PianetaSerieB
·11. November 2024
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·11. November 2024
Anche la tredicesima giornata del campionato di Serie B è andata in archivio e mai come questa volta le venti squadre in gioco hanno dato il loro meglio per regalare ai tifosi un weekend zeppo di emozioni. Di seguito i top e flop della nostra redazione.
Cosenza, meglio di così non si poteva – Il percorso del Cosenza, seppur offuscato da qualche incidente di percorso con punti persi in casa in malo modo, ha del clamoroso. Alvini ha imbrigliato anche il Brescia in trasferta e con una prestazione che rasenta la perfezione (uniche sbavature sul posizionamento difensivo in occasione dei due gol) ha conquistato paradossalmente tre di quei quattro punti che la giustizia federale gli ha tolto. Con 18 punti conquistati i Lupi sarebbero adesso quinti. Ma ciò che più impressiona, tralasciando la classifica che nonostante la penalizzazione resta ottimale, è che nonostante i tanti limiti strutturali, quando la squadra gira ed è in gamba è tra le più complicate da affrontare in Serie B. Intensità, distanze corte tra i reparti e verticalizzazioni: il calcio di Alvini è semplice ma efficace.
Gli Esposito artefici di un percorso esaltante per lo Spezia – Oggi è doveroso premiare gli Esposito, non solo perché con un gol per parte e un salvataggio quasi sulla linea del fratello maggiore hanno costretto la loro Juve Stabia alla resa. Oggi è doveroso premiare loro perché se lo Spezia viaggia a questi ritmi, è anche e soprattutto per merito loro. Salvatore in mezzo al campo è ormai una colonna, uno dei pochi capaci di determinare così in cadetteria. Pio in attacco ha scoperto di avere una vena realizzativa di tutto rispetto. Moltiplicato per un tecnico che sa valorizzare il gruppo e per un gruppo che sa valorizzarsi attraverso il sacrificio viene fuori la classifica che ora vediamo.
Sampdoria, guai in vista anche per Sottil – L’anemia a cui la Samp delle prime giornate ci aveva abituati credevamo tutti che fosse sì figlia di scelte discutibili da parte dei vertici societari, ma anche e soprattutto di una personalità ancora non definita dell’allora allenatore Andrea Pirlo. Con l’arrivo di Sottil l’opinione generale era che la concretezza, mantra storica del tecnico, sarebbe tornata di moda e che visto l’alto tasso tecnico del gruppo i singoli avrebbero ripreso a fare la differenza. Invece la squadra, seppur in fase offensiva abbia aumentato la sua pericolosità, dietro si è rivelata ancor più debole del passato. Sottil è atteso da giorni duri, molto duri.
Salernitana, così è davvero troppo – Martusciello è arrivato a Salerno consapevole delle difficoltà che avrebbe trovato e del fatto che alla prima vero occasione della sua carriera avrebbe dovuto plasmare a sua immagine e somiglianza un gruppo nuovo e con qualche scoria figlia di un passato non esattamente sublime. Ciò che abbiamo avuto modo di osservare in queste prime tredici giornate è che il lavoro del tecnico si è rivelato in parte vano, che l’equilibrio difensivo della squadra si è confermato spesso fragile e che il potenziale offensivo non è mai stato realmente sfruttato. Il tecnico paga cara questa prima parte di stagione zoppicante con l’esonero. Il ds Petrachi invece è finito sul banco degli imputati.
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