Club Brugge-Atalanta: tre cose che non hai notato | OneFootball

Club Brugge-Atalanta: tre cose che non hai notato | OneFootball

Icon: Calcionews24

Calcionews24

·12 de febrero de 2025

Club Brugge-Atalanta: tre cose che non hai notato

Imagen del artículo:Club Brugge-Atalanta: tre cose che non hai notato

Tre curiosità sulla sfida tra Club Brugge-Atalanta, partita valida per l’andata del playoff di Champions League 2024/2025. Tutti i dettagli

Ovviamente totalmente il significato di Bruges-Atalanta se l’è mangiato totalmente l’episodio finale che ha determinato il vantaggio dei belgi. Il rigore di Meler riempirà trasmissioni e genererà fiumi di inchiostro ed è anche corretto che sia così per il peso specifico di un atto che ha influito in maniera decisiva nel risultato definitivo. Più modestamente andiamo a individuare altre tre scene sulle quali vale la pena fare una piccola riflessione ed estrarle dal fuoco delle polemiche.

  • Inizio e fine. Meglio di un tweet di Elon Musk, nel senso che risparmia un sacco di caratteri e offre il senso del contesto, Beppe Bergomi su Sky pressenta così la sfida, che appare molto viva sin dai primissimi secondi per merito dei padroni di casa, che partono a spron battuto: «Fa freddo ma fa caldo. C’è un bell’ambiente sicuramente». Una frase che fa il paio con la valutazione finale, quando al rigore concesso per buffetto di Hien, il campione del mondo 1982 invita alla calma i giocatori atalantini che stanno protestando, ammette che in campo pure uno come lui sarebbe andato in escandescenze, proclama la fine del calcio con questo tipo di direzione finali e anche quella del suo mestiere quando vede la palla entrare in rete: «Non ho più voglia di commentare». Grande Zio, una lezione di comunicazione perfetta e un sano giramento di zebedei.
  • Anche lui. C’è un giocatore dell’Atalanta che rappresenta meglio di ogni altro lo spirito di resilienza forgiato in tutti questi anni di gestione Gasperini. Stiamo parlando – si può anche aggiungere un bell’ovviamente – di De Roon. Ebbene, quando anche l’olandese a inizio ripresa inizia a perdere palloni al limite della propria area si capisce tutta la difficoltà della serata. Dopodiché, è bene conteggiare che – nonostante i problemi – ad avere il maggior numero di occasioni è stata proprio l’Atalanta.
  • Brutto mestiere. Solidarietà al cameraman che nel finale di gara si è visto “impallato” da Gasperini discretamente nervoso che gli ha fatto capire che doveva guardare il campo e non lui. Brutto mestiere, quello dove ti dicono che non devi fare quello che altri ti dicono di fare…
Ver detalles de la publicación