Parma-Bologna 2-0: il Tosco l’ha vista così… | OneFootball

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Zerocinquantuno

·23 de febrero de 2025

Parma-Bologna 2-0: il Tosco l’ha vista così…

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Non bisognava andare fino in Inghilterra o in Portogallo per una bella gita enogastronomica: bastava percorrere quella manciata di chilometri che ci separano da Parma per assaggiare un buon culatello annaffiato da un ottimo Sauvignon e apparire poi belli imbolsiti.

Lenti i giocatori, svogliata gran parte della tifoseria che non ha fatto sentire il solito calore, e così è stato più semplice del previsto per i ducali venire a capo di una partita che per loro era maledettamente complicata.


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Inutile girarci attorno: i padroni di casa erano in caduta libera, con la peggior difesa del torneo, pieni di infortunati (Circati, Osorio, Hernani, Mihaila, Benedyczak, Charpentier, Kowalski e Djuric), squalificati (Leoni), alcuni recuperati in extremis (Estevez e Valenti), altri persi in rifinitura (Vogliacco) o dopo pochi minuti (Bernabé): insomma un’armata Brancaleone capace di rialzare la testa solo perché di fronte ha trovato un intero ambiente imbolsito, appunto.

L’arbitro ci ha messo del suo?

Abisso, che con noi comunque aveva uno score normale fino a ieri (5 vinte, 5 pareggiate e 5 perse con lui), ha fischiato un rigore tanto ‘stupido’ quanto netto (Beukema dovrebbe sapere che se si tengono le braccia aperte nel calcio di oggi aumenta il rischio di vedersi fischiare contro il penalty) e che comunque sarebbe stato sanzionato dal VAR: dunque di colpe specifiche in tal caso non ne ha.

Riguardo alla decisione di non espellere Cancellieri, siamo effettivamente allo scandalo, ma per come si era messa la gara fatico a pensare che da quel momento in poi il Bologna avrebbe trovato quegli spazi che non aveva cercato prima: la manovra è sempre apparsa lenta e prevedibile, e invece di aumentare i ritmi e allargare il campo gli uomini di Italiano si andavano ad accentrare (Ndoye molto spesso vicino a Castro, perché?), consentendo così al Parma di compattarsi e allontanare il pallone senza troppa fatica

Anche all’andata giocammo per 40 minuti contro di loro in superiorità numerica e creammo poco o niente, poiché l’atteggiamento fu il medesimo: siamo e siete tutti troppo avvezzi al calcio per sapere che queste partite le puoi giocare fino al giorno dopo senza cavarci un ragno dal buco.

Prendersela con Abisso è un esercizio utile solo per costruirsi alibi: se poi qualcuno pensa che ci sia un disegno contro il Bologna, beh in quel caso può impiegare meglio il proprio tempo.

Non a caso ieri non sono stati ammoniti né Freuler né Castro né tantomeno Pobega, ovvero i diffidati rossoblù, come i complottisti sostenevano da almeno una settimana in previsione della gara di giovedì prossimo contro il Milan.

Ogni tanto si può e si deve anche criticare la propria squadra, altrimenti si danno scusanti ai protagonisti quando questi dovrebbero prendersi delle responsabilità: io credo che contro un Parma in quelle condizioni, con una guida tecnica nuova e che in tre giorni non ha potuto certamente fare chissà quale lavoro, offrire una prestazione del genere sia solo da criticare, e personalmente questo è il primo match della stagione in cui sono rimasto molto deluso dal BFC.

Può capitare, ci mancherebbe, e infatti sono molto tranquillo. Però gli alibi li lascio ad altri.

Poi potremmo anche parlare di qualche scelta di Italiano (ancora Moro play e Freuler mezzala, perché?), ma siamo tutti troppo abituati a vedere partite che si mettono su quei binari lì: per cambiarne l’esito ci vorrebbe ben altro di una pretestuosa critica nei confronti dell’arbitro di turno.

Fortunatamente il Bologna ci ha abituato a molto di meglio negli ultimi campionati, e la prestazione del Tardini verrà ben presto riscattata, ricordando inoltre che anche altre squadre faticano contro avversari che si chiudono e ripartono (solo ieri Lazio e Milan sono lì a ricordarcelo): questo, comunque, non può giustificare l’atteggiamento di tutto l’ambiente rossoblù, che ha creduto fosse sufficiente essere più forti per vincere. Di questi esempi il calcio ce ne propone a bizzeffe e non da ieri, da sempre.

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