Calcio e Finanza
·29. Mai 2025
Stadio Roma, si libera l'ultima area: tutto pronto per gli scavi conclusivi

Calcio e Finanza
·29. Mai 2025
Mentre proseguono gli scavi archeologici nel sito di Pietralata, arriva oggi una notizia positiva per la Roma nel percorso per la realizzazione del suo nuovo stadio: anche l’ultima attività espropriata ha deciso di lasciare l’area ritirando i vari ricorsi presentati nei mesi scorsi in Tribunale.
Come riporta l’edizione odierna de Il Messaggero, il 15 giugno prossimo sarà l’ultimo giorno di attività per l’autoricambi di Pietralata che dal 16 libererà dunque una di quelle aree che erano ancora inaccessibili per i tecnici sia del Comune che del club giallorosso.
Una decisione che permetterà alla Roma di poter far entrare in quell’area i vari tecnici per svolgere gli ultimi sondaggi archeologici, necessari alla definizione finale del progetto per la costruzione del nuovo stadio. La notizia arriva dopo l’intesa raggiunta nelle scorse ore tra l’autoricambi e gli uffici comunali. La scelta di arrivare a una soluzione consensuale è maturata dopo che, lo scorso 23 maggio, il Tar del Lazio ha respinto la richiesta dell’autoricambi di sospendere in via provvisoria il rilascio delle aree disposto dal Comune.
Nel caso specifico dell’autoricambi, la vicenda aveva preso il via nell’estate del 2024. Il 5 agosto, il Comune notifica l’intenzione di riacquisire i terreni, di sua proprietà, classificati come «patrimonio indisponibile» — beni che non possono essere venduti, acquistati o usucapiti, ma solo concessi in uso (come avvenuto con la Roma). I giudici, nel loro provvedimento, riportano che l’autoricambi «non contesta la proprietà capitolina delle aree di cui trattasi, riconoscendo che essa le detiene a titolo precario e che si è impegnata a rilasciarle dietro semplice richiesta dell’amministrazione».
Nel frattempo, a febbraio 2024, il Comune avvia un procedimento per revocare la licenza commerciale dell’autoricambi, accusandola di presunti abusi edilizi su una delle particelle catastali. Tuttavia, un anno dopo, nel febbraio 2025, il Tar annulla l’ordinanza comunale giudicandola illegittima: l’abuso era cessato, il Comune era stato informato della regolarizzazione (che però aveva ignorato) e la particella era stata restituita.
Tutto questo ha fatto perdere un anno, trascorso tra ricorsi e burocrazia. Infine, il 13 maggio scorso, il Comune ha dato seguito alla notifica dell’agosto precedente, ordinando la restituzione delle aree entro 15 giorni. L’autoricambi ha allora presentato un ricorso chiedendo una sospensiva «inaudita altera parte», cioè un provvedimento provvisorio emesso senza sentire l’altra parte, in attesa dell’udienza collegiale.
Il 23 maggio, il presidente di sezione del Tar, Pietro Morabito, ha respinto la richiesta, motivando così: «L’avvio del procedimento per il recupero degli immobili e la loro restituzione volontaria, liberi da persone e beni, risale al 5 agosto 2024; successivamente, la ricorrente si è detta disponibile a rilasciare le aree, chiedendo solo più tempo per riorganizzare l’attività altrove. In occasione dell’incontro del 3 settembre 2024, l’amministrazione ha chiarito che non poteva offrire un immobile alternativo. Pertanto, non si può ritenere violato alcun principio di buona fede o correttezza, considerato l’ampio periodo (circa otto mesi) trascorso tra quell’incontro e la data stabilita per la consegna delle aree».
L’iter giuridico termina però con l’intesa trovata fra il Comune e il proprietario dell’autoricambi. Questo lascia strada libera alla Roma, a partire dal 16 giugno, per eseguire l’ultimo sondaggio archeologico ancora in sospeso su quel terreno. Un ulteriore passo in avanti per la posa della prima pietra del nuovo impianto del club dei Friedkin con l’intenzione di vederci giocare la squadra giallorossa a partire dal 2028.