DirettaCalcioMercato
·26 April 2025
Inter, Sacchi su Inzaghi: “Non si può mettere in discussione. Ha dato un gioco bello e chiaro ai nerazzurri”

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·26 April 2025
In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha espresso alcune dichiarazioni sul ruolo che sta avendo Simone Inzaghi nel suo percorso con l’Inter.
Di seguito, le sue parole.
“Meno male che ci sono ancora dirigenti saggi, con la testa sulle spalle. Mi chiedo, dopo quello che si è visto nelle ultime stagioni: come si può discutere Simone Inzaghi? Il mondo del calcio, a volte, è incomprensibile. Vabbè che, se a Madrid criticano Ancelotti, ormai vale tutto…”.
Il suo giudizio su Inzaghi è positivo, ci spiega le ragioni? “È primo in classifica in A, si giocherà la semifinale di Champions con il Barcellona, perché non dovrebbe avere giudizi positivi?”.
Ha perso con il Milan, uscendo dalla Coppa Italia, e la squadra non sembra brillante come qualche mese fa: questo sostengono i suoi critici. “Riavvolgiamo il nastro: dopo la vittoria a Monaco contro il Bayern era un fenomeno e 15 giorni dopo, più o meno, è diventato un asino? Mettere sul banco degli imputati un allenatore perché ha perso un paio di partite non rientra nel mio modo di pensare. Poi ci possono anche essere degli errori che sono stati commessi, ci mancherebbe altro. Ma io, a quelli che ora si lamentano, domando: vi è mai capitato di sbagliare o voi siete perfetti? Errare humanum est, e mi pare che nessuno possa ritenersi immune”
Altra critica, il turnover esagerato. “Se l’ha fatto significa che ne aveva bisogno. Non conosco allenatore che si tira la zappa sui piedi. Certo, magari le seconde linee dell’Inter non sono allo stesso livello dei titolari. Ma non conosco squadre, in giro per l’Europa, in cui la qualità delle riserve è simile a quella dei titolari. Nemmeno il Real Madrid… È logico che Frattesi non sia Barella, che Asllani non abbia la classe di Calhanoglu o che Taremi non incida come Thuram. Quando si giocano tante partite come ha fatto l’Inter in questa stagione, bisogna prendersi questi rischi”.
Che cosa apprezza in lui? “Prima cosa: ha dato un gioco chiaro all’Inter. Un bel gioco, aggiungo. I nerazzurri vanno in Champions e raccolgono complimenti. Ciò significa che questo stile sta aiutando tutto il calcio italiano a evolversi. Seconda cosa che apprezzo di Simone: il desiderio di migliorarsi giorno dopo giorno, studiando, analizzando, dando l’anima per il lavoro che fa. Quando è arrivato dalla Lazio era un allenatore, adesso è un altro: ha saputo costruire il suo futuro, ha progredito, non è rimasto fermo sulle sue posizioni. Ma se poi l’Inter vince davvero scudetto e Champions League, o anche uno solo dei due titoli, Simone Inzaghi torna a essere un fenomeno o resta un allenatore da criticare?”
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