Sacchi: «Theo? Manca organizzazione, a Vanoli e il Torino faccio un augurio. Ecco perché il calcio italiano è in difficoltà…» – ESCLUSIVA  | OneFootball

Sacchi: «Theo? Manca organizzazione, a Vanoli e il Torino faccio un augurio. Ecco perché il calcio italiano è in difficoltà…» – ESCLUSIVA  | OneFootball

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·20. Februar 2025

Sacchi: «Theo? Manca organizzazione, a Vanoli e il Torino faccio un augurio. Ecco perché il calcio italiano è in difficoltà…» – ESCLUSIVA 

Artikelbild:Sacchi: «Theo? Manca organizzazione, a Vanoli e il Torino faccio un augurio. Ecco perché il calcio italiano è in difficoltà…» – ESCLUSIVA 

Arrigo Sacchi in esclusiva, da Milan Feyenoord al Torino di Paolo Vanoli, passando per l’eliminazione in Champions delle italiane, intervista flash al mister

Sembrano lontani, lontanissimi, i tempi in cui Arrigo Sacchi vinceva Champions League e trofei a cascata in tutta Europa. Lontani temporalmente, quanto calcisticamente parlando, specialmente ai margini dell’eliminazione di tre delle quattro italiane rimaste in corsa (rispettivamente Juventus, Atalanta e Milan) nella competizione continentale più importante per club.

Così, in un’intervista flash raccolta in esclusiva sulle colonne di CalcioNews24 Sacchi ha ermeticamente commentato gli avvenimenti calcistici degli ultimi due giorni. Spazio anche alla prossima gara del ‘suo’ Diavolo – oggi tra affidato a Conceicao – in programma sabato contro il Torino allenato da Paolo Vanoli (tra più illustri estimatori del profeta di Fusignano). Le parole:


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Buongiorno Arrigo. E’ rimasto colpito da come la partita col Feyenoord sia scivolata dalle mani del Milan dopo l’espulsione di Theo Hernandez?

«Eh…purtroppo manca ancora quell’equilibrio che ci dovrebbe essere. Il calcio è figlio del club…poi dei giocatori. Quando non c’è un’organizzazione possono saltare delle situazioni ancora più particolari»

I rossoneri avranno occasione di rifarsi sabato con il Torino di Paolo Vanoli. Ha avuto modo di ‘studiare’ l’ex tecnico del Venezia?

«Certo! Lui lo conoscevo già quando era calciatore. Poi dopo io seguivo le nazionali giovanili….lui anche ci lavorava. Quindi sì, lo conosco. Gli auguro veramente di avere successo. Penso che possa c’entrare le cose migliori con il suo Torino»

Tornando alla Champions, anche le altre azzurre hanno salutato la competizione…

«Noi siamo sempre stati in ritardo, mentre molte squadre all’estero sono state aiutate. Come in Inghilterra…gli hanno insegnato cosa dovevano fare. Noi siamo andati al contrario, senza giocare per la squadra e con la squadra. Noi al contrario abbiamo puntato sul non gioco».

Lei ha sempre cercato di analizzare al di là del rettangolo verde. L’eliminazione delle tre big può essere un riflesso dello stato di salute calcistico (e non solo) del nostro Paese?

«Si si assolutamente! Ma…vedi…gli inglesi hanno spiegato a tutti cosa dovevano fare ad esempio. Gli inglesi hanno adottato uno stile di gioco. Noi abbiamo puntato sul catenaccio e contropiede»

Si ringrazia Arrigo Sacchi per la gentilezza e la disponibilità mostrate in questa intervista.

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