Roma, Ranieri: “Nuovo allenatore? Spero che quando andrà via la città sia dispiaciuta. Dovbyk? Credo ci sarà” | OneFootball

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DirettaFanta

·23 May 2025

Roma, Ranieri: “Nuovo allenatore? Spero che quando andrà via la città sia dispiaciuta. Dovbyk? Credo ci sarà”

Article image:Roma, Ranieri: “Nuovo allenatore? Spero che quando andrà via la città sia dispiaciuta. Dovbyk? Credo ci sarà”

Intervenuto a due giorni dall’ultima partita di campionato, Claudio Ranieri ha presentato la sfida tra la sua Roma ed il Torino.

Il campionato si deciderà quasi totalmente in quest’ultima giornata di campionato. Dallo Scudetto alla retrocessione, passando per l’ultima qualificata in Champions League: è ancora tutto in ballo. La Roma può ancora sognare di rientrare in Champions dopo una stagione che sembrava ormai destinata ad essere fallimentare. Sul cammino dei giallorossi ci sarà però il Torino, che darà il massimo per rovinare la festa a Ranieri ed i suoi ragazzi. Proprio Ranieri ha parlato questa mattina in conferenza stampa, presentando la sfida di domenica sera contro i granata.


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Roma, Ranieri: “I voti li da la critica, non io”

Il suo coinvolgimento emotivo per questa gara? La squadra come arriva? “Sono concentrato sulla gara poi nei giorni seguenti penserò a questi giorni. Voglio ringraziare i tifosi, mi aspettavo uno striscione magari ma non una coreografia così. Ci avviciniamo come ho sempre detto ai ragazzi, “fino all’ultimo secondo”. Siamo entrati in Europa, non sappiamo quale ma dobbiamo uscire dal campo consapevoli di aver dato il massimo. Poi ci sono episodi, ma io sono soddisfatto. Dobbiamo dare il massimo perché è un finale bellissimo con tutto aperto, è stato un campionato interessante per tutti i tifosi italiani”.

Ha pensato alle 23 di domani, a cosa farà dopo? A prescindere dal piazzamento, che voto dà alla stagione? “Io non mi do mai i voti, li dà la critica. Io so di aver dato tutto me stesso come ho sempre fatto, a volte è andata bene, altre male, ma è lo sport, è la vita: devi conoscere l’amaro per apprezzare il dolce. Penso ad arrivarci alle 23, ma non sono bravo ad esternare a parole quello che sento dentro. L’ho vissuto a Cagliari lo scorso anno: ero convinto di aver finito, ero contento e ho passato una bella estate, serena, con i miei amici di sempre”.

Roma, Ranieri: “Vogliamo costruire una squadra fortissima”

Che clima c’era a Trigoria, essendo la sua ultima rifinitura e una partita importante? Quali sono le condizioni di Dovbyk? Dybala e Pellegrini partiranno con voi? “Non gliel’ho ancora chiesto, ma credo partiranno tutti. Dovbyk ha fatto allenamento sotto il controllo di fisioterapisti e preparatori, credo che se andrà tutto bene domani me lo daranno per l’ultimo allenamento. L’allenamento di oggi è andato bene, con la concentrazione di sempre da parte dei ragazzi, questo mi rende sereno perché so che affronteremo una grande squadra che vuole chiudere bene. Il Torino ha grandi giocatori, un grandissimo allenatore, giovane ma molto valido, e noi dovremo sudarcela come devono fare tutte per conquistare ciò che è in palio”.

Domenica il Milan ha inserito Leao, Fofana e Jovic, lasciando Abraham in panchina. Con rispetto, ma lei ha messo Rensch e Gourna-Douath. La partita l’ha vinta la Roma, quindi magari c’è altro, ma vista da fuori l’impressione era che ci vuole ancora molto per arrivare a quei livelli di rosa: è d’accordo? “Concordo pienamente, però è quello che ho detto ai ragazzi prima della partita contro il Milan: credo che sia la squadra più forte tecnicamente in Italia, ma non sempre gioca da squadra: è capace di grandi fiammate perché ha grandissimi campioni. Noi abbiamo fatto squadra, e nel calcio è la cosa più importante. Cercheremo di migliorare, di costruire pian piano una Roma fortissima che renda orgogliosi e faccia sognare i tifosi. Quest’anno hanno sofferto molto all’inizio, poi ci hanno dato il supporto e l’amore per arrivare dove non pensavamo e questo è ciò che dobbiamo continuare a fare”.

