Inter-News.it
·28 December 2024
Inter-News.it
·28 December 2024
L’Inter chiude il suo 2024, che ha portato in dote la seconda stella, sul campo del Cagliari di Nicola nella sfida valevole per la diciottesima giornata di Serie A. Stramaccioni analizza in particolare le ultime tre sfide dei nerazzurri, trovando un piccolissimo neo che sul campo dei sardi sarà fondamentale migliorare. Di seguito quanto dichiarato a DAZN dall’ex tecnico
GIORNATA POTENZIALMENTE FAVOREVOLE – L’Inter affronta il Cagliari nell’ultima giornata di campionato del 2024. Andrea Stramaccioni guarda anche ai tanti scontri diretti che potrebbero favorire i nerazzurri in caso di vittoria: «Ci sono diversi scontri diretti, un’occasione per Inter e Napoli che sulla carta – e solo sulla carta – avranno impegni più agevoli, ma per l’Inter non sarà semplice qui. Si va avanti con i titolari, Inzaghi la sua scelta l’ha fatta: in campionato giocano i migliori undici. Attacco? Uno dei due è molto affamato e parlo di Lautaro Martinez, a secco da otto partite».
OSCAR – Stramaccioni consegna poi l’oscar del 2024 nerazzurro a una sola persona: «L’oscar di questa stagione voglio darlo a Inzaghi che in una stagione difficile è riuscito a raggiungere una finale di Champions League, costruendo le basi per l’Inter che stiamo vedendo adesso. Negli occhi di Inzaghi e dei giocatori c’è una certa abitudine a vincere, bisogna vedere se le altre pretendenti allo scudetto riusciranno a sopportare la tensione. Dopo quel 4-4 con la Juventus, l’Inter è ritornata a erigere quel muro che secondo me è stato la base dello scudetto».
PICCOLO NEO – Stramaccioni trova poi un piccolo neo alle ultime prestazioni dell’Inter: «Se analizziamo al microscopio le prestazioni dell’Inter, che sono ovviamente positive, con Parma, Lazio e Como non era riuscita subito a giocare il suo calcio. Questa è la cosiddetta partita trappola perché il Cagliari viene da due sconfitte consecutive, l’ambiente è caldo e sono quelle partite in cui Nicola tira fuori il massimo dai suoi giocatori».
ATTACCANTI – Per finire, un resoconto sull’attacco interista: «Il rendimento di Thuram? Il merito va spartito: sicuramente è stato bravo chi ha creduto in lui, prenderlo per il 3-5-2 non è stato casuale ma sicuramente chi lo ha portato a Milano non immaginava questo livello di protagonismo. Poi c’è il lavoro di Inzaghi, il feeling con Lautaro Martinez e i suoi miglioramenti da numero 9. Il processo di apprendimento è ancora in corso perché di partita in partita ci fa vedere sempre cose nuove. Poi c’è l’empatia che lui ha con l’ambiente, si sente a casa e lui ricambia con queste prestazioni. Lautaro Martinez? Ovviamente è sereno perché è un grande campione, ma è ovvio che viva per il gol, un finalizzatore come lui. Credo che anche in questi 90 minuti continuerà a cercare il gol. Se è giusto tenerlo sempre in campo? Io sono d’accordissimo con la gestione di Inzaghi, secondo me se potesse allungherebbe il recupero pur di fargli trovare il gol».