Calcionews24
·23 May 2025
Guidolin e il salto mancato con l’Atalanta: quando Percassi tentò il ciclo Gasperini (23 anni prima di Gasp)

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·23 May 2025
Antonio Percassi è sempre stato un visionario molto ambizioso: soprattutto quando ha portato Gian Piero Gasperini a Bergamo. Per molti una mossa a sorpresa, per il “Tone” il compimento di un piano che doveva realizzarsi negli anni 90, quando con Francesco Guidolin voleva rendere grande l’Atalanta: una sorta di ciclo Gasperini (prima dell’arrivo di Gasperini), ma senza grandi risultati.
Estate 1993, Antonio Percassi è da ormai tre anni presidente dell’Atalanta dimostrando di essere un veggente imprenditoriale, proiettato verso un calcio molto più moderno e che non si limiti soltanto al semplice pallone che rotola: nel 1991 riqualificò lo stadio con la Tribuna Giulio Cesare, portò Mino Favini per alzare il livello del Settore Giovanile e soprattutto aveva l’intenzione di portare la Dea in Europa attraverso un gioco spumeggiante e rivoluzionario.
Con la partenza di Marcello Lippi che per solo un punto non riuscì ad entrare in UEFA, Antonio decise di ingaggiare dal Ravenna Francesco Guidolin: un giovane tecnico che puntava su un 4-4-2 molto offensivo. La campagna acquisti fu un portento con l’arrivo anche di Frank Sauzee dal Marsiglia (fresco campione d’Europa), ma essa seppur competitiva con un buon misto di giovani e gente esperta, si presentava incoerente con quello che lo stesso Francesco aveva bisogno, e dall’altra la cosiddetta vecchia guardia già dal ritiro cominciò a storcere il naso (soprattutto quando si presentarono le famose “diete” rendendo gli esami tutti sballati).
L’inizio è abbastanza illusorio con il 5-2 contro il Cagliari e il 2-1 ai danni della Reggiana, poi il tracollo: 5 sconfitte, 2 pareggi, poche idee e uno spogliatoio praticamente spaccato a metà dove fu famosa la lite con il difensore Alemao. La poca esperienza del tecnico dove la compatibilità con i giocatori è nulla, unita anche alla poca pazienza della piazza (che ai tempi contestava Percassi per poi anni dopo fare un passo indietro) fecero crollare il castello di carta in quel di Lecce dove non solo l’Atalanta perse per 5-1, ma Guidolin decise di schierare addirittura lo Alemao: dimostrando poca personalità, lo specchio di una Dea in piena zona retrocessione quando gli obiettivi erano altri.
Guidolin viene esonerato lasciando il posto al duo Valdinoci-Prandelli, successivamente anche Antonio Percassi lascerà a Ruggeri le chiavi della società: lasciato da solo con i suoi sogni dove se ci fosse stato l’appoggio giusto avrebbe avuto modo di risollevare la situazione. Una speranza che ebbe modo di riproporre 23 anni dopo con un po’ più di esperienza.
E Francesco? Riuscì a fare una buonissima carriera portando la provincia a vivere momenti pieni di soddisfazioni tra Udine, Vicenza, Palermo, Bologna e anche Parma (colei che affronterà l’Atalanta all’ultima giornata).
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