Napoli, Lukaku si racconta: “Dall’infanzia in Belgio al sogno azzurro” | OneFootball

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·3 de octubre de 2024

Napoli, Lukaku si racconta: “Dall’infanzia in Belgio al sogno azzurro”

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Romelu Lukaku sta vivendo una nuova avventura al Napoli, dove il suo approccio si distingue per dedizione e entusiasmo. Sin dal suo arrivo, il bomber belga ha dimostrato di essere completamente concentrato sull’integrazione nel nuovo ambiente, cercando di comprendere le dinamiche locali e costruire un legame forte con i tifosi. Nella giornata odierna il classe ’93 è intervenuto ai canali ufficiali del club azzurro, nella nuova puntata di #FromTheWorldToNapoli,

Napoli, Lukaku si racconta: “Dall’infanzia in Belgio al sogno azzurro”

Queste le sue parole: “Sono nato ad Anversa, nel nord del Belgio. Mio padre era un calciatore nella massima serie belga. Abbiamo vissuto in diverse città come Anversa, Liegi e Bruxelles, ma è stato quando siamo tornati ad Anversa che ho iniziato a giocare a calcio a sei anni”. Nonostante la distanza, Lukaku si dedicava con determinazione: “La squadra dove giocavo era a 20 minuti da casa e non avevo la macchina, così ho giocato per una squadra regionale. Dopo un anno, il Lierse mi ha notato e ho trascorso lì due stagioni vincendo il campionato belga due volte. Poi, il mio sogno si è avverato: sono passato all’Anderlecht, il club della mia infanzia”.


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L’emozione di indossare la maglia della squadra più prestigiosa del Belgio fu indescrivibile: “Il mio debutto con l’Anderlecht è stato una sensazione unica, qualcosa che sognavo da quando avevo sei anni. Volevo seguire le orme di Vincent Kompany, che come me ha origini congolesi e ha fatto il suo debutto lì. Pensai: ‘Se ce l’ha fatta lui, posso farcela anche io'”.

Lukaku ha segnato il suo primo gol alla seconda presenza in campo, confermando il suo talento. “Da ragazzo ero molto timido e concentrato solo sul calcio. Anche oggi, quando non conosco le persone, mantengo una certa distanza, ma se sono buone con me, do tutto me stesso”. Un aspetto che ha sempre accompagnato la sua carriera è l’ammirazione per i grandi attaccanti: “Didier Drogba era il mio idolo, insieme a Thierry Henry, Ronaldo, Anelka ed Eto’o. Ho avuto la fortuna di incontrare quattro di loro”. Il suo legame con Napoli è iniziato prima ancora di arrivare in città: “Quando è circolata la notizia di un possibile trasferimento, ho subito controllato i messaggi dei tifosi del Napoli su Instagram. Ho parlato con Dries Mertens, un amico che mi ha aiutato a prepararmi per la vita qui. Si percepisce quanto questa città ami la sua squadra, ed è incredibile sentire quell’energia che ti spinge a dare il massimo ogni giorno”.

Riguardo all’esperienza a Napoli, Lukaku confessa di sentirsi sopraffatto dall’accoglienza: “La mia presentazione è stata qualcosa di incredibile, un’atmosfera positiva che non avevo mai provato prima. Cerco di migliorare ogni giorno, passo dopo passo, e vedremo dove mi porterà questa stagione”. Nonostante la sua dedizione al calcio, Romelu non dimentica l’importanza della famiglia: “I miei figli sono la parte più importante della mia vita. Quando la stagione finisce, passo dieci giorni al mare con loro. Però, quando la stagione è in corso, sono dieci mesi di sacrifici”.

Alla domanda se ha imparato qualche parola in napoletano, Lukaku sorride: “Non ancora, ma ci sto lavorando. Quando vado dal fisioterapista, cerco di capire cosa si dicono i ragazzi. Dammi qualche mese, e forse riuscirò a scambiare due chiacchiere al supermercato”. Infine, Lukaku si rivolge direttamente ai tifosi: “Ciao tifosi del Napoli, sono Romelu Lukaku. Grazie per il vostro supporto. Spero che faremo una grande stagione insieme”.

Andrea Alati

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