Inter-Feyenoord IN tre punti: Inzaghi cala il Bis… Dum-Mkh-Thu | OneFootball

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Inter-News.it

·12 March 2025

Inter-Feyenoord IN tre punti: Inzaghi cala il Bis… Dum-Mkh-Thu

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Inter-Feyenoord è quasi il copia-incolla dell’andata, se non fosse per una sbavatura difensiva che stoppa il record dell’insuperabile squadra di Inzaghi. Il prossimo appuntamento internazionale nerazzurro è in Germania. Nella rubrica “Day After” di Inter-News.it analizziamo la situazione post-match in tre punti ben dettagliati. Di seguito l’episodio dopo il Ritorno degli Ottavi di Finale di UEFA Champions League

MILANO – L’Inter di Simone Inzaghi avanza, facendo fuori anche gli olandesi del Feyenoord di Robin van Persie, che salutano la competizione agli Ottavi di Finale dopo aver eliminato il Milan nello spareggio. I prossimi avversari nerazzurri saranno i tedeschi del Bayern Monaco, che fanno fuori i connazionali del Bayer Leverkusen senza grossi problemi. Analizziamo Inter-Feyenoord (2-1) di Champions League in tre punti.


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La formazione titolare scelta da Simone Inzaghi per Inter-Feyenoord in Champions League (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)

Inter-Feyenoord con la formazione rimaneggiata: riposo sì, problemi e rischi no

1. BIS SERVITO – Partire dallo 0-2 dell’andata può causare ragionamenti sbagliati. Può portare a sottovalutare la partita casalinga. E può creare qualche problema di troppo. Non è così per l’Inter di Inzaghi, che approccia benissimo al Ritorno degli Ottavi di Finale di Champions League provando a chiudere la questione già nel primo tempo in maniera definitiva. Solo l’ennesimo errore difensivo, firmato Hakan Calhanoglu, tiene apparentemente in partita il Feyenoord. Un rigore regalato, nulla più. Per il resto l’Inter dimostra di essere nettamente superiore ai propri avversari pur rinunciando per scelta ad alcuni titolarissimi. In panchina Lautaro Martinez, Nicolò Barella e Alessandro Bastoni, praticamente il capitano, il vice-capitano e il vice vice-capitano dell’Inter. Le riserve non garantiscono lo stesso livello di prestazione ma il collettivo funziona. Eccome se funziona. In Inter-Feyenoord si vede una delle recenti migliori espressioni di calcio inzaghiano pur senza spettacolo: il gruppo traina il singolo. E il singolo si esalta, facendo sentir meno determinate assenze.

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Marcus Thuram e Denzel Dumfries esultano dopo il gol in Inter-Feyenoord di Champions League (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)

Inzaghi “scopre” un nuovo quartetto: l’Inter ha un leader alternativo per reparto

2. TITOLARI DECISIVI – Il singolo che si esalta maggiormente è Marcus Thuram, che sembra rinato. Più agile, più leggero, più scattante. L’attaccante francese segna un solo gol – bellissimo – ma potrebbe farne un altro paio. Chi svetta su tutti i compagni di squadra, però, è Henrikh Mkhitaryan, che a centrocampo torna dominante. Padrone assoluto. Il professore che manca da troppo tempo. Il centrocampista armeno va almeno a velocità tripla rispetto agli altri protagonisti di Inter-Feyenoord giocando senza dubbio la sua miglior partita stagionale. Inzaghi avrebbe bisogno di questo livello fino a fine stagione. Stesso reparto ma zolla di campo diversa, Denzel Dumfries sulla fascia destra è l’uomo in più in difesa. L’esterno olandese, premiato capitano, torna terzino per una notte, garantendo una copertura extra ma senza far mancare spinta. In difesa, invece, Yann Bisseck dimostra di non essere riserva di nessuno. Il difensore tedesco ha una marcia in più anche giocando sul centro-sinistra. Una spina dorsale alternativa che non può non far contento Inzaghi: Bisseck-Dumfries-Mkhitaryan-Thuram è tanta roba. Bastoni-Dimarco-Barella-Lautaro Martinez si godono lo show.

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Henrikh Mkhitaryan in azione durante Inter-Feyenoord di Champions League (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)

Emergenza dirottata altrove: Primavera Under-20 a supporto della Prima Squadra

3. ROSA ALLUNGATA – La rosa dell’Inter oggi è corta. Non cortissima ma incompleta. L’emergenza sulla fascia sinistra dovrebbe rientrare dopo la sosta ma nel frattempo si è spostata in mezzo al campo. Fuori per un po’ Piotr Zielinski, nessuna garanzia fisico-tattica da Davide Frattesi e ci si mette anche Kristjan Asllani, sano ma superficiale (sarà squalificato all’Andata dei Quarti di Finale, ndr). Non è presente in lista UEFA il “jolly” Joaquin Correa, che potrebbe agire da mezzala in emergenza sia in Serie A sia in Coppa Italia, quindi la coperta è corta. Ecco perché l’esordio di Thomas Berenbruch rischia di non essere un caso isolato a centrocampo. Ad arricchire il reparto nelle prossime uscite potrebbe esserci anche Luka Topalovic, in odore di debutto. E non uscirà di scena nemmeno Matteo Cocchi, esterno mancino decisamente funzionale per il 3-5-2 inzaghiano. In attesa di recuperare Federico Dimarco, Nicola Zalewski e Matteo Darmian, Inzaghi dovrà continuare ad allargare i propri orizzonti grazie alla Primavera Under-20 nerazzurra: l’Inter non può andare avanti in tutte le competizioni contando solo su undici titolarissimi e – se va bene – cinque cambi “obbligati” dalla panchina. Ogni forza fresca, anzi freschissima, adesso potrebbe essere utile alla causa.

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