Sampnews24
·10. Februar 2025
Sampdoria, anche Baldari si unisce all’estremo saluto per Ajazzone: «Ho vissuto anni bellissimi con lui. Tanti momenti di gioia, ma anche dolori, come le retrocessioni»
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·10. Februar 2025
L’addio a Giorgio Ajazzone ha lasciato a bocca aperta gran parte del mondo della Sampdoria. L’ex dirigente blucerchiato era molto benvoluto negli ambienti liguri ed infatti, alla sua morte, l’eco è stato molto amplificato. Infatti gran parte degli ex dirigenti e calciatori blucerchiati non hanno potuto esimersi dal ricordare i bei momenti trascorsi con lui. Ecco le parole del medico a Forever Samp, in onda su Telenord:
«Ho vissuto anni bellissimi con lui. Tanti momenti di gioia sportiva, ma anche dolori, come le retrocessioni. È stato un team manager eccezionale, lo dimostrano tutti gli attestati di stima di giocatori e allenatori che hanno avuto modo di conoscerlo. Con i suoi calciatori usava il bastone e la carota. Se serviva, bacchettava anche i giocatori importanti. Ma nei momenti difficili sapeva sdrammatizzare, anche con una battuta. Lo ricordo come una grande persona, ma soprattutto come un tifoso blucerchiato. Aveva gioia nel rappresentare la Sampdoria, me lo ricordo in questo senso al memorial Paolo Mantovani organizzato dal suo club di Rivarolo. Solo chi l’ha conosciuto può capire. La gestione di Cassano è stato il capolavoro di Giorgio, riporta Sampdorianews.net. Antonio si gestiva un po’ da solo ma ha riconosciuto da subito, già dai primi mesi, forse i più difficili a Genova, la lealtà di Giorgio. Questo perché Giorgio è forse stato il primo a riuscire a parlargli in maniera diretta e sapeva come prenderlo. È diventato quasi una figura paterna per lui. Giorgio poi è stato un punto di riferimento per altri team manager italiani, un esempio, perché in pratica ha creato lui la figura del team manager come lo conosciamo oggi. Era inoltre un riferimento praticamente per tutti gli allenatori che arrivavano a Genova. Tutti gli allenatori che ha avuto, Spalletti, Delneri, Giampaolo, se lo ricordano ancora adesso. Sapeva essere estremamente professionale ma aveva la battuta pronta per alleggerire le situazioni e questo ne ha favorito molto i rapporti con i giocatori, i giornalisti e i tifosi. Alberto Marangon ha fatto di Giorgio quasi fatto un esempio di vita».