Bologna Sport News
·31 de mayo de 2025
Bologna, Italiano: "Sul pullman ho deciso di rimanere. L'affetto dei tifosi mi ha colpito"

Bologna Sport News
·31 de mayo de 2025
Vincenzo Italiano ha deciso di rimanere a Bologna dopo una stagione incredibile. L'allenatore ex Fiorentina ha rifiutato offerte importanti come quelle del Milan per continuare il ciclo sotto le due torri. Il tecnico ha parlato meglio dell'annata appena passato a il Resto del Carlino:
La mia priorità è sempre stata il Bologna, la priorità era parlare con i dirigenti ed ero convinto che sarebbe andato tutto bene. E’ una questione di valori umani e tecnici. Qui c’è grande voglia di restare su livelli alti, la squadra è forte, sennò non vinci una Coppa Italia. Qui ho conosciuto persone che mi hanno fatto stare bene, da Saputo ai dirigenti, passando per ognuno che lavora a Casteldebole. E poi il rapporto che ho costruito con i ragazzi, l’empatia, quello che abbiamo condiviso: questo per me vale tanto.
Questa telenovela quant’è durata? Ventiquattro ore? Non c’è manco da chiamarla telenovela. Io avevo già le idee chiare, non ci sono mai stati problemi. Quando ho deciso di restare? Sì, quando mi sono ritrovato su quel pullman scoperto, alla parata: quella marea rossoblù, un’emozione indescrivibile. Ecco, io avevo già deciso, ma la mia decisione lì si è suggellata. L’affetto della gente, di Bologna, mi ha colpito. Quando c’è da decidere, per me queste cose pesano tanto.
Dominguez, Miranda e Italiano (Photo by Simone Arveda/Getty Images Via OneFootball)
Le mie parole dopo l'Empoli a inizio anno? I fischi fanno male e noi in campo li sentiamo. Ma sappiamo distinguere quando li meritiamo o quando ci serve tempo. Quando dissi quella frase, era perché l’ambiente aveva bisogno di capire che ci serviva una mano. Avevamo perso cinque titolari su undici, perché ci metto pure Ferguson. E c’era pure una Champions da affrontare. Ci serviva tempo. Quello, per esempio, per capire che Odgaard da trequartista poteva rendere molto di più che da esterno. A me è piaciuto tantissimo l’atteggiamento che ha avuto lo stadio: quell’esaltarsi per una palla conquistata, per una scivolata. A Roma ci siamo arrivati tutti insieme: i tifosi convinti della spinta che potevano darci e noi con la voglia di ripagarli.
Dopo la gara persa con il Milan il venerdì prima. La sfida di San Siro ci ha permesso di fare delle valutazioni: abbiamo tenuto a riposo qualche giocatore, siamo andati all-in sulla finale. Poi avevamo preparato anche qualche strategia. Il cambio Casale per Orsolini? Quando la mattina ho appeso lo schema con la difesa a cinque nello spogliatoio, dovevate vedere le facce dei miei giocatori (ride, ndr)... poi però sono stati quelli del Milan a restare spiazzati.
Non lo devo chiedere io, un Bologna forte. Un Bologna forte lo deve costruire la società, perché questa gente merita di avere una squadra di qualità, che possa arrivare lontano in tutte le competizioni. Perché arrivare in fondo ad aprile e maggio, vuol dire aver lavorato bene. Poi puoi vincere o perdere, ma credo che arrivare in finale sia già un merito. Saremo impegnati su quattro fronti, non si può stabilire prima l’obiettivo. Semmai strada facendo decideremo, come con la Coppa Italia quest’anno. Poi certo, in Europa League dovremo cercare di passare la prima fase. L’Atalanta quante coppe ha vinto? Una. Però poi fa terzo, quarto posto, semifinali, finali. E il livello si alza. Non a caso è una società modello in Italia. E secondo me, il Bologna non è lontano da quella dimensione.
Io sono d’accordo con la società quando dice che nessuno è incedibile. In che senso? Nel senso che se dovessero arrivare offerte incredibili, è giusto valutarle. Non sono quell’allenatore che dice ’no’ e si mette di traverso. Ho sposato la linea del club. Però, è chiaro che se si potesse avere continuità anche con certi elementi, io sarei molto contento. Ma non penso che si smantelli la squadra: non sarà così. Anzi cercheremo di migliorarci.