Pagine Romaniste
·16 April 2025
Mercato Roma, priorità all’attacco: non c’è solo Lucca

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·16 April 2025
Corriere dello Sport (R. Maida) – Empoli, 9 marzo: la Roma vince 1-0 senza riuscire a chiudere la partita. Ranieri sottolinea: “Dipende dalla rosa che hai a disposizione. I gol li hai o non li hai. Se c’è Batistuta nel tuo organico sai che puoi contare su 20-30 reti, che magari nell’anno sbagliato diventano di meno. Se non c’è un centravanti così devi valorizzare altre caratteristiche”. Lecce, 29 marzo: la Roma vince 1-0 con un gol di Dovbyk nel finale dopo aver sprecato occasioni enormi nel primo tempo. Ranieri ribadisce il concetto: “Noi non abbiamo Gerd Müller, Paolo Rossi o Pippo Inzaghi. Un allenatore quando disegna una squadra vede come vuole giocare, quanti giocatori ha per fare gol. Quando hai giocatori che non hanno nel dna i gol…”.
Ecco allora emergere dal magma dei segreti la priorità per il mercato: cercare più gol fuori da Trigoria. Ranieri è consapevole delle restrizioni imposte dal fair play finanziario ma si è già confrontato con Ghisolfi – e con i candidati alla panchina – sul piano di rafforzamento estivo. Shomurodov potrebbe restare con Dovbyk, tanto è vero che ha appena prolungato il contratto fino al 2027. Ma alla coppia si aggiungerà un terzo attaccante centrale. Non è un mistero che alla Roma piaccia Lorenzo Lucca, che attraverso l’ottima stagione con l’Udinese ha conquistato anche la Nazionale. Ma il profilo giusto può arrivare anche dall’estero. A gennaio ad esempio, in un mercato così “olandese” da essere associato al possibile arrivo di Francesco Farioli, a Trigoria era passato il procuratore di Brian Brobbey, centravanti classe 2002 dell’Ajax.
Ma costava e costa molto e poi non appartiene, almeno per il momento, alla categoria dei killer d’area di rigore: tra campionato e coppe ha segnato 7 gol. La presenza di una terza punta potrebbe permettere al nuovo allenatore di modificare anche il sistema di gioco nel momento del bisogno. Ranieri ha spiegato di non aver mai schierato contemporaneamente Dovbyk e Shomurodov per non perdere un’opzione in corsa, utile a modificare l’assetto. Se la panchina fosse più ricca di soluzioni, forse avremmo visto più spesso la Roma con il 4-4-2 o con il 3-5-2. L’altro problema di produzione offensiva deriva dallo scarso contributo dei centrocampisti: Pellegrini, che non sta certo attraversando una stagione brillante, ha segnato 2 gol, gli stessi di Cristante, Koné e Pisilli. Paredes è a 1 (su rigore). Il solo McTominay ne ha garantiti 8 al Napoli. Non sorprende dunque che la Roma abbia il peggior attacco tra le prime nove in classifica. Nelle ultime 10 giornate di campionato, nonostante 7 vittorie e 3 pareggi, Ranieri ha ottenuto dai suoi giocatori più di un gol soltanto in due partite (4-0 contro il Monza, 2-1 contro il Como).
Serviranno allora innesti mirati anche a metà campo: a gennaio la Roma aveva provato a strappare Frattesi all’Inter ma ha sbattuto contro il muro del prezzo, eccessivo per un calciatore che all’epoca non si sentiva abbastanza considerato. Oggi Frattesi si è addirittura rivalutato, perciò potrebbe rivelarsi inavvicinabile per una società che deve sistemare i conti. Ma il tipo di mezzala da comprare è quello. Il lato positivo, che dipende anche dalle parate straordinarie di Svilar, è il miglioramento della fase difensiva. Ranieri ha puntato sulla solidità non potendo competere sul piano della qualità. Ma in prospettiva questo equilibrio non è sufficiente per gli obiettivi ambiziosi e remunerativi ai quali ambisce Dan Friedkin: in cinque anni di proprietà, nonostante grandi investimenti, il padrone non ha mai assistito a una partita di Champions League. Il sortilegio tecnico può essere spezzato soltanto a fronte di scelte mirate e funzionali.
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