OneFootball
Emanuele Garbato·6 November 2024
OneFootball
Emanuele Garbato·6 November 2024
La gran girata che ha propiziato il gol di Morata, l'assist per il 3-1 di Tijjani Reijnders, un gol di testa sfiorato e negato solo da un grandissimo intervento di Lunin, la sensazione costante di pericolosità: nella serata più prestigiosa della stagione Rafael Leao si è ripreso il Milan nella vittoria per 3-1 sul campo del Real Madrid.
Paulo Fonseca dopo diverse panchine e un rendimento sempre più a singhiozzo ha saputo sì motivarlo tra scelte di campo e frasi in conferenza stampa, ma soprattutto grazie a un piano tattico ben preciso che ha alcune caratteristiche valide per la gara sorprendentemente vinta ma altre che sono riproponibili anche sul lungo periodo.
Se da un lato l'allenatore ha deciso di tenerlo alto per un'interpretazione legata alla partita e al diretto avversario Lucas Vazquez, la mossa rivelatasi vincente affonda le radici in un profondo lavoro volto a plasmare in nuovi ruoli Christian Pulisic e soprattutto Yunus Musah.
Come ben esemplificato dalla rete del 3-1, il tecnico in fase offensiva non vuole due ali larghe. Per questo è fondamentale la capacità di giocare nello stretto dello statunitense anche in mezzo al campo, per poi dialogare nel breve con Leao e creare superiorità numerica e 1vs1 letali. Ciò non sarebbe però stato possibile senza Musah.
📸 PIERRE-PHILIPPE MARCOU - AFP or licensors
L'ex calciatore del Valencia è stato sollecitato molto in stagione da Fonseca, pur non avendo raccolto affatto prestazioni eccellenti e il motivo è diventato oggi evidente: le doti fisiche e atletiche servono a dare equilibrio a questa squadra. Interpretando in maniera tattica e difensiva il ruolo di esterno alto o quarto di destra, il calciatore ha dato estremo ordine all'undici rossonero.
Emerson Royal ha avuto supporto e ha rischiato meno, emergendo al netto dell'errore sul penalty per i Blancos come un calciatore che da braccetto destro rende più che da terzino. Tutta la squadra ha potuto insistere sul lato sinistro in fase offensiva senza temere di risultare scoperta in virtù della possibilità di posizionarsi a 5. Il piano gara ha funzionato contro alcuni dei migliori attaccanti del pianeta: tanti i fattori fortunati che hanno contribuito, ma dei progressi si vedono e come.
Il Milan può esistere senza Rafael Leao, ma questa serata ha confermato una volta di più che ha bisogno di lui per brillare. Sta adesso a Paulo Fonseca continuare su questa lunghezza d'onda individuano di volta in volta i meccanismi giusti per permettergli di incidere negli ultimi 30 metri e senza abbandonare la soluzione rivelatasi letale al Santiago Bernabeu.