PianetaSerieB
·23. Mai 2025
Martino condannato per calcioscommesse, Cellino accusa FIGC-Sampdoria, Manfredi si difende: le news del venerdì di Serie B

PianetaSerieB
·23. Mai 2025
Un’altra giornata all’insegna della Serie B è volta al termine. Statistiche, dichiarazioni, indiscrezioni e polemiche: anche oggi non ci è stato risparmiato nulla; pertanto, come del resto ogni giorno, anche stasera vi proponiamo alcune delle notizie più rilevanti delle ultime ventiquattr’ore.
Le belle notizie pare evitino da un bel po’ Cosenza, ancora scossa dalla stagione da dimenticare, chiusa con la retrocessione in Serie C. Ad appesantire ancor di più l’aria tra i corridoi di Via Conforti è il Provvedimento emesso dalla Procura Federale della FIGC nella giornata del 23 maggio, che vede il nome di Pietro Martino nell’elenco dei soggetti condannati. Il calciatore rossoblù è stato infatti coinvolto nell’inchiesta aperta qualche tempo fa sul caso delle scommesse sportive piazzate online dai vari atleti professionisti tesserati.
Ecco il provvedimento della FIGC: “Pietro MARTINO, tesserato per la società Cosenza Calcio S.r.l., per la violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità nonché dell’obbligo di osservanza delle norme e degli atti federali di cui all’art. 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, nonché la violazione dell’articolo 24,commi 1 e 2, del Codice di Giustizia Sportiva, per aver effettuato:
– n. 75 scommesse dal 5 febbraio 2022 al 14 ottobre 2022 (quando era tesserato per CalcioFoggia 1920 S.r.l. e Cosenza Calcio S.r.l.), attraverso il conto giochi n. 91241335 da lui stessoaperto con il concessionario Rell Italy LTD, aventi ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficialiorganizzati nell’ambito della FIGC (Serie A, Serie B, Lega Pro e Serie D), nell’ambito dellaUEFA (campionati di calcio professionistici europei e competizioni UEFA);– n. 68 scommesse dal 25 febbraio 2022 all’8 marzo 2022 (quando era tesserato per CalcioFoggia 1920 S.r.l.), attraverso il conto giochi n. 4898499577526261 da lui stesso aperto con ilconcessionario Sisal Italia, aventi ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzatinell’ambito della FIGC (Serie A, Serie B, Lega Pro e Serie D), nell’ambito della UEFA(campionati di calcio professionistici europei e competizioni UEFA);– n. 783 scommesse dal 3 gennaio 2021 al 13 ottobre 2022 (quando era tesserato per la UnionClodiense Chioggia, Calcio Foggia 1920 S.r.l. e Cosenza Calcio S.r.l.) attraverso il conto giochin. 178081 da lui stesso aperto con il concessionario Gold Bet Italia, aventi ad oggetto risultatirelativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della FIGC (Serie A, Serie B, Lega Pro eSerie D), nell’ambito della UEFA (campionati di calcio professionistici europei e competizioniUEFA) e nell’ambito FIFA;– n. 364 scommesse dal 17/12/2021 al 7/6/2022 (quando era tesserato per Calcio Foggia 1920S.r.l.) attraverso il conto giochi n. 9340631 da lui stesso aperto con il concessionario E-Play 24Italia, aventi ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della FIGC(Serie A, Serie B, Lega Pro e Serie D), nell’ambito della UEFA (campionati di calcioprofessionistici stranieri europei e competizioni UEFA)“.
Nuova intervista rilasciata da Massimo Cellino, questa volta sulle colonne del Giornale di Brescia, e clamoroso affondo da parte del patron delle Rondinelle nei confronti della Sampdoria, ovviamente in merito al rovente caos che sta attanagliando il campionato di Serie B nella sua interezza e che potrebbe portare alla retrocessione diretta del sodalizio lombardo.
«Cessione del club? Prezzo basso e pagamento dilazionato nel tempo. Io non conosco questo gruppo che sta trattando, ma le condizioni sono le stesse della trattativa con Radrizzani, che però si è tirato indietro dopo il casino scoppiato. Lui o gli altri per me sono uguali. Di una cosa sono certo. Io a Brescia non torno più. Non ci metto più piede nemmeno per un caffè. Sono un ex. Il passo adesso però non lo devo fare io, ma chi vuole comprare. Gruppo Marroccu? Taccio».
