DirettaCalcioMercato
·31 de marzo de 2025
Betis, Isco vuole che Antony resti: “Facciamo una raccolta fondi”

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·31 de marzo de 2025
Antony ha convinto proprio tutti al Betis: gol, assist e prestazioni da applausi. Dopo la vittoria nel derby, è arrivato l’appello di Isco.
Arrivato al Betis in prestito fino al termine della stagione dopo l’esperienza disastrosa con la maglia del Manchester United, Antony si è preso subito la scena ricordando a tutti il motivo per cui nell’estate del 2022 i Red Devils decisero di versare nelle casse dell’Ajax ben 86 milioni di sterline. Un’infinità di soldi che non ha fatto altro che aumentare schiacciare il classe 2000 sotto la pressione dei media, ma ora, lontano dai riflettori della Premier League, l’attaccante brasiliano ha ritrovato la forma migliore. 4 gol e 4 assist in 12 partite con il Betis, ma soprattutto continue prestazioni da applausi. Antony ha convinto tutti in Spagna, compresi i suoi compagni, che chiedono a gran voce una sua permanenza anche nella prossima stagione. Significative sono state le parole del veterano Isco, che senza pensarci due volte ha chiesto ironicamente l’aiuto dei tifosi dopo la vittoria nel derby contro il Siviglia: “Dobbiamo fare una raccolta fondi per far restare Antony“, ha dichiarato a Dazn. Messaggio inviato al ds Ramón Alarcón.
Proprio pochi giorni fa, Antony si è concesso in una lunga intervista a Dazn. Tanti gli argomenti trattati, a partire dalla decisione del Manchester United di sborsare 86 milioni di sterline per lui. “Se pagano quel tipo di cifra per te, è perché hai talento e qualità. Ovunque andrò, parlerò sempre bene dello United, penso che quell’esperienza mi abbia preparato per essere qui oggi, a divertirmi“. Poi il focus dell’attaccante brasiliano si sposta sul nuovo capitolo con la maglia del Betis: “Avevo bisogno di ritrovare me stesso ed essere felice. Ogni giorno penso che sia stata la decisione migliore che potessi prendere. Allo United ho imparato molte cose buone, ma ho anche sperimentato cose brutte. Qui mi sto godendo la città, il club e tutto il resto”.
Infine, una parentesi sul suo difficile passato in Brasile. L’infanzia nelle favelas ha forgiato il suo carattere, e ora qualsiasi difficoltà è nulla in confronto a quegli anni. “La pressione la sentivo nelle favelas, quando non avevo scarpe per giocare. A volte andavo a scuola la mattina e non mangiavo, ora rappresento tutti quelli che sono rimasti là. Ho giocato contro spacciatori, contro tutti. Se avevo paura? Certo che ne avevo. Ma ho sempre avuto una personalità molto forte, più le cose erano complicate, più volevo essere lì. Quando attraverso una situazione difficile, ricordo cosa ho passato nella favela, quello era difficile“
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