Roma, Ranieri: “Non penso a come verrà accolto il nuovo allenatore”

Nell’ultimo periodo a Roma hanno funzionato lei, Mourinho, De Rossi: allenatori che la piazza voleva, con cui si era creata empatia. Si sente di dire che chi la sostituirà avrà la stessa empatia? Pensa che la gente lo accoglierà come ha accolto voi? “Io non penso a come lo accoglieranno. Io penso che quando andrà via i tifosi saranno dispiaciuti, questo è quello che vorrei”.

Non sarà il suo ruolo, ma lei ha detto che la Champions non avrebbe cambiato le scelte della società. Qual è la differenza della posizione in campionato? “Solo domande inerenti alla partita. C’era un saggio allenatore che diceva: “Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. Noi abbiamo un gatto a nove code che prima di pronunciarlo è meglio chiudere il sacco, davvero”.

Contro il Milan ha riproposto Paredes, che è risultato tra i migliori in campo. Contro il Torino è possibile rivederlo? La sua esultanza, baciando lo stemma contro la Sud, secondo lei può aver cambiato i piani del giocatore, sapendo il suo interesse verso il Boca Juniors? “Mah, dipenderà da lui e dall’allenatore. Se dicessi ora se gioca farei un favore a Vanoli, devo valutare bene tutto”.

Roma, Ranieri: “Contento di quel che sono riuscito a fare in questi mesi”

Con la speranza che quella sull’annuncio del nuovo allenatore il primo luglio sia una battuta, la Roma si è trovata meglio negli ultimi tempi con tre centrocampisti. Questo è legato alle assenze di trequartisti come Dybala e Pellegrini o è una scelta che ha fatto in base al miglioramento di altri giocatori? “Si tratta sempre di un cocktail di sensazioni, di quello che mi dicono i giocatori in campo. Ho sempre messo la squadra che poteva farmi vincere, poi ho sempre detto ai ragazzi che comunque si gioca in sedici. Sicuramente l’infortunio di Dybala è costato parecchio, perché ci dava non solo un punto di riferimento, ma anche che sapeva tenere palla, un giocatore a cui dare la palla quando eravamo in difficoltà. Senza di lui abbiamo sofferto quindi ho cercato di correre ai ripari con scelte per me logiche. Magari vi sarete chiesti perché dopo Milano non ho giocato sempre con il 3-4-3, ma cerco di adattarmi in base alla partita così come gli avversari fanno con noi. Ho sempre messo chi negli allenamenti mi faceva capire che doveva giocare, senza pensare a quanto giocavano o non giocavano: quando vi dicevo che avrei scelto il sabato o la domenica sera, dicevo sul serio”.

Da allenatore e da consigliere, ha centrato gli obiettivi fissati al suo ritorno? “Sono molto soddisfatto di ciò che sono riuscito a fare in questi mesi, c’è ancora tanto da lavorare insieme ma la strada tracciata mi piace, mi ha dato soddisfazione”.

Roma, Ranieri: “In estato non credo in una rivoluzione”

Molti tifosi del Torino sperano che la loro squadra si scansi per non favorire la qualificazione in Champions della Juventus. Sono ragionamenti questi che si fanno anche negli spogliatoi? Che Torino si aspetta? Farà un regalo alla squadra in caso di qualificazione alla Champions? “Che devo fare i regali io? Sono loro che li devono fare a me! Non credo a queste cose, devono restare fuori dalla mente di chi gioca a calcio, soprattutto a questi livelli. Io ai miei ragazzi ho detto quello che ho detto a voi, che il Torino è una buonissima squadra, che nelle ultime partite in casa ha fatto due vittorie, due pareggi e una sconfitta, che ci sarà da sudare fino all’ultimo secondo. Questo è quello che ho detto ai ragazzi e penso mi credano perché a loro ho sempre detto la verità. Il Torino farà la sua partita perché per DNA ha sempre lottato, e mi è sempre piaciuta per questo. Io poi giocavo contro Pulici e Graziani, era uno spettacolo, o meglio un dispiacere perché con il Catanzaro perdevamo. Una squadra immensa”.

A prescindere dalla qualificazione, in estate ci sarà una rivoluzione o si ripartirà dalla squadra che c’è? “Vediamo. Io credo che rivoluzioni non possiamo farne, e non dobbiamo farne perché se queste è una squadra – e l’avete scritto voi – che nel girone di ritorno è prima, c’è sicuramente sempre da migliorare, ma diamo fiducia a questa rosa”.

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