«Se chi vuole il club deve «limitarsi» a coprire i debiti attuali e anche pagare gli impegni per chiudere questa stagione e aprire la prossima o deve anche pagare una buonuscita a me? Su questo non rispondo. Ripeto: trattano gli avvocati. Nel caso non si chiudesse prima, metterei io i soldi per l’iscrizione? Certo, se il commercialista Gamba o Alfieri ci restituiscono i soldi già pagati. In più ci sono le sanzioni. E già al Fisco abbiamo pagato 11.8 milioni del vecchio debito della Brescia service di Corioni. Io non sono così ricco e poi non posso pensare che non venga fatta una deroga al 6 giugno per tutte le squadre coinvolte in questo casino che ha fatto la Federazione. Non sappiamo se bisogna iscriversi in B o in C e che banca ci dà fiducia per le fidejussioni. La Figc si è inventata di notte questo piano per salvare la Sampdoria».
«Perché mi sono affidato ai crediti d’imposta e non ho pagato normalmente? Perché era già stato tutto organizzato dall’ex dg Micheli e mi è stato detto che si poteva fare. Io alle 14.30 del 17 febbraio ho solo concluso il lavoro di altri. E aggiungo che per legge la scadenza dei contributi è un mese dopo quella degli stipendi, ma Covisoc ha voluto copia dell’accordo tra noi e Alfieri, copia del pagamento fatto da noi ad Alfieri e quindi ho pagato tutto il giorno stesso. E ora tardivamente mi dici che non va bene? È assurdo. In 35 anni di calcio non ho mai saltato una scadenza e anche stavolta ho pagato tutto, ma sono stato truffato».
«Alfieri? Ripeto che l’iniziativa non è stata mia. Mi hanno detto e gli atti lo dimostrano che comunque era certificato da Banca d’Italia. Ma pensiamo all’udienza del 29 e comunque se mai dovessero togliere punti al Brescia lo devono fare per la prossima stagione e non in questa. Le contestazioni nei nostri confronti sono state scritte di notte a campionato finito. E ora c’è anche una sentenza del Tas (il tribunale arbitrale dello sport, ndr) dalla nostra parte: quella che ha restituito tre punti al Bellinzona che era stato penalizzato per non aver pagato i contributi sociali ad ottobre».
Matteo Manfredi ha rilasciato un’intervista sulle colonne de Il Secolo XIX soffermandosi su passato, presente e futuro dei blucerchiati, al momento nel limbo fra una disastrosa retrocessione maturata sul campo e le speranze di riagganciare quantomeno il playout a fronte dell’esplosione del rovente Caso Brescia.
«Se la Samp stia fallendo? No. Anzi. Il nostro ingresso ha scongiurato un fallimento che, fino a poche ore prima della firma, sembrava inevitabile. Abbiamo preso in carico un club in gravissima crisi, con l’obiettivo di garantirne la continuità e proteggerne la storia. Ma soprattutto abbiamo tutelato i dipendenti, le loro famiglie, e tutti i creditori. Cosa che altre soluzioni, allora sul tavolo, non avrebbero assicurato. Non abbiamo fatto promesse: abbiamo agito».
«Se abbiamo i soldi per iscrivervi al campionato che sarà? Certo e lo faremo nel rispetto pieno di tutti i parametri richiesti. La nostra priorità, fin dal primo giorno, è stata quella di mettere il club in condizione di essere solido, credibile e sostenibile. Anche in un contesto complesso come quello attuale, abbiamo sempre onorato gli impegni, sia sportivi che finanziari. La Sampdoria ci sarà, e continuerà a esserci, con responsabilità, serietà e ambizione».
«Confronto con Joseph Tey? Come sempre molto positivo. Tey condivide con me visione e senso di responsabilità verso questo progetto. È uno sfrenato tifoso della Samp. Siamo entrambi consapevoli delle difficoltà affrontate e di quelle che ci attendono, ma anche della forza che abbiamo costruito insieme per superarle. La sua presenza conferma un impegno concreto e duraturo: non un supporto formale, ma una partecipazione attiva, attenta e orientata alla crescita sostenibile della Sampdoria».
«Ok di Tey a rimandare al 2030 il rimborso di un prestito da 31 milioni in scadenza ad aprile? Un segnale forte, concreto, di fiducia e di visione di lungo periodo. Non solo una mossa tecnica o finanziaria: è la dimostrazione che l’investitore principale crede nel progetto Sampdoria e nella sua sostenibilità futura. Rimandare il rimborso di un impegno così rilevante significa mettere la stabilità del club davanti a tutto. E vale più di tante dichiarazioni».
