Antonio Conte e i suoi scudetti: Juventus, Inter, Napoli. Ecco le differenze di un allenatore che vince ovunque | OneFootball

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Calcionews24

·23 May 2025

Antonio Conte e i suoi scudetti: Juventus, Inter, Napoli. Ecco le differenze di un allenatore che vince ovunque

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Antonio Conte e i suoi scudetti: Juventus, Inter, Napoli. Ecco le differenze di un allenatore che vince ovunque

Antonio Conte ha conquistato il campionato italiano 2024-2025 alla guida del Napoli, aggiungendo un terzo club di vertice al suo palmarès di allenatore vincente in Serie A.

Questo successo segue i trionfi ottenuti con la Juventus nel 2011-2012 (il primo dei 3) e con l’Inter nel 2020-2021. Sebbene il marchio di fabbrica – intensità, lavoro e mentalità – sia rimasto una costante, ogni scudetto presenta differenze sostanziali nel contesto e nel significato personale per il tecnico.


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Juventus 2011-2012: la ricostruzione e l’affermazioneIl primo scudetto di Conte arrivò con una Juventus in fase di ricostruzione dopo le note vicende giudiziarie e anni di mancate vittorie. La squadra non era considerata la favorita principale. Per Conte, ex giocatore e capitano bianconero, questo titolo rappresentò l’affermazione come tecnico di alto livello e il ritorno del club ai vertici nazionali. La Juventus chiuse il campionato imbattuta. Una sua dichiarazione emblematica di quel periodo, successiva alla vittoria matematica a Trieste, fu: «Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, storico. Nessuno ci dava una lira all’inizio, invece questi ragazzi sono stati encomiabili». Questo successo pose le fondamenta per un lungo ciclo di vittorie juventine. Il focus di Conte fu sul cambio di mentalità e sull’instillare una cultura del lavoro estrema: una combinazione che portò a non perdere neanche una delle 38 partite, evento mai successo a Juventus molto più forti, almeno sulla carta.

Inter 2020-2021: l’interruzione di un dominio e la sfida esternaNove anni dopo, Conte guidò l’Inter alla vittoria, interrompendo una serie di nove scudetti consecutivi della Juventus, un ciclo che lui stesso aveva iniziato. Arrivato a Milano con l’obiettivo esplicito di vincere, gestì una rosa competitiva e affrontò una pressione elevata. Questo scudetto dimostrò la sua capacità di trionfare anche al di fuori dell’ambiente juventino e contro la sua ex squadra. Al termine di quella stagione, Conte sottolineò l’eccezionalità dell’impresa: «Penso sia una delle mie più grandi imprese». Aggiunse anche, riferendosi al contesto: «Abbiamo abbattuto un regno che durava da nove anni». La vittoria fu caratterizzata da una supremazia tattica e fisica che non lasciò spazio ai rivali nella seconda parte della stagione, con l’esaltazione della Lu-La, la coppia Lukaku-Lautaro.

Napoli 2024-2025: la conquista in un contesto unicoLo scudetto con il Napoli nel 2024-2025 presenta ulteriori peculiarità. Vincere in una piazza come Napoli, nota per la sua travolgente passione e per una storia sportiva con picchi intensi ma meno continuità di successi rispetto a Juventus e Inter, costituisce una sfida differente. La stagione è stata caratterizzata da un testa a testa serrato con l’Inter, risolto solo nelle ultimissime giornate, indicando una vittoria ottenuta attraverso una notevole resilienza e capacità di gestione della pressione. Questo scudetto napoletano, conquistato con un club che aveva vissuto una crisi totale dopo il titolo del 2023, rappresenta per Conte la capacità di imporre la sua mentalità vincente in un terzo contesto di primo livello, diverso per storia, risorse e aspettative ambientali rispetto a Torino e Milano. La differenza principale risiederebbe nell’aver guidato al successo una squadra in una città con un legame viscerale e quasi esistenziale con il calcio, potenzialmente con minori risorse strutturali rispetto ai suoi precedenti club, e al termine di una competizione particolarmente equilibrata.In conclusione, ogni scudetto vinto da Antonio Conte ha una sua specifica identità: quello juventino segnò una rinascita e l’inizio di un’era; quello interista rappresentò la rottura di un monopolio e una conferma personale in un contesto rivale; quello napoletano si configura come il trionfo della sua metodologia in un ambiente passionale e unico, al culmine di una battaglia sportiva estremamente combattuta.

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