Inzaghi: «Allenare e vincere con Inter e Lazio è semplicemente fantastico, ma non dimentico da dove vengo» | OneFootball

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Inter News 24

·29 de mayo de 2025

Inzaghi: «Allenare e vincere con Inter e Lazio è semplicemente fantastico, ma non dimentico da dove vengo»

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L’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, parla della sua profonda passione per il calcio nella prefazione per il libro ‘Piccolo Maracanà’

Il tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, ha scritto la prefazione al libro «Il Piccolo Maracanà» (ed. La Valle dei libri) scritto da Giangiacomo Schiavi, giornalista del Corriere della Sera. Di seguito un estratto.

LA GIOVINEZZA – «I racconti del «Piccolo Maracanà» sono stati un sottofondo della mia giovinezza. Quella di un ragazzino che correva sul campetto di San Nicolò molto più spesso di quanto metteva la testa sui libri. Ero quasi sempre il più piccolo, ma siccome ero bravino, mio fratello Pippo mi faceva giocare con quelli un po’ più grandi. E devo dire, onestamente, che tutto ero fuorché un impiccio. Riporto ora testa e anima a quelle giornate bellissime, a quel calcio che era divertimento puro, a quei sogni che poi sono diventati progetti e infine realtà».


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L’AMORE PER IL CALCIO – «Le scarpe sporche e le ginocchia sbucciate, sono diventate divise sponsorizzate da calciatore e allenatore, le formazioni nate con la «conta» (una scelta a me, una a te) sono diventate frutto di lunghe e ragionatissime riunioni tecniche. Ma il calcio mi piace come allora, la partita è sempre la partita, che sia sulla terra battuta o davanti a ottantamila persone…».

IL TORNEO NOTTURNO DI GRAGNANO – «Il ricordo di un grande «classico», come il torneo notturno di Gragnano, ha per me il ruolo di tenere annodato quel filo che non si è mai spezzato, il senso vero e puro di tutto quello che rotola insieme a quel pallone. Sono stato fortunato e tale mi ritengo, ma so anche di essermelo un po’ meritato. I successi di oggi sono figli di quei sentimenti, di quelle tensioni emotive che allora sfociavano in tornei che contavano come e più di un campionato».

MAI DIMENTICATO DA DOVE VENGO – «Non ho mai dimenticato da dove vengo, ho sempre esaltato i valori della provincia, che sa esprimere rivalità e solidarietà, senso di appartenenza e voglia di spiccare, che esalta il valore della famiglia e lo trasferisce nel sapore della sfida. Sempre allo stesso modo, senza esclusione di colpi ma nella cornice della correttezza e della lealtà».

L’INTER E LA LAZIO – «Allenare e vincere con l’Inter, così come lo era stato con la Lazio, è semplicemente fantastico, ma ancora di più è la possibilità di continuare ad alimentare quel sacro fuoco che non si spegnerà mai».

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