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Vincenzo Visco·13 May 2025
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Vincenzo Visco·13 May 2025
Il 36° turno ha riservato sorprese clamorose, soprattutto nella corsa Scudetto: il Napoli si blocca contro il Genoa, mentre l'Inter recupera due punti preziosi. Anche la lotta per l’Europa e la salvezza resta apertissima, promettendo un finale di stagione davvero infuocato.
Di seguito il nostro pagellone di giornata.
Monza, Torino, Lecce, Genoa, Parma e Cagliari: il Como infila la sesta vittoria consecutiva e firma un clamoroso record in Serie A. Solo la Lazio, da neopromossa, era riuscita in un’impresa simile. Ora restano due giornate a disposizione per Fabregas e i suoi, che puntano a eguagliare un traguardo storico. I lariani incantano: calcio brillante e ambizioni altissime.
Grazie all'uomo meno atteso di tutti l'Atalanta batte la Roma e ottiene aritmeticamente la qualificazione alla prossima Champions League. Cinque volte in sette anni, un traguardo davvero pazzesco, frutto dell'immenso lavoro che stanno portando avanti a Bergamo i Percassi e Gasperini. Il voto massimo di questo pagellone va a loro!
«L’Inter sarà stanca, con la testa già alla finale, e in campionato schiera le riserve»: è solo una delle tante frasi sentite nei giorni scorsi. E invece vincere accende la fame, dà energie e stimola anche chi ha avuto meno spazio. Così è andata: a Torino è arrivata una vittoria, un clean sheet e soprattutto due punti guadagnati sul Napoli, che ora sente il fiato sul collo. La corsa Scudetto è riaperta. Che finale!
Il primo round tra Milan e Bologna va ai rossoneri. È il quarto successo di fila tra Coppa Italia e campionato, il secondo in rimonta dopo quello di Genova. Il lavoro di Conceição inizia a dare i suoi frutti: il Milan, al netto di qualche imprecisione difensiva, propone un calcio piacevole e offensivo. Il Bologna esce scosso in vista della finale di Coppa, mentre merita una menzione speciale Santi Giménez, atteso protagonista e autore di una doppietta da subentrato.
Il Genoa sfodera una grande prestazione al Maradona, fatta di intensità, pressione alta e cinismo. È vero: i due gol nascono da errori individuali (di Meret e dell’asse Billing-Oliveira), ma i Grifoni non hanno mollato un secondo, mandando all’aria i piani del Napoli e gelando i suoi tifosi. Un applauso convinto a Patrick Vieira, che sta svolgendo un lavoro straordinario, soprattutto nella valorizzazione dei giovani.
Con cuore, grinta e determinazione, l’Empoli compie un passo importante verso la salvezza, sfruttando la superiorità numerica per superare il Parma e raggiungere il Lecce al quartultimo posto. Fazzini continua a essere l’uomo in più dei toscani: terza rete nelle ultime quattro partite e leadership in crescita. La lotta per non retrocedere è più viva che mai e promette emozioni fino all’ultima giornata!
Stesso discorso anche, e forse ancora di più, per il Venezia di Eusebio Di Francesco: una vittoria convincente contro la Fiorentina che proietta i lagunari fuori dalla zona retrocessione per la prima volta in stagione. Ora il Venezia è padrone del proprio destino, a +1 sulle altre concorrenti, in un colpo di scena che fino a poche settimane fa sarebbe sembrato impossibile.
Troppo tardi, questa vittoria arriva davvero fuori tempo massimo, con l'ultimo posto ormai matematico. Però il Monza si merita di poter chiudere questo campionato a testa alta, portandosi a casa quella vittoria che non vedeva ormai da quasi quattro mesi (era il 13 gennaio). Non servirà più a nulla, se non a lenire l'orgoglio, ma è un premio alla perseveranza.
L'uomo dei gol nel recupero salva la Lazio da un KO che poteva metterla quasi definitivamente fuori dai giochi Champions. E invece no: il centrocampista entra e sigla l'uno pari contro una Juve che ha giocato più di 20 minuti in dieci e che, da lì, non è stata più perfetta. Con un po' di cinismo e manovra organizzata si poteva anche compiere la rimonta, come già avvenuto in altre occasioni, e invece così non è stato.
