PianetaChampions
·16 February 2025
😲 Inter, Marotta: “In Italia non c’è cultura della sconfitta, ma dell’invidia. Anni belli alla Juve”

PianetaChampions
·16 February 2025
Beppe Marotta, presidente dell’Inter, ha rilasciato alcune dichiarazioni appena prima del fischio di inizio della sentita sfida contro la Juventus. Le sue parole, rilasciate a Dazn, le riprendiamo da TMW:
Partita – “Condivido quello che ha detto Lautaro, questa è una partita importante come prestazione, al di là del punteggio. Speriamo che sarà una bella prestazione e che si possa coronare con una vittoria, però siamo ancora in una fase interlocutoria e spesso si dice che gli scontri diretti sono cruciali per lo scudetto. Però spesso vediamo mezzi passi falsi con squadre indietro in classifica. Oggi partiamo dalla prestazione: la squadra è carica e sa che il derby d’Italia ha un valore particolare, speriamo di affrontarlo nel modo giusto”.
Juventus – “Ho trascorso otto anni molto belli, coronati da tanti successi, ma soprattutto ho fatto una grande esperienza, che mi è servita poi quando sono arrivato a Milano. Oggi sono molto contento di essere all’Inter, comunque sono arrivati risultati e vittorie importanti. Credo che tutte le esperienza passate servano a farti crescere e farti diventare più saggio. È la saggezza che mi porto dietro da un passato maturato nelle mie esperienze di squadre, alla Juventus come alla Sampdoria, all’Atalanta, al Venezia. L’esperienza genera saggezza”.
Inzaghi – “Le considerazioni che ho fatto prima valgono per tutti, si deve sapere che in un grande club le aspettative aumentano. In Italia non c’è cultura della sconfitta, ma dell’invidia: sappiamo che siamo i campioni in carica e tutti giocano per batterci. Dobbiamo abituarci ed essere più forti ancora: Inzaghi lo fa, poi è chiaro che abbia più adrenalina di me che la vivo in tribuna. Però fa parte della crescita di tutti noi e della consapevolezza di dover essere attori protagonisti i tutte le competizioni che viviamo”.