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·17. Januar 2025

đŸș Pellegrini: “Do tutto me stesso per la Roma. Su DDR e Mou
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Il capitano della Roma, Lorenzo Pellegrini, ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine dell’edizione odierna del Corriere dello Sport per parlare del suo legame con il club e delle situazioni con Mourinho e De Rossi. Di seguito le sue parole riportate da ilromanista.eu:

L’ESONERO DI MOURINHO – “Era il nostro giorno libero, il sedici gennaio di un anno fa, e mandarono via Mourinho. Fu uno shock, perchĂ© nessuno se lo immaginava. Per noi non fu un bel momento. A fine novembre. Leggemmo che lo volevano cacciare, andammo da Tiago Pinto per chiedere se fosse vero e gli spiegammo che non c’era bisogno di mandarlo via. Volevamo continuare con lui”.


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LA FASCIA DI CAPITANO – “ArrivĂČ dopo la sconfitta con lo Spezia, 4-2 in coppa Italia, la partita dei sei cambi, l’irregolaritĂ . Finimmo in nove contro undici. Ci fu una discussione e Dzeko, che era il capitano, pagĂČ con la fascia. Edin sa bene come andĂČ, io stesso provai a spiegare alla societĂ  che la decisione era sbagliata”.

I FISCHI – “I risultati hanno peggiorato il clima in generale. E poi una montagna di stupidaggini, bugie messe in giro per fornire alla gente uno o piĂč colpevoli. Ma colpevoli di cosa? Solo dei risultati”.

I “TRADIMENTI” – “Con JosĂ© ho vissuto gli anni piĂč belli della mia carriera. Subito dopo l’esonero altre voci ridicole, ci sentimmo al telefono perchĂ© desideravo chiarire la mia posizione e lui ha capito. Mou Ăš trascinante, ti folgora. Noi ci dicevamo che se prima di ogni gara ci avesse chiesto di sbattere la testa contro un albero l’avremmo fatto tutti
Anche quella del tradimento a Daniele Ăš pura fantascienza, invenzioni di chi non ha idea del rapporto che avevo e conservo con lui. Spesso la veritĂ  non interessa, Ăš d’intralcio”.

LA SITUAZIONE CON DE ROSSI – “È così, i compagni presenti vennero subito a riferirci quello che era stato detto. Naturalmente chiesi subito ai dirigenti il motivo della mancata chiamata, risposero che tanto sapevano benissimo come la pensavo, che ero totalmente dalla parte di Daniele”.

ASCOLTARONO I COMPAGNI E NON IL CAPITANO? – “Due volte assurda. PerchĂ© io non sono mai scappato, mi sono sempre preso le mie responsabilità”.

IL CONTRATTO SCADE NEL 2026 E LA SOCIETA’ NON VUOLE IL RINNOVO? – “È un pensiero che evito. Lascio che sia il campo a decidere. Io sono molto fatalista e cerco sempre di essere positivo. Ti assicuro che finchĂ© avrĂČ la possibilitĂ  di indossare la maglia della mia Roma lo farĂČ dando tutto me stesso, anzi di piĂč, come ho sempre fatto. Per me Ăš importante riuscire a guardarsi allo specchio ed essere felice dell’uomo prim’ancora che del calciatore. Non ho bisogno di dichiarare l’amore per la Roma, Ăš cosĂŹ evidente”.

IL PESO DELLA FASCIA – “Pesa, ma non mi ha cambiato di una virgola, nĂ© responsabilizzato maggiormente. PerchĂ© la Roma l’ho sempre presa molto seriamente. Ormai sono all’ottavo anno, ma mi alleno a Trigoria, che Ăš casa, da quando avevo nove anni. Ai compagni ho sempre cercato di far capire cosa significasse giocare nella Roma, che non Ăš una squadra qualsiasi”.

IL MOMENTO – “Ma mi sto allenando bene. Quando entro in campo vorrei spaccare il mondo per la Roma, a volte mi rendo conto di non riuscire a dare tutto quello che vorrei”.

DYBALA – “Mai. Paulo Ăš un giocatore che stimo tantissimo, ed Ăš il primo a saperlo. Come lui ce n’ù uno su dieci milioni. Se sta bene, le partite le puĂČ decidere da solo”.

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