Calabria: “Bologna la scelta giusta, qui per rilanciarmi e aiutare la squadra. Il gioco di Italiano mi si addice, nel gruppo vedo talento e ambizione” | OneFootball

Calabria: “Bologna la scelta giusta, qui per rilanciarmi e aiutare la squadra. Il gioco di Italiano mi si addice, nel gruppo vedo talento e ambizione” | OneFootball

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Zerocinquantuno

·11 February 2025

Calabria: “Bologna la scelta giusta, qui per rilanciarmi e aiutare la squadra. Il gioco di Italiano mi si addice, nel gruppo vedo talento e ambizione”

Article image:Calabria: “Bologna la scelta giusta, qui per rilanciarmi e aiutare la squadra. Il gioco di Italiano mi si addice, nel gruppo vedo talento e ambizione”

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Questo pomeriggio a Casteldebole è stato presentato alla stampa Davide Calabria, primo acquisto del Bologna in ordine cronologico durante il mercato invernale 2025. Il 28enne terzino destro, 272 presenze con la maglia del Milan, suo unico club fin qui in carriera, è stato prelevato in prestito secco fino alla scadenza del suo contratto coi rossoneri (30 giugno). Positivo, carico e determinato, il classe 1996 nativo di Brescia ha fatto chiaramente intendere di voler pensare solo al presente, lasciando da parte sia i vecchi dissapori che i programmi futuri, con l’unico obiettivo di ritrovarsi a pieno e nel mentre aiutare la squadra a riprendersi un posto in Europa. Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciate dal nuovo numero 14 rossoblù.


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Introduzione di Di Vaio – «Su Davide c’è poco da dire, lo conoscete tutti e non ha bisogno di presentazioni. Ha scelto noi e noi siamo molto contenti di averlo: so e sappiamo quant’è stato difficile per lui lasciare il Milan, casa sua. Ha un contratto fino al termine della stagione e ha deciso di completarlo qui, per mettersi in evidenza e aiutarci a centrare gli obiettivi. A fine campionato ci metteremo seduti e cercheremo di capire il da farsi: ora siamo concentrati sul presente, del futuro ne parleremo più avanti».

Due scelte giuste – «La decisione di lasciare il Milan è nata col passare dei giorni, abbiamo affrontato la questione in maniera matura e credo sia stata la cosa più giusta e logica per tutti: dire addio mi ha messo un po’ di tristezza, ma so anche quanto ho dato per la maglia rossonera e il bene reciproco che è rimasto. Ho scelto Bologna come nuova avventura perché credo che ci sia del potenziale, i direttori mi hanno fatto una buona impressione al telefono e poi ho subito trovato un ambiente piacevole, con un gruppo ambizioso che lavora tanto. Penso che questa squadra possa aiutarmi a fare una buona stagione da qui alla fine e nel contempo di poterla aiutare a crescere: fin dal momento del mio arrivo sono stato contento, un segnale molto importante per me».

L’intuizione di Mihajlovic – «Fu Sinisa lanciarmi in Prima Squadra e gli sarò sempre grato. Ricordo che un giorno venne a parlarmi dopo una tournée in cui avevo fatto bene, potevo andare in prestito ma lui preferiva tenermi al Milan e farmi giocare le mie carte. Mi disse: “Tu non te ne vai, sei forte e ti voglio qua tutto l’anno” (sorride, ndr)».

In prestito ma convinto – «Quella del trasferimento in prestito è stata una decisione presa in totale condivisione, ritenendola la più idonea ad oggi, visto che volevo portare il contratto col Milan in scadenza. Ma se ho scelto questa piazza è perché ci vedo qualcosa di bello, e infatti adesso mi sento felice e soddisfatto. Adesso pensiamo solo al campo, poi di un nuovo contratto ne parleremo al momento opportuno».

Compiti su misura – «Italiano mi ha parlato di un modo di giocare che avevo fatto anche con Pioli, ovvero molto libero di leggere la situazione, che sia rimanere esterno o entrare dentro al campo creando spazio per altri e andando a giocare tra le linee. È quello in cui mi sono trovato ed espresso meglio nei miei anni al Milan, e sicuramente è stato uno degli aspetti che mi hanno condotto qui».

