Calcio e Finanza
·5 de febrero de 2025
Calcio e Finanza
·5 de febrero de 2025
Sono diversi i progetti, presentati o in procinto di esserlo, per quanto riguarda gli stadi di calcio. Un procedimento necessario per il movimento visto che l‘Italia è chiamata a ospitare, insieme alla Turchia, gli Europei 2032.
Come riporta l’edizione odierna de La Repubblica-Napoli, nella rosa dei cinque stadi italiani che ospiteranno le partite di EURO 2032 rischia di non esserci il Maradona di Napoli. L’impianto partenopeo necessita di un intervento massiccio di riqualificazione per adeguarsi agli standard UEFA. Se questo non sarà completato, è praticamente certa l’esclusione dalla lista ufficiale dei cinque impianti italiani.
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha riportato la questione in prima linea nella giornata di ieri evidenziando le due strade percorribili per finanziare i lavori di ristrutturazione: «Per poter entrare nell’elenco degli stadi italiani che ospiteranno gli Europei di calcio 2032 è necessario un intervento massiccio di riqualificazione al Maradona. A oggi questo può essere fatto solo con un investimento privato, perché al momento non esiste un finanziamento pubblico degli stadi, anche se il governo sta lavorando sulla possibilità che venga messo in campo un fondo che garantisca anche un sostegno pubblico alla riqualificazione degli impianti».
Un messaggio diretto, anche senza citarlo, al patron del Napoli Aurelio De Laurentiis, ma anche allo stesso governo di centrodestra per risolvere una questione che fra qualche mese sarà irrecuperabile. «Sono personalmente in contatto con il ministro dello Sport Abodi – ha garantito il sindaco Manfredi – per garantire un finanziamento pubblico che possa facilitare la possibilità che questi interventi si possano realizzare. L’esclusione? Vediamo, al momento in tutta Italia ci sono molte idee, ma i progetti messi in campo che si stanno realizzando sono ancora pochi».
In seguito alla sua rielezione, sul tema stadi è intervenuto anche il presiedente della FIGC, Gabriele Gravina: «Tre stadi sono già accettati o accettabili, si tratta di Milano, Torino e Roma. Il quarto stadio lo possiamo già segnalare, ed è quello di Firenze. Poi Palermo che ha avviato un’ottima interlocuzione con l’amministrazione comunale, Bologna e Cagliari sono a buon punto, Bari è molto impegnata».
Un elenco che, come si nota, non prevede al momento Napoli. Per il Maradona, secondo le stime, servirebbe un investimento complessivo di circa 150 milioni di euro per uno stadio che era già stato interessato dal restyling per le Universiadi 2019. Ma per rispettare le prerogative imposte dalla UEFA serve molto di più.
Si parla delle aree interne allo stadio con ristoranti, negozi, attrazioni per i tifosi. E poi ci sono i parametri per la visuale del campo, che potrebbero costringere alla rimozione della pista d’atletica. Serve anche un rifacimento dell’area intorno alla struttura, che diventi pedonale e vivibile, ben collegata con mezzi di trasporto pubblici e parcheggi nel raggio di due chilometri: insomma un rifacimento dell’intera area.
Un lavoro massiccio che richiede tempo con questo che, naturalmente, si riduce con il passare dei giorni senza affrontare un iter necessario per il reperimento delle risorse finanziarie che, come detto dal sindaco Manfredi, devono essere assolutamente private o messe a disposizione dal governo Meloni.
«C’è la disponibilità, anzi la volontà che Napoli, con il Maradona, abbia la possibilità di essere inserita negli stadi che saranno oggetto di riqualificazione per ospitare gli Europei del 2032», ha dichiarato il presidente del CONI, Giovanni Malagò. Ma ora servono passi concreti per rilanciare le sorti dello stadio napoletano verso la candidatura a ospitare le partite di EURO 2032 con un solo posto rimasto nelle idee della FIGC.