Pagine Romaniste
·24 January 2025
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·24 January 2025
La Gazzetta dello Sport (A. Vocalelli) – L’Europa League è per la Roma lo specchio del campionato. Solo qualche fiammata, in un quadro generale largamente insufficiente. Adesso non resta che guardare ai playoff, con l’ultima sfida tutt’altro che facile con l’Eintracht Francoforte, a tre giorni dalla partita col Napoli. Un finale da batticuore a cui i giallorossi si sono consegnati con l’ennesima figuraccia in trasferta, dove non vincono da 18 partite e nove mesi. Un’eternità per una squadra che finisce ogni volta per deludere le aspettative dei propri tifosi.
Stavolta è successo con gli olandesi dell’Az Alkmaar, sesti in un campionato dominato da Psv e Ajax. I soliti difetti sono riaffiorati in maniera plastica. Una fragilità difensiva determinata anche da un inaccettabile affanno nel mantenere le posizioni, al punto che gli avversari si sono ritrovati in sei contro quattro nell’area giallorossa in occasione del gol. E una sterilità offensiva accentuata dai disagi di Dovbyk, sostituito nell’intervallo.
Solo che, incomprensibilmente, anche con tre giocatori molto tecnici e poco fisici, con Soulé nel ruolo inedito di centravanti, la squadra ha continuato a catapultare in area una serie infinita di cross. C’è insomma molto da fare, oggi e in futuro. Sarà il caso di ricordarsene nella costruzione della “nuova” Roma, che Ranieri ha anticipato nei giorni scorsi.