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·1 de abril de 2025
Gilmour e il fascino di Napoli: “Un’esperienza che ti apre gli occhi”

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·1 de abril de 2025
Billy Gilmour, centrocampista del Napoli, ha raccontato la sua esperienza in azzurro in un’intervista rilasciata al New York Times. Lo scozzese ha parlato del suo ambientamento nella città partenopea e del suo percorso calcistico tra Premier League e Serie A.
Uno dei momenti più significativi vissuti a Napoli è stata la visita al murales di Diego Armando Maradona: “È stato più facile andarci perché era inverno. Avevo il cappuccio alzato, gli occhiali da sole, una grande sciarpa. C’era molta gente. Davvero molta gente. Ma è incredibile”, ha raccontato il centrocampista.
Napoli ha saputo conquistarlo con il suo calore e la sua passione per il calcio: “Puoi uscire in città. Ti fai notare, ma è una cosa carina. Le persone vogliono solo congratularsi con te, dirti di continuare a fare quello che stai facendo. Se esci con Scott McTominay, è una follia: lo riconoscono subito. La cultura, lo stile di vita, la città sono totalmente diversi. Sperimenti cose che non faresti nel Regno Unito. È un’esperienza che ti apre gli occhi”.
Ripercorrendo la sua carriera, Gilmour ha ricordato il desiderio di imporsi in Premier League: “Quando ero più giovane, il mio obiettivo principale era giocare in Premier League. Quello era il mio primo sogno. Ma mi è sempre stato detto che il mio stile di gioco si sarebbe adattato a giocare all’estero”. Il prestito al Norwich gli ha mostrato un’altra faccia del calcio, mentre a Brighton ha trovato continuità grazie a Graham Potter e Roberto De Zerbi: “Hanno cambiato il mio modo di giocare, il mio modo di vedere il calcio. Al Chelsea entravo e uscivo sempre, non finivo le partite. Nella mia prima stagione al Brighton, facevo lo stesso. Ma nella seconda, poiché eravamo anche in Europa, giocavo un sacco di partite, ero in forma e sicuro di me. Ero al meglio”.
Quando ha saputo dell’interesse del club azzurro, Gilmour ha chiesto consiglio ai connazionali Lewis Ferguson e Scott McTominay: “Sono piuttosto intimo con Lewis. L’ho seguito quando era al Bologna e ogni volta che lo vedevo con la nazionale gli chiedevo dell’Italia. Volevo solo sentirlo da una seconda fonte, in realtà”.
Ora, con la maglia del Napoli, vuole continuare a crescere: “Voglio giocare il più possibile, ovviamente. Ma abbiamo una grande squadra, con giocatori davvero bravi. Abbiamo un allenatore che capisce quando i giocatori sono infortunati o quando hanno bisogno di riposare. Ci alleniamo duramente e lavoriamo duramente. I giocatori senior, Di Lorenzo, Politano, Spinazzola: si assicurano che gli standard siano alti, sempre. Non ti lasciano calare. Questo è un bene per me”.
Andrea Alati
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