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·3 January 2025

Juve Milan, le dichiarazioni di Sergio Conceicao nel post partita

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Sergio Conceicao, allenatore del Milan, ha parlato nel post gara della semifinale di Supercoppa Italiana contro la Juve. Le dichiarazioni

Da Riyadh, casa della Supercoppa Italiana, il tecnico rossonero Sergio Conceicao , ha risposto alle domande di Sport Mediaset nel post gara della semifinale tra il suo Milan e la Juve di Thiago Motta. Le parole:

PARTITA – «Ci vuole la passione nella vita. Il calcio è passione, emozione. Sono momenti bellissimi. Loro hanno meritato per il secondo tempo fatto, hanno meritato la presenza in finale. Nel primo tempo ho visto un Milan come qualche settimana fa, con tanti dubbi nei giocatori. Difensivamente, nel pressing, con la palla, lenti nella circolazione. Abbiamo cambiato all’intervallo, abbiamo parlato, ci siamo guardati negli occhi. Dovevano capire cosa fare per vincere questa partita. Dovevano fare quello che avevamo preparato, poi se perdevamo 2-3 a 0 era colpa mia. Ma non abbiamo vinto ancora niente. Ora dobbiamo riposare, avremo un giorno in meno di riposo e questo può essere importante».


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LEAO – «Vediamo. Oggi ha fatto un allenamento vicino a quello che serve dal punto di vista fisico per avvicinarsi a lavorare con la squadra. Penso che domani non ci sarà ancora, vediamo dopodomani».

CONCEICAO – «Era tranquillo, era contento per me ma anche triste. Fa parte della vita»

DUE ATTACCANTI – «Sì. Chiaro che sì. L’abbiamo fatto nel secondo tempo. Alvaro spesso viene in appoggio, le nostre ali, Jimenez e Pulisic, non hanno fatto quello che volevo io a livello di profondità e siamo stati quasi inesistenti a livello di attacco. Ho giocato per anni col 4-4-2, ma avevamo preparato qualcosa che di diverso che però non abbiamo fatto nel primo tempo. Comunque sì, in futuro ci sarà la possibilità di giocare con due riferimenti davanti».

INTERVALLO – «Ti posso dire che dopo i primi 45 minuti nello spogliatoio non ho dato baci ai giocatori. Mi sono arrabbiato un po’, non facevano quello che abbiamo preparato e questo mi fa arrabbiare un po’. Sto vivendo questo momento con un gruppo umile, un buon gruppo. A volte manca un po’ di quella buona cattiveria per arrivare a quel qualcosa in più, ma col tempo lo faremo. I giocatori hanno bisogno di una bella parola e anche di qualche botta. Non sono uno molto simpatico, non mi piace dare abbracci.

Sono più le volte che mi arrabbio che il contrario. L’importante per loro è lavorare bene e avere tanta energia positiva. È un gruppo di qualità, sono molto contento del gruppo perché ha accettato il messaggio ed un allenatore che non sorride tanto. E questo mi fa piacere, perché io sono qua non per farmi amici ma per vincere. Questo è l’importante».

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