grigia: nodo Fair Play Finanziario per l'accordo

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L’incontro a Firenze fra Gian Piero Gasperini, ormai da considerarsi ex tecnico dell’Atalanta, e la dirigenza della Roma rappresentata da Florent Ghisolfi e Claudio Ranieri non ha portato all’accordo totale per il ruolo di allenatore giallorosso dalla prossima stagione.

Come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, sono ancora diversi gli ostacoli da superare con Gasperini che aveva chiesto un colloquio, avvenuto nella mattinata di ieri, alla presenza anche di Dan e Ryan Friedkin, ma che non è servito per procedere all’accordo totale. A dimostrare che fosse un incontro chiave c’è la presenza del traduttore della Roma, Claudio Bisceglia, per non perdere nessuna sfumatura nel dialogo italiano-inglese fra le parti.


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Un vertice che è andato avanti per circa un paio di ore, intervallato anche dal pranzo. La portata principale, servita dallo stesso Gasperini, ha riguardato programmazione e organizzazione, ma soprattutto di garanzie tecniche e di mercato. Sensazioni positive su questi punti, ma come detto ci sono da affrontare anche diversi ostacoli sulla strada che porterebbe Gasperini sulla panchina della Roma.

Si parte dalla situazione del bilancio giallorosso, argomento che ormai i Friedkin conoscono molto bene ma che preclude alcune operazioni fino a quando le cose non torneranno a regime, e per questo serve moltissimo la qualificazione in Champions League con i suoi ricchissimi ricavi. Proprio per questo si vuole puntare su Gasperini e costruire un ciclo che veda la Roma fra le migliori formazioni d’Europa, ma facendo sempre attenzione ai conti.

Conti che nell’ultimo bilancio, quello 2023/24, hanno visto il club chiudere con un -81,4 milioni di euro e con un indebitamento netto di 504,7 milioni. Un rosso che non può essere ignorato in vista delle prossime finestre di calciomercato, nonostante un lavoro di abbassamento dei costi portato avanti anche nell’ultimo anno.

A ribadire il concetto è stato anche Claudio Ranieri in una delle sue ultime conferenze stampe da allenatore: «Due mercati di sofferenza». Le ragioni sono da attribuire ai paletti del Settlement Agreement firmato con la UEFA e che prevede che entro il 2026 il bilancio del club romanista rientri nei parametri della “football earnings rule”, con un deficit aggregato non superiore ai 60 milioni di euro.

Ed è questo il più grande ostacolo all’accordo Gasperini-Roma. Ma non per una questione di cifre relative al contratto del tecnico, ma per via del fatto che si dovrà mettere mano alla rosa e renderla il più possibile funzionale al gioco dell’allenatore, che ha chiesto un progetto che parta subito con una rosa competitiva per centrare quella qualificazione in Champions League che la società giallorossa non vede da diversi anni.

Inoltre, Gasperini è ben consapevole del fatto che se a Bergamo ha avuto il tempo di plasmare la squadra nelle prime stagioni, la piazza di Roma non concede lo stesso vantaggio, anzi, pretende risultati immediati da un allenatore che è universalmente riconosciuto come molto capace, ma che sta dividendo la piazza giallorossa in queste ore in cui è diventato il nome forte per il prossimo ciclo tecnico.

Intanto, le parti si sono date appuntamento nei prossimi giorni per continuare il confronto con il club che sta facendo le opportune valutazioni per poi spiegare nel dettaglio il proprio piano a Gasperini. La sensazione però è quella che non trascorrerà molto tempo per il prossimo incontro, visto che il mercato degli allenatori è alquanto vivace in questo periodo e un inserimento di un altro club, si parla della Juventus, potrebbe far saltare il banco e portare Gasperini a sentire altre offerte oltre a quella giallorossa, che al momento si trova comunque in cima alla lista.

Gasperini incontrerà sicuramente prima la famiglia Percassi, avvisata dell’incontro con la Roma di ieri, per definire un divorzio ormai accettato fra le parti, un po’ meno dai tifosi, con l’obiettivo però di lasciarsi nel miglior modo possibile dopo anni indimenticabili. Questo vale sia per la società bergamasca che per lo stesso tecnico che ha portato il primo trofeo europeo nella storia dell’Atalanta con l’Europa League vinta lo scorso anno.

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