«Nuovi soci? In questa fase ogni valutazione è orientata a rafforzare il progetto sportivo. Il nostro obiettivo è costruire una squadra solida competitiva e all’altezza delle aspettative della piazza. Se, nel farlo, si apriranno opportunità che possano portare valore aggiunto, sotto ogni profilo, le valuteremo con attenzione e responsabilità. Ma oggi la priorità è dare solidità alla Samp, con basi tecniche ed economiche più forti. Lo dobbiamo ai nostri tifosi prima ancora che a noi stessi».
«Il piano approvato dal Tribunale prevedeva un impegno economico da circa 30 milioni di euro per garantire la continuità aziendale. E una soglia massima di risorse necessarie fino a circa 60 milioni per garantire la sostenibilità economica e gestionale della Sampdoria. In realtà, a oggi, l’investimento complessivo tra ricapitalizzazioni, liquidità per la gestione corrente, interventi sul debito sportivo e supporto finanziario per la stagione ha già superato i 100. È vero che la retrocessione in C non era prevista, ma il piano è stato costruito su basi solide e flessibili, con un margine di sostenibilità che ci consente di affrontare anche scenari complessi. In caso di C, è possibile che alcuni parametri vadano rivisti, ma non mette in discussione la tenuta del piano né l’impegno della proprietà. Non ci sarà alcuna interruzione né convocazione automatica: ci sarà, al massimo, una fase di aggiornamento e adeguamento del piano, come previsto in situazioni straordinarie. Ma la solidità patrimoniale e la volontà di chi ha preso in mano la Samp restano».
«Senza alcun ritardo. Questo impegno costante è fondamentale per mantenere la fiducia di creditori, istituzioni e tifosi».
«Comprendiamo che la retrocessione abbia alimentato dubbi e critiche, è inevitabile. Ma abbiamo sempre agito con trasparenza e responsabilità, convinti della nostra proposta di salvataggio. Senza di noi nessuno avrebbe salvato la Sampdoria dal fallimento. Nessuno».
«Siamo consapevoli che, in momenti di difficoltà economica e sportiva, la Sampdoria finisca spesso sotto i riflettori per questioni extracalcistiche. Il “caso Brescia” è una vicenda complessa che stiamo seguendo con attenzione, ma preferiamo lasciare che siano gli organi competenti a fare chiarezza».
«Se quanto emerso sulla posizione fiscale del Brescia dovesse essere confermato nelle sedi opportune, è naturale che la Sampdoria, così come ogni altra società eventualmente coinvolta, faràvalere le proprie ragioni nelle sedi competenti. Parliamo di un tema delicato, che merita rigore, trasparenza e rispetto delle regole. Per questo attendiamo che si pronunci chi di dovere, ma è evidente che la correttezza debba essere tutelata. E non dimentichiamoci che, in questo contesto, siamo la parte lesa. L’eventuale playout sarebbe poi per noi una questione di dignità: personale, della maglia e della professionalità».
«Ogni presidente anche quelli che hanno scritto le pagine più belle del calcio, ha dovuto attraversare momenti difficili. Non esistono formule magiche: questa è la natura di questo sport, imprevedibile quanto magnifico. Anch’io, come tutti, sono prima di tutto un grande tifoso, e capisco le aspettative. Ma proprio per questo dobbiamo costruire con pazienza, lucidità e competenza. Sappiamo bene che il margine di errore è nullo. E vogliamo essere all’altezza di ciò che rappresentiamo: la Sampdoria deve tornare acompetere per vincere, in ogni categoria».
«Ripartire da zero significa an che avere il coraggio di rimettere tutto in discussione. Non è questione di capri espiatori, ma di responsabilità. Quando i risultati non arrivano, è doveroso interrogarsi in ogni area, senza preconcetti. Accardi ha pagato, è vero, ma il processo di valutazione non si ferma lì. Tutto verrà analizzato: competenze, metodo di lavoro, capacità di incidere. Serve una cultura sportiva più esigente,più coerente. Chi resta alla Samp, lo farà perché può davvero contribuire al nuovo corso».
«Intervenire anche sul settore? Assolutamente sì. Non ha reso secondo le aspettative e dob-biamo ammetterlo con onestà. La Samp ha una storia importante nella formazione dei talenti e questa stagione, sotto questo profilo, è stata insufficiente. Stiamo già intervenendo per cambiare passo: servono competenze, visione e un lavoro profondo sull’identità. Non è un ambito secondario: dai giovani passa anche il futuro del club»