Inter-News.it
·1 June 2025
PSG-Inter IN tre punti: troppo Luis Enrique per poco Inzaghi

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·1 June 2025
PSG-Inter diventa il punto più basso della storia nerazzurra, non solo in Europa, e soprattutto di Inzaghi nerazzurro. L’umiliante 5-0 in Germania è il capolavoro di Luis Enrique contro una squadra irriconoscibile e svuotata. Forse proprio perché a fine ciclo… Di seguito l’episodio dopo la Finale di Champions League
MONACO DI BAVIERA – L’l’Inter di Simone Inzaghi chiude nel peggiore dei modi la sua stagione “regolare” prima del Mondiale per Club negli Stati Uniti d’America. Solo applausi per il Paris Saint-Germain di Luis Enrique, ché domina dal 1′ fino al 90′, invece. Analizziamo PSG-Inter (5-0) di Champions League in tre punti.
PSG-Inter Finale di Champions League (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
1. FORMAZIONE A FINE CICLO – Inzaghi sceglie la formazione-tipo per giocarsi il tutto per tutto ma il 3-5-2 inzaghiano non approccia minimamente alla partita. Quasi come se non l’avesse preparata. Il PSG annulla i punti di forza nerazzurri e sfrutta quelli deboli. Va in scena una non-partita dell’Inter, che sembra arrivare a fine ciclo senza energie né idee. PSG-Inter è la peggiore partita dell’Inter di Inzaghi in quattro anni. Incredibile ma vero: il 5-0 potrebbe stare pure stretto ai francesi, che domina senza sosta dall’inizio alla fine. Non c’è nulla da dire: l’Inter di Inzaghi gioca malissimo la sua partita più importante. Anzi, non la gioca proprio.
Simone Inzaghi carica la sua Inter prima di PSG-Inter Finale di Champions League (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
2. LEZIONE DI LUIS ENRIQUE – Il piano A di Inzaghi non funziona e il piano B non esiste. In campo non sembra essere undici contro undici perché la superiorità numerica dei francesi è data dalla pressione asfissiante del centravanti atipico sul portiere nerazzurro. La “marcatura” di Ousmane Dembelé su Yann Sommer sintentizza la partita tattica. E se aggiungiamo i ripiegamenti del francese sui pariruolo nerazzurri, c’è davvero da fare i complimenti a Luis Enrique. Inzaghi non pervenuto. Troppa tensione o troppa distrazione? L’impressione è che l’Inter sia scesa in campo con la testa altrove ma la testa altrove e persa nel vuoto è anche in panchina: troppi segnali di addio all’Inter. Troppe chiacchiere fuori luogo prima e dopo.
Yann Sommer in allenamento prima di PSG-Inter Finale di Champions League (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
3. ZERO TITOLI E FUGA? – Parlare di PSG-Inter è difficile perché il calcio per una notte passa in secondo piano. Il calcio di campo, ovviamente. La sensazione che sia tutto finito prima ancora del fischio dell’arbitro è l’unica cosa che resta di una Finale di Champions League senza precedenti. L’Inter fallisce l’appuntamento con la Storia nel peggiore dei modi. Si può perdere, anche malamente, ma non così male da rimetterci la faccia e anni di sacrifici. Un finale peggiore non poteva esserci. Il finale peggio della finale in sé. Un gruppo-squadra svuotato, soprattutto dopo la delusione dello Scudetto sfumato all’ultimo, e incapace di reagire è ciò che resta dell’Inter di Inzaghi. Con pesante tabellino. L’incubo “Zero titoli” è realtà ma l’eventuale fuga di Inzaghi verso altri lidi, o la clamorosa permamenza, adesso è l’unica notizia da attendere. Serve chiarezza immediata e voglia di lottare insieme. Il 31 maggio 2025 è finito tutto: si può ripartire ritrovando nuovo entusiasmo e nuovi protagonisti. Si deve ripartire, ritrovando se stessi e l’umilità per vestire questa Maglia.