San Siro, il consigliere De Chirico: «Sala decida. Persi 100 milioni senza finale di Champions» | OneFootball

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·5. Januar 2025

San Siro, il consigliere De Chirico: «Sala decida. Persi 100 milioni senza finale di Champions»

Artikelbild:San Siro, il consigliere De Chirico: «Sala decida. Persi 100 milioni senza finale di Champions»

Il 2025 deve essere l’anno della svolta per quanto riguarda San Siro. A saperlo, in primis oltre Inter e Milan, è la politica milanese.

«Non basta ovviamente rifunzionalizzare il Meazza, serve un investimento sulle zone limitrofe allo stadio e sul quartiere», parole e musica del consigliere comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico che all’edizione odierna di Libero-Milano conferma quella che è sempre stata la sua posizione sull’impianto cittadino.


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«A San Siro c’è una carenza di servizi per i residenti – continua De Chirico –. È chiaro che nel momento in cui si va a realizzare qualcosa si deve anche pensare a creare delle strutture idonee per chi ci vive. Come possono essere una biblioteca, piuttosto che nuovi insediamenti residenziali o poli sociosanitari. Soprattutto serve la presenza del Comune, perché la popolazione diventa sempre più anziana. Questo mica solo a San Siro, però il problema c’è e va affrontato. Vuol dire che c’è bisogno di assistenza».

De Chirico poi va all’attacco dell’amministrazione comunale e del sindaco Giuseppe Sala: «Siamo tornati indietro di cinque anni, non si è ancora mosso niente. Adesso vogliamo vedere le carte. Sia per quanto riguarda lo stadio sia per quelli che saranno gli interventi sul quartiere. Ma c’è una cosa che, sopra tutte le altre, è necessario fare. Il sindaco Beppe Sala ora deve dire o dentro o fuori, non c’è più tempo».

«Oramai mancano 12 mesi esatti alle Olimpiadi del 2026. E il tempo passa velocemente. Il vincolo scatta ufficialmente in questo 2025 e nel frattempo abbiamo perso l’occasione della finale di Champions (quella del 2027 che verrà assegnata nel giugno prossimo con l’unica certezza che non sarà a Milano, ndr) la quale avrebbe significato circa 100 milioni di euro in indotto alla nostra città. Il risultato è che siamo in perenne attesa, stiamo alla finestra e aspettiamo. Passano i mesi, e anche gli anni, e di concreto non si vede ancora niente», continua il consigliere.

Proprio sulle Olimpiadi: «Siamo un po’ in ritardo, questo è innegabile. Però Milano lo ha dimostrato anche in passato: la Fondazione Fiera è a buon, buonissimo, punto. Siamo andati a vedere come procedono i lavori e sono perfettamente in linea. Ci può essere un minimo di preoccupazione su Santa Giulia, mettiamola in questo modo, ma io tutto sommato sono fiducioso: quando c’è un evento di questa portata, a Milano sappiamo correre bene e tutti. L’importante è capire che dobbiamo lavorare insieme. Esattamente come è successo per l’Expo 12 anni fa».

Infine, un commento sullo sport a Milano: «Ci sono varie incognite da chiarire, dobbiamo essere onesti su questo punto. Al di là dei singoli casi come quello del Meazza, molti impianti di proprietà comunale vertono in uno stato pietoso e c’è bisogno di interventi. I milanesi chiedono più possibilità di fare sport e hanno ragione. Penso al centro sportivo Carraro di Gratosoglio: è ancora un gran punto di domanda. Oppure allo stadio dell’Alcione. Per non parlare delle piscine che spesso, nei mesi estivi, vengono chiuse: ma chi non può permettersi di andare al mare a Ferragosto come fa? Lo sport è fondamentale, è un diritto a cui i milanesi non dovrebbero rinunciare».

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