Da ‘Motta e il suo staff’ al solo Italiano. Ma anche dietro l’attuale tecnico del Bologna ci sono ottimi collaboratori | OneFootball

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Zerocinquantuno

·8 de febrero de 2025

Da ‘Motta e il suo staff’ al solo Italiano. Ma anche dietro l’attuale tecnico del Bologna ci sono ottimi collaboratori

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L’anno scorso ‘Motta e il suo staff’ diventò la locuzione più ricorrente per introdurre analisi relative alla brillantezza della squadra e alla compattezza del gruppo. Il merito di tutto quello che succedeva nel Bologna, dentro e fuori dal campo, veniva suddiviso fra Thiago e chi lavorava con e per lui, e non si trattava di una semplice questione di forma: dietro all’exploit della passata stagione, infatti, non c’è stato soltanto un allenatore che sin dai suoi esordi in panchina si è portato dietro l’etichetta di predestinato, ma una combinazione di diverse professionalità che ha consentito ai rossoblù di compiere vari salti di qualità. Durante la gestione mottiana sono migliorate la tenuta fisica e l’interpretazione non solo delle partite ma anche dei diversi momenti all’interno di una gara, ed è stato altresì evidente il balzo in avanti dei portieri nel gioco coi piedi e nella partecipazione alla manovra. Un lavoro d’équipe, dunque, tale e quale a quello che oggi stanno proseguendo Vincenzo Italiano e i suoi collaboratori. Al contrario quest’anno, per qualche ragione, la qualità dei professionisti che compongono lo staff tecnico viene citata molto raramente. Il rocambolesco avvicendamento sulla panchina felsinea ha indirizzato, sin dal ritiro di Valles, l’attenzione di tutti sull’uomo in copertina, a cui si è deciso di assegnare tutte le responsabilità, nel bene e nel male. Ecco allora che i punti persi per strada a inizio campionato erano tutta colpa di Italiano, mentre oggi i posti sul suo carro scarseggiano. Solo sul suo, però. Eppure gli artefici di questa stagione di riconferma e traguardi storici, come la prima vittoria in Champions League o la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia dopo ventisei anni, sono tanti anche adesso. Per esempio basta guardare una sola partita del BFC, meglio se allo stadio, per rendersi conto dell’importanza di un vice come Daniel Niccolini, che durante i match si alterna costantemente col mister nel dare indicazioni alla squadra. Se poi ad inizio stagione c’erano dubbi sulla tenuta fisica dei giocatori, in molti casi chiamati per la prima volta in carriera al triplice impegno settimanale, questi sono stati spazzati via dall’ottimo lavoro dei preparatori atletici Paolo Aiello, Mirko Balestracci, Piero Campo, Nicolò Prandelli e Ivano Tito. Con un calendario che ha concesso pochissimo respiro, il peso dei match analyst Stefano Firicano e Paolo Riela è stata rimarcato più volte dallo stesso capo allenatore, che ha raccontato come alcune avversarie siano state studiate attraverso un solo video visto in settimana. I preparatori dei portieri Antonio Rosati e Vincenzo Sicignano, infine, complici anche alcune similitudini tra le filosofie di calcio di Motta e Italiano, stanno avanzando nel solco tracciato a partire dal settembre 2022 dai loro predecessori, e i risultati gli stanno dando pienamente ragione. In un mondo spesso impregnato di frasi fatte come quello del calcio, ci sono locuzioni che invece hanno valore e sostanza. Nel caso del Bologna, senza dubbio, We Are One è un po’ a tutti i livelli la più azzeccata in assoluto.


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Fabio Cassanelli

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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)

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