Inter-News.it
·31 March 2025
Inter-Udinese IN tre punti: Inzaghi obbligato a cambiare senza cambi

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·31 March 2025
Inter-Udinese non pone il problema di un avvicinamento del Napoli di Conte, che batte allo stesso modo il Milan per restare nella stessa scia di Inzaghi. Nella rubrica “Day After” di Inter-News.it analizziamo la situazione post-match in tre punti ben dettagliati. Di seguito l’episodio dopo la 30ª giornata di Serie A
MILANO – L’Inter di Simone Inzaghi riparte con una vittoria casalinga, meritata ma allo stesso tempo sofferta. Nulla da fare per l’Udinese di Kosta Runjaic, bloccata a metà classifica con 40 punti. La vittoria nerazzurra consolida il primo posto a quota 67 punti. Analizziamo Inter-Udinese (2-1) di Serie A in tre punti.
Davide Frattesi esulta dopo la rete in Inter-Udinese di Serie A (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
1. BENE 60′, MALE 30′ – Il rientro dalla sosta non presenta uno scenario ideale per l’Inter di Inzaghi, che si ritrova senza tre titolarissimi e altri problemi di formazione. Al posto dello squalificato Alessandro Bastoni e degli infortunati Denzel Dumfries e Lautaro Martinez ci sono Carlos Augusto, Matteo Darmian e Marko Arnautovic, che non delude. A riposo il solo Nicolò Barella, rimpiazzato da Davide Frattesi… che non delude. Ed ecco che Inter-Udinese si mette subito sui giusti binari: 2-0 prima della mezz’ora, non resta che gestire. L’approccio dell’Inter è perfetto. Peccato che l’abbassamento della guardia e quindi della tensione nella ripresa – anche in seguito alla girandola di cambi già decisa a priori da Inzaghi in quanto “obbligata” – rimetta in partita l’Udinese. Il 2-1 finale porta anche la firma di Yann Sommer, decisivo per evitare la beffa bianconera. Inter benissimo 30′, bene 45′, benino 60′ ma decisamente male nei 20-30′ conclusivi. E da qui bisogna ripartire: gli avvincendamenti in campo e le rotazioni nella formazione titolare saranno il mantra di Inzaghi da aprile a maggio. Isterismo, paura e tensione devono restare fuori dall’ambiente interista, ora.
Marko Arnautovic esulta dopo la rete in Inter-Udinese di Serie A (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
2. JOLLY DIFESO, CALENDARIO NOTO – La situazione al termine dell’ultima sosta internazionale della stagione è la seguente: l’Inter può anche non vincere contro l’Udinese, il Napoli e l’Atalanta non possono assolutamente non vincere rispettivamente contro il Milan e la Fiorentina. Alla fine Inter e Napoli vincono, invece l’Atalanta perde e Gian Piero Gasperini abbandona virtualmente la lotta Scudetto. Il testa a testa tra Inzaghi e Antonio Conte va avanti con la stessa distanza (“3 punti”) ma una giornata in meno a disposizione (“24 punti”). Ciò significa che l’Inter mantiene il “jolly” del pareggio nelle ultime otto partite di Serie A. Invece, il Napoli è costretto a continuare l’inseguimento senza modifiche positive lungo il percorso. La prossima giornata offre due trasferte insidiose: a Parma l’Inter capolista ma soprattutto a Bologna il Napoli secondo. Lo squalificato Inzaghi dovrà preparare la partita in casa dell’ex nerazzurro Cristian Chivu pensando prima al Milan (Coppa Italia) e poi al Bayern Monaco (Champions League), lo squalificato Conte avrà la solita settimana di tempo per pensare solo a come avere la meglio sul collega Vincenzo Italiano, distante otto punti dal secondo posto. Non sarà il weekend decisivo ma il discorso è chiaro: è il Napoli a non poter perdere altri punti dalla vetta, mentre l’Inter – idealmente – può addirittura provare ad allungare. E l’equilibrio sarà questo almeno finché non cambierà qualcosa lungo il percorso di entrambe le squadre.
Simone Inzaghi in occasione di Inter-Monza in Serie A (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
3. CAMBIARE SENZA POTER CAMBIARE – I cambi a disposizione di Inzaghi in Inter-Udinese sono cinque perché sono solo cinque i calciatori della Prima Squadra in panchina. Ed entrano tutti come già ampiamente previsto. Sostituzioni chirurgiche… Il paradosso di questo finale di stagione non è legato al numero di partite, che per l’Inter si moltiplicano e per le avversarie si riducono, ma a come affrontarlo con sempre meno calciatori a disposizione. Il Napoli di Conte è a 720′ più recupero dalla fine della sua stagione. L’Inter di Inzaghi è solo a 720′ più recupero dalla fine del suo mese di aprile, che potrebbe durare anche più di 800′ considerando il rischio supplementari. E poi inizierà maggio con solo quattro (come il Napoli, ndr), cinque, sei, sette o addirittura altre otto partite in calendario? Per saperlo bisogna superare il mese di aprile ma cartellini (diffidati e squalificati in continuo aumento) e infortuni non aiutano. Inzaghi, più che dosare le forze, deve essere in grado di gestirle oltre gli schemi previsti. Non è il “cambio automatico” dopo un’ora di gioco a preservare un titolare da eventuali rischi né garantire mezz’oretta a una riserva a tenerlo sul pezzo. In questo periodo ci saranno titolarissimi – Francesco Acerbi, Federico Dimarco, Hakan Calhanoglu e Marcus Thuram – costretti agli straordinari e co-titolari destinati a giocare tanto quanto loro. Mai come in questo momento Yann Bisseck, Carlos Augusto, Frattesi e Arnautovic svestono i panni delle riserve per essere considerati titolari. Serviranno tutti, sì. Ma serviranno con la testa anche più che con il fisico: il compito di Inzaghi è tenere alto il livello prestativo di tutta la squadra. I cambi nella ripresa meno saranno “telefonati” e più dimostreranno che leggere il momento reale dell’Inter è l’unica cosa che serve per superarlo al meglio.