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·24 May 2025

Aramco pronta a cedere asset per incassare liquidità e sostenere l’espansione

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Il colosso petrolifero statale saudita Aramco starebbe valutando la possibilità di vendere parte dei propri asset per liberare liquidità, in un momento in cui l’azienda cerca di espandersi a livello internazionale e di affrontare le conseguenze dei prezzi più bassi del petrolio.

Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, Aramco, principale produttore mondiale di petrolio e principale fonte di entrate per lo Stato saudita, prevede di ridurre i dividendi di quasi un terzo nel corso del 2025, a causa del calo delle entrate dovuto ai prezzi del greggio meno remunerativi.


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La compagnia ha incaricato alcune banche d’investimento di proporre strategie per raccogliere capitali attraverso la cessione di beni, anche se non sono stati specificati quali asset potrebbero essere coinvolti né quali banche siano state consultate. Aramco, contattata da Reuters, ha preferito non commentare.

Inoltre, la compagnia sta cercando di ottimizzare l’efficienza operativa e ridurre i costi, e tra le opzioni al vaglio vi sarebbe appunto la vendita di alcuni asset. Tutte le fonti interpellate hanno chiesto di rimanere anonime, poiché non autorizzate a parlare con i media.

Aramco rappresenta il motore dell’economia saudita e opera in numerosi settori oltre all’energia, come l’aviazione, le costruzioni e lo sport. In passato, durante operazioni simili, ha mantenuto il controllo maggioritario su asset strategici, come nel caso delle infrastrutture per il trasporto di petrolio. Il governo saudita sta esercitando pressioni sulle industrie nazionali affinché migliorino la redditività, in un contesto in cui le entrate derivanti dal petrolio sono in calo e si punta a diversificare l’economia nazionale.

Secondo il Fondo Monetario Internazionale, per mantenere in equilibrio il bilancio statale, l’Arabia Saudita avrebbe bisogno di un prezzo del petrolio superiore ai 90 dollari al barile, mentre negli ultimi tempi le quotazioni si sono aggirate intorno ai 60 dollari.

Negli ultimi anni, Aramco ha investito per ampliare la propria presenza a livello globale, entrando in raffinerie cinesi, nella compagnia cilena di distribuzione carburanti Esmax e nella società statunitense di gas naturale liquefatto MidOcean.

La settimana scorsa, Aramco ha inoltre annunciato di aver siglato 34 accordi preliminari con aziende statunitensi, per un valore potenziale fino a 90 miliardi di dollari, dopo una visita ufficiale del presidente Donald Trump nel regno saudita.

Image credit: Depositphotos

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