In tre per una maglia – «’Lollo’ lo conosco da una vita e l’ho affrontato spesso, io ne ho giocate di partite ma lui tante di più (sorride, ndr): un calciatore che sta così bene a dispetto dell’età è un fattore super positivo per la squadra. In generale alla concorrenza sono abituato, al Milan ci sono sempre stati più terzini ed è giusto così per un club che punta a fare bene. Come ha detto il mister, non sarà facile per me, ma sono venuto qui per dimostrare il mio valore, e credo che la competizione sia uno stimolo positivo per tutti»

Talento e ambizione – «Sono qui solo da una settimana ma mi sembra di esserci da mesi, ho trovato un ambiente che vuole l’Europa e la voglio anch’io, dopo aver giocato la Champions League col Milan negli ultimi anni. Molti ragazzi li conoscevo già, altri voglio conoscerli meglio man mano che mi allenerò con loro, pero posso già dire che sono ambiziosi e che ce ne sono diversi destinati ad una grande carriera. I nomi però non li faccio, non voglio mettergli pressione (sorride, ndr)».

Azzurro nel mirino – «Ho scelto un club e una piazza che ritengo ideali per rilanciarmi e ripartire, tornando a giocare come sono sempre stato abituato nelle scorse stagioni. La Nazionale è un pensiero fisso per qualsiasi giocatore, sono il primo ad aspettarmi tanto da me stesso e quindi all’Italia ci penso assolutamente».

Pobega e Saelemaekers ma non solo – «’Tommy’ e ‘Alex’ li ho sentiti, anche per trovare casa (sorride, ndr). Ma al di là dei loro consigli, mi è bastato vedere come ha lavorato bene il Bologna negli ultimi anni, è stato quello l’elemento principale per convincermi che stavo facendo la scelta più adatta a me. Sono entrato nello spogliatoio alla mia maniera, senza arroganza: come detto ho trovato un ambiente sereno e rispettoso che mi ha accolto alla grandissima, dallo staff ai compagni. Per un nuovo elemento che arriva, è importante sentirsi subito parte del gruppo».

Diverbio con Conceição – «Preferisco non affrontare l’argomento, non gli do più peso: è il passato ed è concluso per me».

Maglia: dal 2 al 14 – «Il 14 mi è sempre piaciuto, lo indossavo nel settore giovanile del Milan quand’ero davvero un ragazzino e l’ho sempre reputato il mio numero portafortuna, ho visto che qui era libero e ho colto la palla al balzo».

Il Bologna visto da fuori – «Ho visto all’opera una squadra super intensa, sempre dentro la partita: il tipo di gioco proposto non è facile in quanto molto dispendioso, ma penso sia il motivo principale dei risultati ottenuti finora. A mio avviso possiamo fare meglio a livello realizzativo, ne parlavamo anche stamattina, perché ci sono il talento e il potenziale per fare molti più gol: tramite il lavoro e l’ambizione ci riusciremo».

Primo approccio con la città – «Bologna è bellissima, così come il clima che trovato. Voglio scoprirla e conoscerla meglio, ieri ne ho approfittato per fare un giro e mi ha fatto piacere parlare un po’ con alcuni tifosi che mi hanno fermato per un saluto».

Lotta serrata per l’Europa – «Siamo tutti lì, nel giro di pochi punti ci sono tante squadre. Va detto che ultimamente quelle davanti stanno viaggiando ad un ritmo importante, vincendo quasi sempre, ma è normale: sono grandi club che hanno investito tantissimo a livello economico, e ci sta di dover lottare per prendersi il palcoscenico europeo. Noi però siamo attaccati, non perdiamo quasi mai e abbiamo una partita da recuperare, stiamo lavorando bene e credo che un rendimento del genere vada oltre qualsiasi aspettativa esterna. Bisogna solo continuare così».

Bologna-Milan all’orizzonte – «Non vedo l’ora di giocarla, sarà probabilmente un miscuglio di emozioni ma sono venuto qui carico anche per quella sfida. Per me sarà la prima volta da avversario, è una novità e io le novità le prendo sempre in maniera positiva. Sarà entusiasmante ed interessante capire come mi sentirò, oltre che piacevole ritrovare i miei vecchi compagni, coi quali ho un ottimo rapporto: gli auguro il meglio, ma magari non per quella partita (sorride, ndr)».

Sfida con se stesso – «Questa scommessa può far capire la mia ambizione: nessun contratto a lungo termine, solo la voglia di giocarmi le mie carte sul campo, con grande tranquillità. Prevale il voler fare bene, il fattore economico è l’ultimo dei problemi, non ho fretta di parlarne: più che voglia di rivalsa, è voglia di tornare a giocare come ho sempre fatto, perché negli ultimi mesi ci sono state cose che mi hanno creato difficoltà e situazioni spiacevoli. Oggi sono contento di stare qui ma non mi sono tolto un peso: sono nell’ambiente che cercavo, sano, con voglia di fare e di lavorare nel migliore dei modi, con quell’energia positiva che forse di recente mi era un po’ mancata».

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