Inter-News.it
·8 April 2025
Bergomi difende: «Cos’altro chiedere a Inzaghi? Inter, tutti aspettano che…»

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·8 April 2025
Giuseppe Bergomi esprime il proprio punto di vista e le sue sensazioni su Bayern Monaco-Inter. L’ex calciatore prende le difese di Simone Inzaghi, che ha risposto alle critiche proprio alla viglia della gara di Champions League.
EMERGENZA – Giuseppe Bergomi risponde alle domande del giornalista di TuttoSport in un’intervista rilascia prima di Bayern Monaco-Inter. L’ex nerazzurro spiega: «Per chi pesano di più le assenze? Innanzitutto va detto che l’Inter deve stare bene fisicamente per contrastarli, altrimenti si fa dura. Il Bayern Monaco ha assenze pesanti per una squadra portata a giocare un calcio offensivo e “rischioso”, però nell’Inter quest’anno nessuno è stato decisivo come Denzel Dumfries per fisicità, gol, assist, colpi di testa. L’Inter non ha contropiedisti e, quando riparte, deve trovare uno su cui appoggiarsi e lui svolgeva proprio questo compito. In più molto dipenderà dalle condizioni di Lautaro Martinez, che è rientrato solo a Parma dall’infortunio».
LIMITE E NECESSITÀ – Giuseppe Bergomi: «L’Inter purtroppo o per fortuna, gioca ogni partita pensando alla prossima e si è visto pure a Parma. Inzaghi deve sempre mettere in campo giocatori che vadano bene per quella partita ma anche per risparmiarne altri per quella dopo. Questo fa sì che l’Inter tenda ad andare in controllo e questo non va bene perché l’Inter deve tenere alti i ritmi. Problema è che, quando lo fa, dura 45 minuti e poi è costretta ad andare in gestione. Però sono convinto che a Monaco ci sarà un’Inter diversa rispetto a quella vista nelle ultime gare. Detto questo, se Inzaghi vuole dare fastidio al Bayern Monaco ha bisogno che la sua squadra riesca a palleggiare nella propria metà campo: quella sarà la vera sfida tattica domani sera».
IN DIFESA – Giuseppe Bergomi si scaglia in difesa del tecnico nerazzurro, sempre nel mirino di media e tifoseria: «Inzaghi ha scelto di non scegliere? Per qualsiasi grande squadra a livello europeo è giusto così. E Inzaghi non l’ha mai fatto, pure quando era alla Lazio. Questo anche con il rischio di non vincere nulla. Tutti stanno aspettando che questo succeda, diciamolo chiaramente. Secondo me non cambierebbe nulla perché l’Inter ad aprile è dentro in tutte e tre le competizioni con una rosa, con l’età media sempre più alta, che mai come quest’anno ha avuto tanti infortunati».
CUORE E PASSIONE – Sull’allenatore Inzaghi, Bergomi continua: «Ma cosa vuoi chiedere a Inzaghi di più? Sono quattro anni che fa giocare bene la squadra, con sempre settantamila persone allo stadio perché la gente è orgogliosa di andare a San Siro. Non vinci? Beh, lo sport è come la vita: è giusto provarci, poi se ce la fai bene, se non ce la fai hai fatto ugualmente bene. L’altro giorno sono andato alla presentazione del libro di Dan Peterson e lui diceva “Forse ho sbagliato a mollare l’Olimpia troppo presto, ma dentro di me non pensavo più di avere quella energia da trasmettere alla squadra”. Ecco, Inzaghi questa ce l’ha sempre e si vede che allena con cuore e passione. Non so se ragiona da calciatore ma ognuno deve avere il proprio stile e non copiare quello degli altri. Ecco, Inzaghi è questo, e, ripeto, non capisco cosa debba ancora dimostrare».
RISULTATO UTILE – Giuseppe Bergomi prosegue nella sua intervista: «La differenza nel rendimento della difesa dell’Inter tra Champions League e campionato? Perché in Europa è molto attenta, in primo luogo, a gestire il risultato quando affronta le altre grandi. L’Inter in quel tipo di partite aumenta il grado di attenzione perché capisce che può andare in difficoltà. L’Inter esce soddisfatta dall’Allianz Arena se pareggia. Altrimenti poi diventa difficile perché all’Inter piace comandare il gioco ma in ripartenza soffre perché fatica a difendere a campo aperto. Ecco, un pareggio le permetterebbe di avere ancora il controllo della partita senza esporsi al contropiede avversario e per lei sarebbe perfetto. E se l’Inter passa, sono convinto che l’exploit in Champions League la aiuterà ad avere energie pure per lo scudetto».
RICORDI E MODELLI TEDESCHI – Giuseppe Bergomi conclude: «Cosa mi viene in mente pensando a Bayern Monaco-Inter? L’eliminazione in Coppa Uefa nel 1988-89: tutti ricordano sempre e solo la sostituzione di Brehme con Rocco, ma nel secondo tempo li abbiamo presi a pallonate. Però Aumann ha parato di tutto. Il modello tedesco appoggiato da Cottarelli con InterSpac? Anche io facevo parte di quel gruppo radunato da Carlo e la chat su WhatsApp c’è ancora ed è attiva. I cinesi, all’epoca, non ci hanno neanche ascoltato, però io penso che possa essere un argomento interessante. C’è tanta gente innamorata delle proprie squadre che, con generosità, può dare una mano mantenendo una quota senza però che sia decisiva. E ritengo sia una cosa che possa essere utile in questi momenti di difficoltà».