Inter-News.it
·12 May 2025
Torino-Inter IN tre punti: Zalewski ultima perla tattica di Inzaghi

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·12 May 2025
Torino-Inter completa la settimana perfetta per la squadra di Inzaghi, che torna in corsa per lo Scudetto dopo aver prenotato la Finale di Champions League. Nella rubrica “Day After” di Inter-News.it analizziamo la situazione post-match in tre punti ben dettagliati. Di seguito l’episodio dopo la 36ª giornata di Serie A
TORINO – L’l’Inter di Simone Inzaghi continua la sua incredibile (rin)corsa di fine stagione in Italia dopo le fatiche in Europa. Battuto anche il Torino dell’ex collaboratore nerazzurro Paolo Vanoli appena prima del pareggio della capolista Napoli di Antonio Conte, che non va più in là dei 78 punti. Inter sempre seconda ma a quota 77 ora, ovvero solo -1 a due giornate dalla fine. Analizziamo Torino-Inter (0-2) di Serie A in tre punti.
Simone Inzaghi in panchina in occasione di Inter-Fiorentina di Serie A (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
1. ALTER INTER – L’Inter stanca, dopo aver eliminato il Barcellona e conquistato l’accesso alla Finale di Champions League, riposa. Meritatamente. Inzaghi sceglie l’altra Inter, guidata dallo stacanovista Alessandro Bastoni ma solo per necessità. In realtà è chiamato agli straordinari anche Yann Bisseck, ormai titolare a tutti gli effetti in luogo di Benjamin Pavard (infortunato). Due undicesimi anti-Barcellona per blindare la difesa e nove undicesimi pescati dalla panchina. Come già successo contro l’Hellas Verona, in campo non va l’Inter più forte ma quella migliore possibile. Più concentrata, fresca e motivata per ottenere tre punti obbligati per continuare a sognare. Tre qualità che si riflettono anche sull’allenatore, più tranquillo e meno calcolatore del solito. Lo si evince anche dagli esperimenti tecnico-tattici attuati senza limitarsi al copione tradizionale. Tutto perfetto. E infatti anche in Torino-Inter riesce l’opera completa senza mai rischiare di cadere: tre punti preziosi con due gol segnati, un rigore realizzato e zero gol subiti. Meglio di così è davvero impossibile eh.
Alessandro Bastoni contro Emerson Royal in Inter-Milan di Serie A (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
2. GIOVANI RIBELLI – La tranquillità con cui gioca l’Inter di Inzaghi colma di riserve è quella che serviva, serve e servirà sempre per portare a casa il risultato contro ogni ragionamento cervellotico. Le partite si vincono in campo e non sulla carta, pertanto gli stimoli delle riserve possono essere più preziosi del talento dei titolari. Titolari stanchi ma soprattutto distratti. Arroganti e superficiali in Italia, perché in testa – da mesi – c’è solo l’Europa. Il sogno Champions League, che adesso è un obiettivo più che concreto, pesa più nella testa che nelle gambe. Ecco perché Kristjan Asllani riesce a segnare due rigori consecutivi in Serie A e Nicola Zalewski, giocando in un ruolo ibrido diverso da quello pensato, brilla al di là del bellissimo gol segnato al Torino. I due classe 2002 nerazzurri trascinano Inzaghi verso quello che è diventato il vero sogno di questo finale di stagione, ovvero il contro-sorpasso sul Napoli per lo Scudetto-bis. Difficile? Sì. Impossibile? No. Il riassunto di Torino-Inter è semplice: si può vincere anche senza i titolarissimi. Anzi, a volte per l’Inter è più facile senza.
Nicola Zalewski in azione durante Milan-Inter di Coppa Italia (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
3. VIETATO FRENARE – La distrazione si chiama Paris Saint-Germain ed è una bella distrazione. Sabato 31 maggio, però, è ancora lontano. Lontanissimo. L’Inter ha l’obbligo di continuare a sognare in Serie A tanto quanto in Champions League. E per farlo serve la terza vittoria stagionale contro la Lazio dell’ex Inzaghi, già battuta 0-6 a Roma all’andata e 2-0 in Coppa Italia a Milano. Scelte da ponderare ma senza nemmeno pensarci troppo. Non dovrà essere della partita chi è infortunato ma tutti i disponibili sì. Magari inizialmente solo dalla panchina. Obbligare il Napoli a fare risultato in casa dell’ex nerazzurro Cristian Chivu, che a Parma deve ancora conquistare la salvezza aritmetica, è doveroso per questa Inter. E rimandare tutto all’ultima giornata, in ogni caso. Insomma, la Finale di Champions League non solo può aspettare ma deve aspettare. Inzaghi ha una settimana di tempo per pensare ad altre soluzioni “alternative” utili per Inter-Lazio come Zalewski mezzala-trequartista (più 3-4-2-1 che 3-5-2) visto in Torino-Inter. Lo Scudetto è ancora in gioco: non vincerà il più forte o quantomeno non il più forte sulla carta. Il gruppo-squadra più forte nella testa, forse.
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