Sky Sport, dal 14 febbraio in onda lo speciale su Antonio Conte "Veni, Vidi e Vici" | OneFootball

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·13 February 2025

Sky Sport, dal 14 febbraio in onda lo speciale su Antonio Conte "Veni, Vidi e Vici"

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Giorgio Porrà racconta Antonio Conte e il Napoli, un viaggio nella carriera e nella mentalità di uno degli allenatori più carismatici del calcio moderno.

Appuntamento con il nuovo episodio, “L’uomo della domenica. ANTONIO CONTE – “VENI, VIDI, VICI”, domani alle 19.20 e alle 22.30 su Sky Sport Uno e alle 00.15 su Sky Sport Calcio, in streaming su NOW (clicca qui per abbonarti). Disponibile on demand.


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Determinazione, mentalità vincente, culto della fatica, della collettività, dell’identità tattica: Antonio Conte è tutto questo e molto di più. Porrà ripercorre la storia e la filosofia del tecnico salentino, l’uomo chiamato a rilanciare il Napoli con un obiettivo ambizioso: riportare lo scudetto ai piedi del Vesuvio per la seconda volta consecutiva, il quarto della storia partenopea.

Un racconto appassionante, costruito sulle parole di chi ha conosciuto, sfidato e ammirato Conte da vicino: Beppe Bergomi, Gigi Buffon, Fabio Capello, Alessandro Costacurta, Paolo Di Canio, Cesc Fàbregas, oltre allo scrittore Maurizio De Giovanni e al giornalista Antonio Giordano.

Fabio Capello sintetizza così la capacità di Conte di trasformare squadre e ambienti: «Sa trasmettere alla squadra quella voglia di vincere, di superarsi che nella testa dei giocatori, dei tifosi, può davvero portare allo scudetto». Gianluigi Buffon, compagno di mille battaglie tra Juventus e Nazionale, aggiunge: «Già nel giugno scorso in un’intervista dopo l’annuncio di Conte a Napoli dissi che avrebbe vinto lo scudetto, o al massimo sarebbe finito secondo, spero di essere stato buon profeta».

Il ritratto che emerge è quello di un allenatore totalizzante, capace di trasformare ogni squadra in un meccanismo  perfetto. Buffon lo definisce così: «Lui ti ridà la convinzione, una convinzione forte, che sfocia quasi nel cinismo pur di arrivare al risultato». Le sue squadre si riconoscono subito: intensità feroce e organizzazione maniacale. Secondo Buffon «le squadre di Antonio Conte le vedi già in ritiro. Le vedi giocare e capisci perfettamente di chi è quella squadra».

«A Milano portò una mentalità diversa – ricorda Beppe Bergominon più Pazza Inter, ma un’Inter che dava continuità di risultati e di prestazione. Partì proprio dalle basi, voleva stravolgere questa squadra, questa società». Antonio Conte non si accontenta di allenare una squadra, allena anche la testa dei giocatori e la cultura di un ambiente. «È un uomo che stabilisce il potere, lo ha stabilito alla Juve, all’Inter, sta cercando di farlo al Napoli, lo ha fatto anche all’estero, voleva andare oltre e c’è andato», chiosa il giornalista Antonio Giordano.

Ovunque sia andato, ha ribaltato gerarchie, alzato trofei, portato squadre smarrite a ritrovare identità. Arrivato in azzurro con il compito di restituire fame e competitività a un gruppo che ha vissuto l’ebbrezza del tricolore ma anche il crollo successivo, Conte sa bene che tutto quello che succede a Napoli è diverso. Eppure, pochi come lui sanno trasformare la pressione in energia positiva. «Sarri venne con un’idea di gioco e poi cambiò dopo un paio di partite – continua De Giovanni, lo scrittore tifoso partenopeo – Conte ha fatto ancora prima, ha guardato ai giocatori che aveva, ha capito il tipo di motore ed ha adattato le proprie idee ai giocatori che aveva».

Napoli è una città che accende passioni, ma può anche bruciarle. Conte lo sa, eppure non ha esitato a immergersi in questa nuova avventura. E la città ha già visto il suo lato più umano: «Conte è fortemente spontaneo, non prende in giro nessuno», dice De Giovanni, ricordando anche il pellegrinaggio notturno ai Quartieri Spagnoli per omaggiare Maradona, a quattro anni dalla scomparsa del Pibe de Oro. Un gesto simbolico, che racconta di un uomo in cerca di una connessione con la città.

Napoli è una piazza speciale, unica e Conte è un allenatore che lascia il segno, nel bene e nel male. «Non è per tutti, ma chi lo segue, spesso vince», afferma Paolo Di Canio, sottolineando la capacità di Conte di immergersi totalmente in una realtà, fino a diventarne il leader assoluto. A Napoli ha trovato una città che vive il calcio con la sua stessa intensità: «Ha trasformato la speranza di rientrare nel giro che conta, nella certezza che lotterà per lo scudetto sino alla fine dell’anno».

Dovunque sia andato, ha lasciato il segno. Dal Bari al Chelsea, dalla Juventus all’Inter, il suo impatto è stato immediato, devastante. «Non sono uno che si accontenta, voglio vincere subito», ha dichiarato più volte. Un concetto ribadito da Cesc Fàbregas, che lo ha vissuto da vicino in Premier League: «Conte è un allenatore incredibile per le squadre in difficoltà, lui arriva col suo messaggio impattante ed alza subito il livello, in questo è fortissimo».

Alessandro Costacurta, più volte avversario dell’attuale allenatore del Napoli, ricorda come «Il tratto distintivo di Antonio in campo era la grande capacità tattica, nella fase difensiva aveva questa capacità di intercettazione dei filtranti, aveva una posizione nel raddoppio che pochi avevano e soprattutto, in fase offensiva, l’inserimento, il timing credo fosse la sua arma migliore». Dote che probabilmente ha trasferito ai suoi giocatori, grazie alla grandissima capacità «di trasformare i giocatori sul piano dell’attitudine, dell’attenzione»

Conte ti entra nella testa. Ti fa sentire invincibile. Ricorda ancora l’allenatore del Como: «Lui è arrivato là, ha detto voglio vincere, e ci è riuscito, con la voglia, giorno dopo giorno. Lui fa tutto per la vittoria, è questo che mi è rimasto in testa di Antonio, un vincente. Un vincente».

Mentalità che certamente, secondo il giornalista al seguito del Napoli Antonio Giordano, ha portato con sé nel capoluogo partenopeo: «È dal primo giorno che lui pensa di poter vincere lo scudetto a Napoli. È un uomo che sa dove mettere le mani, e soprattutto come metterle per vincere».

“Veni, Vidi, Vici” risuona come una promessa per la città. È il motto che scandisce il lungo viaggio di Conte. Testarne l’infallibilità a Napoli col Napoli è il brivido sul quale ha scelto di surfare. Ed è vertigine alla quale diventa impossibile sottrarsi.

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