💥 Pogba esce allo scoperto: “Voglio giocare nella Juventus, disposto a tagliarmi lo stipendio” | OneFootball

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·16 de octubre de 2024

💥 Pogba esce allo scoperto: “Voglio giocare nella Juventus, disposto a tagliarmi lo stipendio”

Imagen del artículo:💥 Pogba esce allo scoperto: “Voglio giocare nella Juventus, disposto a tagliarmi lo stipendio”

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Paul Pogba ha affermato con convinzione di voler giocare nella Juventus, rendendosi disponibile a tagliarsi lo stipendio. Di seguito le sue parole: “Sarà un nuovo Pogba, più affamato, più saggio e più forte. Mi sono allenato da solo con i preparatori in questo anno e sono pronto a tornare alla normalità nel 2025. Ho soltanto un desiderio, giocare a calcio. L’amore dei tifosi non è mai mancato. Con i tesserati della Juve non potevo avere contatti per questioni legali. Tanti compagni del passato e attuali mi hanno sempre sostenuto. Cuadrado mi chiamava ogni due giorni e mi faceva sempre ridere. Dybala mi ha mandato molti messaggi. E poi Vlahovic, McKennie, Weah, Kean… Non me ne aspettavo così tanti, anche perché ognuno di noi ha i propri problemi nella vita quotidiana”.

Thiago Motta? Non ho avuto modo di vederlo e parlarci, ma arriverà questo momento. Io penso di tornare pronto per allenarmi e giocare con la Juve. Io adesso sono un giocatore nella Juve. Nella mia testa c’è soltanto questo oggi. Non devo parlare io, parlerà il campo e poi Thiago Motta giudicherà con i suoi occhi, in base a quello che vedrà. Le chiacchiere sono belle, ma io voglio giocare e nella Juve e nella Francia voglio essere il migliore. Io sono disposto a rinunciare anche a dei soldi pur di giocare ancora nella Juve. Voglio tornare”.


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Numero 10 ad Yildiz? Non è il mio numero, è della Juve! Quando nel 2016 sono tornato a Manchester, non mi sono portato dietro il 10. Ho detto a Kenan che ha talento, gli voglio bene e merita quella maglia. Lo avevo già capito ai primi allenamenti che era un ragazzo diverso. Dissi subito ai compagni: Yildiz deve venire in prima squadra. Il 10 non è il mio, sarà sempre della Juve. La Juventus ha fatto bene a pensare al presente, io ero squalificato per 4 anni quando hanno assegnato il 10 a Kenan. Consiglio a Vlahovic in scadenza nel 2026? Da amico direi a Dusan di seguire il cuore. Da compagno, invece, gli dico di restare alla Juve”.

“E’ stato un anno molto difficile, la cosa che mi ha fatto più male è stato passare tutti i giorni davanti allo stadio e alla Continassa per accompagnare i miei figli a scuola senza poter entrare ad allenarmi o giocare con la Juventus. Mi sono sentito come un leone in gabbia. A un certo punto volevo andare via dall’Italia con la famiglia perché mi faceva troppo male al cuore questa situazione”.

“La cosa sbagliata è stata quella di non riguardare quello che mi ha dato un professionista. Ripeto: un professionista. Io come tanti giocatori ho un cuoco, un preparatore e un fisioterapista personale, è sempre stato così anche Manchester. Non è una questione di leggere meglio l’etichetta, me lo aveva dato un professionista fuori dal club. Ma non ripeterò la stessa cosa, questo è sicuro. Non ho deciso da solo di non operarmi, nessuno in un grande club sceglie singolarmente. Abbiamo intrapreso quella strada di gruppo e i dottori hanno detto che si sarebbe potuto anche fare. Non mi pento di nulla, la vita è fatta così”.

“Scudetto? Spero vinca la Juve. Conte? Antonio è molto forte tatticamente, una volta contro il Parma dava indicazioni e disse a Chiellini di fare un passaggio “dentro”. Soltanto che urlando ha capito anche l’avversario e abbiamo subito gol. Conte mi colpì perché poi si scusò per la rete presa. Allegri? Con lui una camicia non bastava, glielo dicevo sempre. Abbiamo organizzato una cena d’addio quado se ne è andato dalla Juve e ha pagato tutto lui. Max lo vedrei ovunque, ma non sono il suo agente: magari in Inghilterra”.

“Ibra sarà sempre Ibra, una leggenda del club: con la sua esperienza può dare tanto ai rossoneri. Chiamarmi per portarmi al Milan? Zlatan sa che sono sotto contratto con la Juve. Io con una maglia diversa da quella della Juventus? Oggi è impossibile, non mi vedo con un’altra maglia. Il mio focus adesso è quello di tornare a indossare quella della Juve”.

Evra mi proponeva al Marsiglia? Zio Pat conosce la mia situazione, ha detto così per scherzo perché è amico di Benatia e perché ha giocato al Velodrome. No, non sono stupito di vedere Rabiot al Marsiglia, ma immaginavo andasse in Inghilterra. Oggi non voglio pensare a partire e a dire goodbye alla Juve. Nella mia prima esperienza in bianconero avevo vinto titoli ed ero arrivato a giocare nella Francia, ero giovane. Mi sentivo nel cuore di dover fare questo gesto degli orologi. I più stupiti furono i magazzinieri”.

Se in passato ho detto no a Guardiola per la Juve? Sì. Da chi vorrei essere allenato? Ferguson. L’ho avuto, ma solo un po’: ero giovane. Il sogno del Mondiale c’è, ma Deschamps non ha aperto porte a nessuno. Sono io che devo aprirla: mi ha consigliato di lavorare. Bellingham il nuovo Pogba? No, Jude è Bellingham. Chi vincerà la Champions? Spero la Juve. Ha un 1% di possibilità, come tutte le squadre”.

Possibilità di rivedermi a marzo alla Juve? Non dipende tutto da me, ma anche dai progetti della Juve e da come mi alleno. Io mi voglio mettermi a livello degli altri per stare al passo con la squadra di Thiago Motta: ora la realtà è che sono un giocatore della Juve e mi preparo per giocare nella Juve”.

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