DirettaCalcioMercato
·22 May 2025
Genoa, Badelj: “Chiudere la carriera alla Dinamo Zagabria? Vedremo. In futuro farò l’allenatore”

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·22 May 2025
Meno di una settimana fa Milan Badelj ha annunciato l’addio al Genoa, oggi il centrocampista croato ha rilasciato un’intervista a Il Secolo XIX sul suo futuro.
Milan Badelj lascerà il Genoa al termine della stagione. Il croato ha già annunciato il suo addio e sabato scorso in occasione del match contro l’Atalanta ha salutato il Ferraris. Il classe ‘89, però, pensa già al futuro. Questa la sua intervista a Il Secolo XIX.
“Voglio fare l’allenatore perché voglio restare nel mondo del calcio ma non dietro la scrivania. Il momento di chiudere si sta avvicinando: non mi piace l’idea di arrivare al punto in cui non avrò più alternative, in cui mi sentirò completamente scaduto. In campo mi diverto ancora, una decisione definitiva non l’ho ancora presa, credo però che quel momento stia arrivando”.
Chiudere la carriera con la Dinamo Zagabria è un’opzione? “Sono cresciuto nella Dinamo, è la mia squadra. Ma proprio perché ci ho giocato da ragazzo, non ho la necessità di vestire per forza ancora quella maglia. Vediamo, la mia base adesso sarà Zagabria”.
Che Genoa lascia? “Una squadra più solida, non più giocatore-dipendente. Merito di Vieira. Una squadra tosta, che quest’anno ha vissuto momenti difficili ma ha saputo risollevarsi. E non ha potuto contare spesso su giocatori come Malinovskyi, Messias, Cornet in grado di far fare il salto di qualità in fase offensiva”.
Chi saranno i nuovi leader? “C’è Vasquez, cresciuto in termini di personalità e leadership. Poi ci sono i più esperti, come ad esempio Bani e Sabelli, fondamentali per lo spogliatoio”.
Quali sono i momenti più belli? “Il gol all’Ascoli, nella partita della promozione. E quello al Cagliari, che ci ha dato speranza e ha prolungato quella che purtroppo è stata un’agonia. Ma quel giorno abbiamo iniziato la rinascita. Il ritorno in A? Mi sentivo obbligato, dovevamo ripartire, dovevamo riportare il Genoa in Serie A. Ce l’abbiamo fatta e sappiamo che non è stato facile”.
Cosa le rimane della serata dell’addio al Ferraris? “Quando due o tre anni fa ho iniziato a immaginarmi il momento dei saluti, me lo immaginavo proprio come sabato scorso. Volevo uscire così, altro non avrei chiesto. È stato bello, commovente. Quante altre tifoserie ti applaudono anche quando perdi, perché hanno visto che hai dato tutto? A noi è successo diverse volte”.