Cagliarinews24
·8 May 2025
Caprile: «Speriamo che la salvezza arrivi a Como! Nicola mi voleva qui anche d’estate. La Nazionale è sogno, sul mio riscatto dico che…»

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·8 May 2025
Elia Caprile nella serata odierna è stato ospitato dalla trasmisione radiofonica in onda sulle frequenze di Radiolina. Il portiere del Cagliari è stato protagonista durante “Il Cagliari in diretta” per trattare i vari temi relativi all’attualità della formazione sarda. Le sue dichiarazioni spazieranno tra il passato ed il presente, il tutto con vari spunti relativi al campionato di Serie A 2024-2025. Le sue parole:
LE PAROLE DI CAPRILE
FIGLIO – «Si, io e la mia compagna aspettiamo un figlio ma non abbiamo scelto il nome. Spero non faccia il portiere (ride n.d.r.), magari un altro ruolo dato che mio fratello fa il difensore e come portiere ci sono già io. Io ho sempre fatto il portiere nella mia vita».
RAPPORTO CON I GUANTI – «Non li conservo ma li curo e lavo, altri miei colleghi lo fanno fare agli altri o li mettono i lavatrice, una cosa che non mi piace. Da piccolino andavo in doccia con i guanti, capitava che ci entrassi direttamente per quanto ero sporco di fango. Ne conservo due: la finale playoff con il Bari e la vittoria del campionato con il Leeds».
FINALE BARI-CAGLIARI – «Ne abbiamo parlato solo una volta della finale playoff con il Cagliari, Pavoletti sa che non mi fa piacere come gli altri compagni. Non so perchè ho conservato i guanti, li ho ritrovati un giorno prima di andare in ritiro ad Empoli. Ho scelto di non metterli mai più e ma di non buttarli perché rappresentano tanto per me, sono legato a Bari».
ARRIVO IN SARDEGNA – «Non potevo sperare in questo impatto che ho avuto ma credo in quello che faccio e nel mio lavoro, ero così anche a Napoli. Avevo in testa di chiedere di andare a giocare perché io voglio incidere, ho preso un rischio ma ero carico. Non ho mai dubitato in me ed ero sicuro che il lavoro fatto mi avrebbe portato avanti».
DIVERTIMENTO – «Per me è importante, vado al campo per questo per quanto il nostro sia un lavoro. Penso sia inutile andare al campo se non mi diverto!».
UDINESE – «Le partite importanti per me sono contro Napoli che tifo e con il Verona che è la squadra della mia città. La partita con l’Udinese poteva portarci alla salvezza ma così non è stato, speriamo che arrivi grazie alla partita contro il Como».
PAROLE DI NICOLA – «Il mister ha spinto per portarmi qui, ad Empoli mi ha permesso di crescere assieme a Sicignano. Ero rimasto in contatto con lui anche nei sei mesi di Napoli, so che mi teneva d’occhio: sono felice di essere tornato. Voglio la salvezza del Cagliari e anche d’estate Nicola mi avrebbe voluto portare qui».
CAGLIARI CITTA’ – «Cagliari sta piacendo molto a me e alla mia compagna, esco spesso a Monte Urpinu con il cane che si chiama Wendy, è un Samoiedo; lo porto anche al Poetto».
PORTIERI E NAPOLI – «Meret sta facendo bene come tutto il Napoli, ho provato a mettere in difficoltà Conte, ma non ho rimpianti. Loro sono primi quindi il mister ha fatto le scelte giuste. Il miglior portiere al mondo è Donnarumma, in Italia Sommer e Svilar; già l’anno scorso si vedeva che è forte (il giocatore della Roma n.d.r.)».
ESORDIO, NAZIONALE E CALCIOMERCATO – «Le partite che preferisco sono quelle dove non devo fare niente e vinciamo, gli obiettivi si ottengono di squadra. Mi sono divertito all’esordio con il Milan, sono felice quando la parata arriva ma per la salvezza si lavora di squadra. Scenari? La Nazionale è un sogno ma per arrivarci devo lavorare tutti i giorni con il Cagliari. Se ci arriverò sarà grazie al mio lavoro sodo e alle prestazioni. Del mercato non ne voglio sapere niente fino alla slavezza e per il riscatto devono parlare Napoli e Cagliari».
SBLOCCARSI – «E’ fondamentale il primo intevento, quando sono arrivato a San Siro pensavo che volevo divertirmi dato che mi mancava giocare. Testa? Fa tutto perché in una partita possono succedere un sacco di cose, parare o prendere gol all’ultimo. La concentrazione serve, tutta la fatica la faccio con la testa ed io cerco sempre di parlare e stare nella partita. Parlare mi serve anche se i miei compagni non mi sentono, le emozioni le gestisci anche grazie all’abitudine. Devi saper gestire errori ed euforia dato che dopo una parata c’è ancora tanto tempo».
PIEDI – «Questo ruolo è cambiato, mi basta confrontarmi con quando avevo iniziato. Si usano molto i piedi ma l’importante sono le parate ed evitare i gol, più sali di livello e più ti chiedono cose in più».
PREPARATORI – «Squinzi mi ha portato in prima squadra al Chievo, ho avuto Bressan che è stato importante ed ha lavorato a Cagliari. Cito anche Marcos al Leeds, anche Sicignano ad Empoli mi ha dato tanto!».
MIGLIORARE E MITO – «Voglio migliorare in tutto e lavoro ogni giorno per diventare la mia versione migliore, se non lavoro al massimo non so quanto forte posso diventare. Fare un centesimo di quello che ha fatto Buffon mi andrebbe benissimo».
CIBO – «Putroppo ho questa passione (ride n.d.r.). Sardegna? Amo la seadas, ci metto solo miele ma l’avevo già mangiata. Mi piacciono anche fregula e pesce in generale, anche come secondo ne mangio. Qui anche per il mare il pesce è top ma da napoletano amo anche la pizza, la mangiavo una volta a settimana ma ho perso l’abitudine in Inghilterra. A casa ci dividiamo i ruoli in cucina, preferisco cucinare al pulire, lo lascio fare alla mia ragazza se cucino io».
SALVEZZA AD UN PASSO – «Non abbiamo fretta ma la vittoria con il Verona ci ha dato slancio, con l’Udinese poteva essere la partita giusta. Abbiamo pagato due errori che abbiamo fatto, ma andiamo a Como sapendo che possiamo salvarci lì senza dover guardare le altre partite».
COMPAGNI – «Conoscevo Gaetano, stiamo spesso insieme ma ci sono altri molto forti come lui. Viola non pensavo fosse così forte, quando lo vedi da dentro ti rendi conto della tecnica differente che ha. Tra i più simpatici c’è Luperto, fa finta di fare il santarellino ma non lo è, anche Deiola è molto simpatico. Stile? Viola dico ma più che altro date tutte le culture diverse siamo una squadra stravagante».
YERRY MINA E SALUTO AI TIFOSI – «Mai litigato con Mina, capisce il mio ruolo e che devo parlare come io capisco che lui in campo parla molto. Serve che lo facciamo entrambi. Saluto i tifosi e ci vediamo allo stadio con il Venezia».