Con la vittoria del Venezia il pareggio a Verona prende un brutto sapore ancora più amaro: adesso i salentini sotto in zona rossa. Gli uomini di Giampaolo escono dal Bentegodi con dei rammarichi, perché la partita poteva essere portata a casa. Adesso Torino e Lazio per compiere l'impresa e sperare in passi falsi altrui.
Così come col Napoli, il Torino perde anche con l'Inter, ma la differenza è che almeno qui hanno avuto varie chance per poter segnare e impensierire i nerazzurri. Cosa che non è successa. I granata si sono spenti: dal 31 marzo solo una vittoria, con tre pareggi e altrettante sconfitte.
Arriva a 19 il bottino di risultati utili consecutivi portato a casa dalla Roma di Ranieri, che si piega davanti a un'ottima (e da Champions) Atalanta. Non è stata la solita squadra brillante, anzi, ma la Dea per superarli ha dovuto ricorrere anche a un pizzico di fortuna (vedi la deviazione su Sulemana che beffa Svilar). Adesso per il quarto posto serve vincere e sperare in Juve e Lazio.
Doveva essere il match-point salvezza per il Parma, ma i Crociati si sono complicati decisamente la vita con l'espulsione di Valenti. Vano il pareggio di Djuric al 73': la beffa firmata Anjorin colpisce allo scadere. L'abbiamo visto con gli ultimi risultati di giornata: tutto può succedere, e non si può escludere che una beffa sia dietro l'angolo anche per il Parma.
Destino simile anche per il Verona, che si ferma sul pareggio nello scontro diretto contro il Lecce, rinviando l'appuntamento con la certezza matematica della salvezza. Vale esattamente lo stesso discorso del Parma: se anche il vantaggio è abbastanza ampio (+5), tutto può succedere in questa lotta salvezza imprevedibile.
Mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco: la celebre massima di Trapattoni si adatta perfettamente al Napoli, che contro il Genoa commette troppi errori e si fa raggiungere nel finale, riaprendo di fatto la corsa Scudetto. Un pareggio difficile da prevedere, ma arrivato puntuale tra sbavature difensive e scarso cinismo sotto porta. E una domanda sorge spontanea: perché Conte non sfrutta appieno i cambi? In panchina ci sono alternative offensive in grado di portare freschezza e vivacità.
La Juventus di Tudor si ferma contro la Lazio, dopo che aveva il match in pugno. Ovviamente a complicare tutto è stato il rosso diretto a Kalulu, che ha lasciato i bianconeri in dieci e al pressing asfissiante dei biancocelesti. Tuttavia nulla è perduto: il pari li lascia quarti e adesso il calendario è in loro favore. Ovviamente, si poteva fare di più e il voto così pesante è diretto soprattutto al difensore.
La Fiorentina può dire addio alle velleità europee: beffata da un Venezia affamato dopo un'ora in cui non aveva proposto molto, accorcia le distanze con Mandragora, ma si fa ricordare più per l'intervento da rosso (non sanzionato con cartellini) di Pablo Marì ai danni di Condé.
Per il Bologna la corsa alle posizioni europee non è ancora finita, ma di certo si complica dopo questa sconfitta contro il Milan: a nulla vale la rete di Orsolini, i rossoblù si fanno travolgere da Gimenez e compagni e vedono il sesto posto allontanarsi.
Il Cagliari parte forte e sblocca subito con Adopo, ma va detto: senza l’errore clamoroso di Reina, quel pallone non sarebbe mai finito in rete. Dopo il vantaggio, qualche occasione qua e là, ma poco altro: si poteva e doveva osare di più, soprattutto approfittando di un portiere tutt’altro che impeccabile. Col passare dei minuti il Como ha preso in mano la partita, e il Cagliari ha finito per crollare: 3-1 il verdetto finale.
L’ultima vittoria del Monza risaliva al 13 gennaio contro la Fiorentina. Quattro mesi dopo, con la retrocessione ormai certificata, tornano i tre punti, arrivati contro un’Udinese irriconoscibile, in difficoltà in ogni reparto. Prestazione da dimenticare. Malissimo.
📸 CARLO HERMANN - AFP or licensors