Inter News 24
·7 February 2025
Dal Cin rivela: «Quando lavoravo per l’Inter, avrei dovuto dire…»
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Inter News 24
·7 February 2025
Franco Dal Cin ha avuto una lunga carriera dirigenziale. Le sue squadre sono state l’Udinese, l’Inter, la Reggiana e il Venezia. Ha raccontato la sua vita in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco alcuni dei momenti salienti.
ZICO ALL’UDINESE – «L’idea e il merito vanno riconosciute a Lamberto Giuliodori, talent scout. Lui aveva i contatti con il giocatore, la sua famiglia e il procuratore. Nel 1983 il contratto di Zico con il Flamengo era in scadenza e Lamberto fece un gran lavoro preparatorio, assicurò a Zico che avrebbe goduto di una villa con piscina. Quando arrivai a Rio, era già tutto apparecchiato. Il presidente del Flamengo mi chiese: “Scusi, dov’è Udine?”.Gli risposi che era un posto vicino a Venezia. E firmammo».
UNA SOLA STAGIONE ALL’INTER – «Un giornalista mi chiese per chi tifassi. Risposi: “Per la squadra per cui lavoro”. Insistette: “Sì, ma da bambino?”. E io commisi l’ingenuità di dire “Juventus”, perché era la verità. Avrei dovuto proclamarmi interista da sempre, ma ero presuntuoso, convinto che la mia professionalità avrebbe risolto tutto. All’Inter facevo il dg, sul mercato non avevo voce. Agli acquisti provvedevano il presidente Pellegrini e il ds Beltrami. Quando arrivai in sede, avevano già ingaggiato Rummenigge. Nel 1985 comprarono Marangon, Fanna e Tardelli, che io non avrei voluto. La squadra non andava bene e diedero la colpa a me».
CALCIOPOLI – «Ero al Venezia, in B. Prima della partita contro il Messina sul neutro di Bari, mi chiamano Cellino e Zamparini per la designazione di un arbitro di Roma: “Ti fanno perdere”. Telefono ai designatori, Bergamo e Pairetto: “Stai tranquillo”. Perdiamo per 2-1, rigore contro e due espulsi. Sbrocco, vengo deferito. Un carabiniere investigatore, Auricchio, va in federazione per un’altra cosa, nota il mio fascicolo, mi chiama. Gli spiego il malaffare, l’organizzazione creata in funzione della Juve, gli parlo della “combriccola romana” degli arbitri e da queste mie dichiarazioni lui ottiene le intercettazioni dai magistrati. Giraudo e Moggi non sono riusciti a smontare nulla: era la verità. Nel 2005, venni condannato per l’illecito di Genoa-Venezia, ma non c’entravo nulla. Sospetto che me la abbiano fatta pagare (Calciopoli deflagrò nel 2006, ma è plausibile che nel 2005 alcuni sapessero di essere intercettati, ndr)»