Pagine Romaniste
·15. Februar 2025
La sfuriata di Ranieri fa impallidire persino Mourinho
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·15. Februar 2025
La Repubblica (P. Torri) – S’è incazzato. Consentiteci il participio passato non proprio da esempio, ma quando ci vuole ci vuole. Il Sor Claudio Ranieri, nel dopo partita europeo, ha fatto impallidire pure Mourinho che mai, nelle sue ripetute esternazioni, era arrivato a tanto, a dire cioè che l’arbitro di turno voleva far vincere la squadra avversaria. Non lo fece neppure nella maledetta notte di Budapest dopo che un arbitro inglese si era reso colpevole di aver ucciso un sogno. Lo ha fatto, invece, in Portogallo il Sor Claudio, ovvero un tecnico e una persona che nella sua carriera ha sempre avuto l’invidiabile merito di uno stile, eleganza ed educazione rari nel truffaldino mondo pallonaro.
Invece a Oporto il Sor Claudio è sbottato senza freni, spiegandoci di aver detto ai suoi giocatori di non andare a salutare il tedesco Stieler perché non meritava il saluto; ricordando a Roberto Rosetti (messo sul banco degli imputati pure lui), designatore europeo delle giacchette nere, i precedenti di un direttore di gara che i numeri certificano come casalingo a prescindere; auspicando maggior rispetto nei confronti della sua Roma come, in campo, aveva fatto anche il capitano Pellegrini facendo vedere a Steiner lo stemma giallorosso; elencando il cartellino rosso e gli otto gialli rifilati ai suoi giocatori, qualcuno sì meritato, ma altri frutto di una severità senza senso e giustizia (Saelemekers e Koné soprattutto). È possibile che il regolamento del calcio preveda lo stesso cartellino giallo per Varela autore di un fallo assassino su Dybala che ci ha ricordato quello di Palomino sullo stesso Paulo a Bergamo (si vede che non sta simpatico ai connazionali) e per Saelekemers colpevole solo di essere stato provocato (senza reagire) da uno degli invasati avversari campioni nel rendere brutta, sporca e cattiva una partita? Tutto questo, peraltro, si è compiuto nella stessa settimana di coppe in cui l’Atalanta a Bruges si è vista rifilare un calcio di rigore comico per una simulazione di un avversario.
Episodi gravi che legittimano pure pensieri cattivi a proposito di quella corsa al ranking europeo che alle prime due nazioni (Inghilterra prima con distacco) assegnerà un quinto posto in Champions, al momento in lizza tra Spagna (federazione molto potente) e Italia. Episodi che sono accaduti nel completo silenzio della nostra federazione che, magari, pensa che avere un italiano come designatore europeo sia comunque una garanzia. E, tornando alla Roma, a proposito di silenzio non si può non notare, ancora una volta, la totale assenza della società giallorossa. Ma è possibile che quando c’è bisogno di alzare la voce, da qualche anno a questa parte, sia sempre e soltanto l’allenatore di turno a farlo?
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