Bergomi confessa: «Milan Inter? Ecco cosa succedeva se perdevo il derby». Poi il retroscena su Lautaro  | OneFootball

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·31 de enero de 2025

Bergomi confessa: «Milan Inter? Ecco cosa succedeva se perdevo il derby». Poi il retroscena su Lautaro 

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Beppe Bergomi svela tutto, così gli aneddoti su Milan Inter, poi anche un retroscena su Lautaro Martinez, le parole dell’ex

Beppe Bergomi ha rivissuto a Sky Sport il derby di Milano Milan Inter. Ecco un estratto delle parole:

BERGOMI SU MILAN INTER – «Se io perdevo il derby, non uscivo per una settimana: non andavo al bar a bere il caffè, stavo lì schiscio a fare allenamento e poi andavo a casa».


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PRIMO DERBY – «E’ stato in Coppa Italia, il 6 settembre ’81: a noi bastava un pareggio, c’erano ancora i gironi. Finisce 2-2, faccio gol io: angolo di Pasinato, colpo di testa di Altobelli e io al volo di sinistro la infilo dentro. Sì, diciamo un po’ di fortuna. Una volta Maldini mi fa fallo, io voglio battere veloce: metto la mano sul pallone e lui mi entra sulla mano. Mi guarda e mi schiaccia l’occhio: finisce lì. Magari con un altro ci si innervosiva in modo diverso: Van Basten che forte era? Ti menava, ti buttava in faccia la sabbia… Però era un fuoriclasse assoluto, l’avversario più forte che ho marcato».

INTER OGGI – «Inzaghi negli anni è migliorato anche nella comunicazione, è un aspetto importante oggi. Poi dico la verità: l’Inter giocare così bene raramente l’ho vista. Ma poi con grande continuità: è bello vederla giocare, è merito dell’allenatore. E’ come se a Inzaghi scivoli tutto addosso: spesso è sotto critica, per me ingiustamente. Lui ha fatto scuola sui cartellini gialli, ora lo seguono: anche nelle rotazioni, che deve fare, è migliorato. E’ cresciuto tantissimo, ora sa gestirla molto bene. E poi quanto è cresciuto Lautaro nella gestione dei momenti difficili? Non ha segnato per 8 partite, ma è rimasto tranquillo: pensa 2-3 anni fa come si innervosiva. Gli è riconosciuta la leadership e l’attaccamento: i capitani devono essere esempi positivi, lui è cresciuto ed è pure tornato a segnare»

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