Conferenza stampa Baroni pre Lazio Real Sociedad: «Dobbiamo giocare per vincere, è nel nostro DNA. Turnover? In certe partite le energie le trovi sempre, su Casadei…» | OneFootball

Conferenza stampa Baroni: il tecnico parla alla vigilia della sfida alla Real Sociedad. Le dichiarazioni dell’allenatore della Lazio

Giovedì 23 gennaio, alle ore 21.00, andrà in scena il match di Europa League tra Lazio e Real Sociedad, valido per la settima giornata della competizione. Alla vigilia della sfida, oggi alle 15.00, il tecnico Marco Baroni parla in conferenza stampa, con Lazionews24 che segue live l’evento in diretta.

COME ARRIVA LA SQUADRA E UN PUNTO ALLA QUALIFICAZIONE – «Sono gare meravigliose contro una squadra forte e solide, che ha compattezza. Non ha caso è la seconda miglior difesa d’Europa e questo la dice lunga. Dobbiamo affrontare la partita come se non ci fosse un domani. Dobbiamo giocare per vincere, è il nostro DNA e proprio per questo occorrerà una grande prestazione davanti ai nostri tifosi».

ASSENZE – «In questo momento preferisco parlare della gara. Siamo corti dietro, ma ho massima fiducia nella squadra, abbiamo le soluzioni per sopperire. Domani abbiamo un’opportunità importante, non dobbiamo fare calcoli. Quando ho detto che dobbiamo giocarla come se non ci fosse un domani lo intendevo nel vero senso della parola. Per noi trovare il passaggio anticipato è fondamentale, ma siamo consapevoli delle difficoltà che abbiamo. intendo proprio che dobbiamo giocare gara dopo gara. Per noi è un passaggio importante perché ci garantirebbe il passaggio agli ottavi. È vero che siamo un pochettino corti, ma il direttore ha già parlato e sicuramente la società è attenta. Faremo qualcosa ma con giocatori di prospettiva, voglio ricordare che siamo appena partiti in un percorso di rinnovamento e chi farà parte di questa squadra dovrà essere giovane e avere grande prospettiva, che per noi è più importante. Su Patric stiamo lavorando, deve fare un controllo sabato e dalla primavera ci saranno Zazza e Balde».

RECUPERI E TAVARES – «Nuno sta bene, sta recuperando la miglior condizione. A Verona ha fatto un’ottima partita dando palloni importanti. Deve stare sereno e giocare con gioia: ho grande fiducia nell’uomo e nel professionista. Lo sosteniamo. Sono contento di aver recuperato giocatori: oggi Pedro e Noslin sono recuperati appieni che ci daranno un contributo importanti».

IN COPPA SONO PIU’ A LORO AGIO – «Noi vogliamo rimanere protagonisti in tutte le competizioni, perchè la squadra ha le energie per farlo. Abbiamo iniziato un percorso insieme e abbiamo opportunità che non possiamo lasciarle al caso, vogliamo continuare e mettere più partite possibili: si parte da 47 ma vogliamo farne di più. L’Europa League è una competizione che tutti vogliono giocare, lo vedo in allenamento quando i ragazzi vogliono menarmi quando faccio la formazione (ride ndr.) per noi l’Europa League è una festa e onoreremo questa grande partita contro un avversario forte. Sarà un grande stimolo per fare una grande prestazione».

CASADEI – «Non faccio nomi in questo momento: io ho detto chiaramente e lo ha detto anche il direttore, che dobbiamo portare dentro energia e ragazzi che vogliono unirsi al percorso. Quando parlo di giocatori di prospettiva è normale perchè la lazio deve pensare a questo. Io ne parlo con la società, ma la mia attenzione è sui ragazzi che ho a disposizione. L’ho detto alla squadra, il girone di ritorno sarà molto più difficile e per questo voglio alzare il mio livello prestativo e quello della squadra».

ROVELLA E GUENDOUZI – «Sono due ragazzi che stanno bene: Guendo è un ragazzo che vorrebbe giocare 80 partite l’anno e si allena giocando, lo stesso Rovella. La defezione di Vecino è importante, senza mancare agli altri, ma la crescita di Dele adesso sarà importante. Io credo che nei primi 15 giorni di febbraio dovrebbe riprendersi Vecino e sarà un aggiunta fondamentale. Io credo che quando ci sono questo tipo di partite le energie le trovi sempre abbiamo sempre una riserva e dobbiamo solo andarla a toccare mentalmente. La testa deve andare più forte delle gambe».