DirettaCalcioMercato
·16 November 2024
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Intervenuto in conferenza stampa, il mister Luciano Spalletti ha presentato la sfida alla Francia di domani sera. Gli azzurri vogliono chiudere al primo posto il girone di Nations League, che vorrebbe dire essere testa di serie nel sorteggio per le qualificazioni ai prossimi mondiali.
Spalletti e tutta il gruppo Italia vogliono dare continuità all’ottimo lavoro svolto dopo la delusione di Euro 2024. Terminata la competizione gli Azzurri hanno collezionato 4 vittorie ed 1 pareggio, ma hanno soprattutto mostrato un grande calcio. L’ultimo impegno della Nations League sarà contro la Francia, contro cui l’Italia ha vinto per 1-3 all’andata. Le parole del tecnico di Certaldo, insieme a Gianluigi Donnarumma alla vigilia di Italia-Francia.
Domani c’è il ricordo di Riva prima della partita. Che simbolo può essere per la squadra? “Può essere un simbolo a cui possiamo attaccarci tutti. Lui con le poche parole accompagnava poi i fatti sul campo. Rombo di Tuono è il soprannome perfetto perché faceva rumore il suo silenzio, quando c’era da giocare tirava quelle cannonate che facevan parlare di lui. Dobbiamo essere una squadra che fa vedere qualità senza chiacchierare troppo“.
Questa Nazionale ha imparato a soffrire, le piace giocare con 4 centrocampisti. Ma Barella da trequartista l’ha convinta contro il Belgio? “Per giocare bene bisogna avere molti giocatori che sanno interpretare le situazioni in campo, in questo i centrocampisti hanno qualcosa in più rispetto agli altri ruoli. Bisogna sapere intuire gli spazi che si vengono a creare.
Gli spazi si modificano, bisogna giocare in spazi più stretti, si riducono, e diventa più difficile. Bisogna giocare con qualità. La loro dote migliore è il fare bene ripetutamente le cose normali, più che le grandi giocate, io vedo questa cadenza di cose fatte bene nella normalità. E’ difficile che sbaglino un passaggio, noi dobbiamo raggiungere quella cosa lì con 4 centrocampisti“.
Contro la Francia sarà la sua ventesima panchina con la Nazionale? Qual è il suo bilancio? “Non lo so, penso che abbiamo sbagliato la partita contro la Svizzera. Quella è sicuramente la cosa a cui faccio sempre riferimento e che mi porto dietro. Sono fatto così, mi reputo molto responsabile di quella sconfitta. Ma si tratta di una partita, altre partite le abbiamo fatte molto bene. Poi non dobbiamo dimenticarci degli avversari che abbiamo affrontato, Nazionali fortissime“.
Questa Italia ha un qualcosa del Brasile con questo bel gioco? “Ci piacerebbe andare a prendere qualcosa della qualità in fase di possesso dei brasiliani, in qualche cosa abbiamo fatto vedere che siamo sulla strada buona, andremo a vedere altri DVD del Brasile per imparare altre cose“.
Ha già valutato le condizioni dei giocatori dopo il campo pesante di Bruxelles? Ci saranno cambi rispetto al Belgio? “Per adesso li ho visti lavorare solo in palestra, ma io la penso sempre allo stesso modo. Anche in Serie A ci sono tanti affaticamenti e tanti infortuni, ma spesso l’affaticamente è mentale, non fisico. Questi ragazzi sono delle macchine, quando fanno delle buone partite l’affaticamente viene smaltito. Quando mancano i risultati, diventa più facile andare a creare dei problemi ai muscoli“.
Potrebbe cambiare l’attaccante titolare contro la Francia? “Kean potrebbe giocare titolare, è in grande condizione, fa reparto da solo, attacca la profondità negli spazi larghi, tiene la palla e fa da boa per i compagni. Ha queste qualità“.
In attesa che torni Chiesa, chi può essere in questa Nazionale il nostro Sinner? “Secondo me è meglio non fare paragoni. Diciamo che potrei nominare un calciatore che va oltre la normalità di palleggio, allora direi Daniel Maldini, mi dà l’impressione di avere il colpo facile e l’eleganza dentro la sostanza, può creare facilmente qualcosa con le sue qualità“.
Cosa potrebbe farle dimenticare la sconfitta contro la Svizzera? “Niente mi farà dimenticare quella sconfitta, neanche la qualificazione al Mondiale. Per certi versi fa anche bene portarsela dietro, perché ci ha fatto ripartire così. Dobbiamo ricordarsi che se non fai le cose con super attenzione e disponibilità, la sassata è sempre dietro l’angolo“.