Non solo Meloni ed Elkann, anche i conti di Agnelli e della Juventus spiati dal bancario di Intesa | OneFootball

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Calcio e Finanza

·14 October 2024

Non solo Meloni ed Elkann, anche i conti di Agnelli e della Juventus spiati dal bancario di Intesa

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La grande passione per il calcio di Vincenzo Coviello potrebbe spiegare perché, durante le sue insolite consultazioni dei sistemi di Intesa Sanpaolo, il bancario 52enne di Bitonto abbia cercato informazioni sui conti correnti della Juventus, di Andrea Agnelli, di Francesco Totti e di Diego Armando Maradona.

Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sera, le indagini sull’ex campione argentino risalgono a marzo 2023, a due anni e mezzo dalla sua morte, nello stesso periodo in cui i giornali parlavano della disputa sull’eredità tra i suoi figli. Del resto, il calcio sembra essere uno dei pochi interessi noti di Coviello: oltre a giocare partite serali con amici, era un frequentatore abituale dello stadio “Città degli ulivi” per seguire le partite del Bitonto. Tra i calciatori del passato su cui ha indagato figurano anche i campioni del mondo del 1982 Fulvio Collovati, Marco Tardelli e Aldo Serena, e gli accessi ai loro dati sono avvenuti in occasione dei rispettivi compleanni.


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La Procura di Bari sta indagando su Coviello per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di informazioni riguardanti la sicurezza dello Stato. Il Procuratore capo Roberto Rossi e l’aggiunto Giuseppe Maralfa stanno cercando di capire se Coviello, nei suoi 6.637 accessi non autorizzati tra febbraio 2022 e aprile 2024, abbia agito da solo o con la complicità di altri, e se abbia eventualmente condiviso le informazioni ottenute con mandanti o complici.

Per questo motivo, giovedì i carabinieri hanno sequestrato i suoi telefoni, computer, tablet e dispositivi usb. Inoltre, Coviello ha dimostrato un particolare interesse nei confronti di alti ufficiali delle forze dell’ordine, in particolare Carabinieri e Guardia di Finanza. Gli investigatori stanno cercando di capire se ci siano legami con il ruolo ricoperto dal fratello Graziano, comandante della stazione dei carabinieri di Modugno.

Nel corso del procedimento disciplinare che ha portato al suo licenziamento, avvenuto l’8 agosto (Banca Intesa, in una nota, si scusa e spiega di aver licenziato «il dipendente infedele e presentato denuncia come parte lesa»), Coviello scrisse una lettera alla banca chiedendo un’aspettativa non retribuita per completare un percorso di supporto psicologico volto a superare quella che ha definito una «curiosità/compulsività». «Mi pento di quanto accaduto – scriveva – e chiedo scusa alla banca, ai colleghi e ai clienti, consapevole di aver sbagliato, ma certo che i dati consultati non sono stati trasferiti a terzi né sono memorizzati nella mia mente in alcun modo».

Tra le persone su cui Coviello ha indagato figurano anche importanti figure dello Stato, tra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sua sorella Arianna, i ministri Crosetto, Fitto, Salvini e Santanchè, e il presidente del Senato Ignazio La Russa. Inoltre, sono stati oggetto di interesse anche gli ex presidenti del Consiglio Silvio Berlusconi, Mario Draghi, Matteo Renzi, Enrico Letta, Massimo D’Alema e Giuliano Amato. Complessivamente, Coviello ha avuto accesso a dati riguardanti 34 politici e altre 43 personalità di rilievo dalla sua postazione di lavoro a Bisceglie.

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