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·10 March 2025

Italia, Spalletti da Fazio: “A Napoli ho dato il cuore. Su Maradona…”

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Luciano Spalletti, Commissario Tecnico della Nazionale italiana, è stato ospite di Fabio Fazio nella trasmissione “Che tempo che fa”, in onda sul Nove.

Italia, Spalletti da Fazio: “A Napoli ho dato il cuore. Su Maradona…”

L’intervista ha offerto uno spaccato interessante sul percorso recente degli Azzurri, sulle imminenti sfide in Nations League e sulle prospettive personali dell’allenatore, con un chiaro riferimento al suo passato glorioso al Napoli.


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Un’analisi lucida sul flop dell’Italia a Euro 2024

Spalletti non si è sottratto alle domande relative alla deludente campagna dell’Italia a Euro 2024. Con la consueta schiettezza, ha voluto però sottolineare come anche le sconfitte possano essere occasioni di crescita: “La sconfitta è tale solo quando non ti insegna niente. Se t’insegna qualcosa, allora può diventare anche motivo di crescita. E per quello che ci hanno fatto vedere i calciatori dopo quella esperienza, si tratta di una sconfitta che ci è servita e non poco”.

Il tecnico di Certaldo ha ribadito come, nonostante l’uscita anticipata dal torneo continentale, la squadra abbia mostrato segnali di ripresa, lavorando su quanto accaduto in Germania. “Siamo arrivati a fare prestazioni all’altezza del contesto e sono convinto che riusciremo a mantenere quel livello di calcio che abbiamo espresso”, ha dichiarato, evidenziando una rinnovata fiducia nei suoi uomini.

La doppia sfida di Nations League contro la Germania

Uno dei temi centrali affrontati da Spalletti è stato il doppio confronto con la Germania, valido per i quarti di finale della Nations League. Una sfida che non rappresenta soltanto un’occasione per approdare alle semifinali del torneo, ma anche una tappa cruciale per migliorare il ranking FIFA in vista dei Mondiali 2026, che si disputeranno tra Stati Uniti, Messico e Canada.

Spalletti ha descritto con grande enfasi l’importanza di questa partita: “Chiaramente si tratta di una sfida di grande fascino. Essere l’allenatore della Nazionale e non giocare quella partita contro la Germania è un po’ come allenare il Milan oppure l’Inter e non giocare il derby: sono partite che vanno giocate prima o poi. Se sono teso? Un pochino lo sono, è sempre emozionante disputare questo tipo di partite. E non sono preoccupato, non ho affatto paura”.

Il tecnico non si è lasciato sfuggire pronostici sul risultato, mantenendo la sua proverbiale diplomazia: “Chi vince? No per favore, non me lo fate dire. E non lo so neppure. Se dico una squadra poi… io sono l’allenatore di tutti”. E quando incalzato su chi non vincerà il campionato italiano, ha risposto con ironia: “Ce ne sono diverse, ma non posso fare nomi”.

Spalletti e il legame indissolubile con il Napoli

Durante l’intervista, Luciano Spalletti ha espresso parole profonde sul suo passato recente al Napoli, squadra con cui ha conquistato lo storico Scudetto nella stagione 2022-2023. L’allenatore ha chiarito senza mezzi termini che, dopo l’esperienza partenopea, non avrebbe mai potuto guidare un’altra squadra di club: “Dopo il Napoli non sarei andato ad allenare nessun’altra squadra. Non avrei potuto. Del resto, quando uno è stato in quel contesto lì, con quella maglia azzurra allo stadio Diego Armando Maradona, diventa poi difficile tornarci da avversario”.

Il legame con Napoli e i suoi tifosi appare ancora fortissimo, quasi viscerale, a dimostrazione di quanto quella esperienza lo abbia segnato non solo dal punto di vista professionale, ma anche umano.

A un certo punto, gli è stata mostrata un’immagine del suo passato da giocatore, nel quale in uno Spezia-Napoli del 1988 Spalletti, allora tra le fila dei liguri, è raffigurato fermare Maradona: “Non c’era modo di tenerlo”.

Giocare contro Maradona. Un evento impossibile da dimenticare. Anche per Luciano Spalletti: “Ci ho giocato contro una volta, gli avevo sbrindellato la maglia perché non c’era modo di tenerlo”. In particolare, il ct ricorda l’azione: “Avevamo fatto gol, lui c’era rimasto male e si è arrabbiato, andando fino in porta. Poi, dopo il fallo, ha tirato la punizione: gol dell’1-1”.

La figura di Maradona, per Spalletti, si sarebbe riproposta molti anni dopo in carriera, quando l’allenatore era alla guida proprio del Napoli, squadra che ha portato alla conquista dello Scudetto nel 2023. Spalletti scelse di dormire proprio nel centro sportivo di Castel Volturno, in una stanza costituita solo da una brandina e tappezzata di maglie di Maradona: “Perché? Lui era sempre a vigilare su di noi. Ci dava forza”.

Il futuro azzurro e le prospettive per il 2026

Ora, il futuro di Spalletti è totalmente focalizzato sulla Nazionale italiana. La fiducia riposta in lui dalla FIGC, e in particolare dal presidente Gabriele Gravina, è stata ribadita anche dopo la delusione europea. Spalletti si è detto motivato a riportare l’Italia ai massimi livelli, guardando già ai prossimi impegni e, soprattutto, al percorso di avvicinamento ai Mondiali del 2026.

Con la doppia sfida contro la Germania all’orizzonte e la voglia di riscattare il nome dell’Italia dopo l’ultimo Europeo, il Ct azzurro si appresta a vivere una fase cruciale del suo mandato. L’obiettivo è chiaro: costruire una squadra solida, competitiva e consapevole della propria storia.

La strada per il successo internazionale è ancora lunga, ma Luciano Spalletti sembra avere le idee chiare: imparare dalle sconfitte, consolidare i progressi e mantenere vivo il sogno azzurro.

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