Calcionews24
·6 January 2025
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La finale di Supercoppa Italiana di questa sera Inter Milan è la sfida tra due tecnici – Simone Inzaghi e Sergio Conceicao – che si conoscono molto bene: entrambi sono cresciuti insieme nella Lazio di Sven-Goran Eriksson. Intervistato da La Stampa l’ex compagno dei due in biancoceleste e ora commentatore di Sky Sport Luca Marchegiani racconta i due come erano da calciatori e che eredità hanno ricevuto dal compianto tecnico svedese. Di seguito le sue parole.
CHE CALCIATORI ERANO – «Erano bravi e soprattutto determinati. Simone sapeva tutto di calcio e continua a saperlo, Sergio era mosso da una determinazione incredibile tanto che in poco tempo diventò un punto di forza del gruppo».
EREDITÁ DI ERIKSSON – «Di quella Lazio in pochissimi abbiamo scelto una strada diversa dalla panchina. Non è un caso. Evidentemente Eriksson ha trasmesso un modo di fare che ha fatto scattare la molla: a livello di gestione del gruppo stiamo parlando di un numero uno assoluto».
IL MISTER NON SI ARRABBIAVA MAI – «Si, è così. Ma non urlare non significa non trasmettere le proprie idee, anzi: Sven in questo era efficacissimo e se imboccava una strada non lo smuoveva niente e nessuno».
CHE SQUADRA E CHE SPOGLIATOIO ERA – «Era stata costruita, apposta, una squadra con fortissime personalità. Mihajlovic, Nesta, Salas, Mancini, Couto, Veron, Simeone, Almeyda più i giovani: Eriksson ci stava a meraviglia».
INZAGHI – «Passione allo stato puro. E preparazione: lui e il suo staff sono abilissimi a studiare i punti deboli degli avversari e così vanno a nozze nelle sfide da dentro o fuori, dove non vedi mai l’Inter sbagliare partita».
CONCEICAO – «Al Milan serviva uno con la sua energia: Sergio vuole imporsi in un campionato che conosce e sente suo»